L’editoriale di Chiariello: “Scelte Spalletti cervellotiche, frana la Juve! Per il Napoli benedetti quei 3 giorni”
Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato la vittoria del Napoli contro la Juventus nel suo editoriale: "Superata anche la Juventus nel giorno in cui si sgrana la vetta del campionato. Una giornata che doveva essere abbastanza interlocutoria, per capire chi fosse candidato al treno scudetto. La Roma si è piantata, ha perso col Napoli lo scontro diretto che il Napoli ha vinto meritatamente all'Olimpico. Ha perso a Cagliari con un gol fatto da due napoletani, uno d'adozione e uno napoletano verace. Luperto per Gaetano che ha fatto gol e ha fatto cadere Gasperini per la seconda volta consecutiva. La Roma si allontana dalla vetta. Così come cade clamorosamente il Como di Fabregas, che era la squadra con la difesa meno battuta del campionato, solo sette gol in 13 partite, ne ha presi ben quattro da un’Inter devastante. Ma io lo ripeto, lo ribadisco, è l'Inter la più forte di tutte, è l'Inter l'avversaria del Napoli di Conte. È un duello che dura da 5 anni e anche quest'anno, vedrete, sarà il duello. C'è da attendere il Milan, deve giocare a Torino contro il Toro e lì noi abbiamo avuto un'amara sorpresa, troppo amara. Quel gol di Noa Lang annullato per fuorigioco che c'era, ma di pochi centimetri ancor brucia. Però il Milan deve ancora dimostrare di valere la vetta, perché ormai questo è il duello: il Napoli e le milanesi. Sarà una o due le contendenti, da domani sera lo capiremo di più. Le altre si allontanano. Il Bologna un punto in due partite. Oggi non ha saputo sfruttare la superiorità numerica all'Olimpico contro una buonissima Lazio, che sta lottando con le unghie e con i denti per quello che ha e che gli rimane tra infortuni e mercato bloccato.
Insomma, se le altre del campionato non convincono e va detto che la Juventus questa sera abdica definitivamente, miracoli non sono prevedibili francamente al trono scudetto. Deve lottare duramente per poter rientrare in zona Champions, perché in questo momento ne sarebbe fuori. Frana la Juve e franano le scelte cervellotiche di Spalletti, che ha deciso di affrontare il Napoli rimescolando le carte facendo una ‘spallettata’. Ha tolto il centravanti, ha giocato con due punte larghe, il Yildiz e Conceiçao, tanti centrocampisti e una difesa a tre, a cinque, che lasciava varchi incredibili. Il Napoli è stato devastante nel primo tempo ha dominato. La Juve non è arrivata mai in porta. L'unica volta che ci è arrivata era anche fuorigioco di Kelly, solo davanti al portiere, ma in fuorigioco. Il Napoli ha trovato un Neres, che sulla fascia ha devastato letteralmente Cabal e Koomeiners. Da lui nasce il gol di Hojlund, un Hojlund rapace, signore del gol. Mancava il gol da un bel po' di tempo, l'infortunio lo aveva frenato. Due gol del danese, il centravanti che ora sale a quota 4 in campionato, ma che ha dimostrato di essere non solo l'uomo del contropiede, l'uomo della controfuga, l'uomo degli spazi larghi in cui lanciarsi, ma anche un rapace d'area di rigore. Primo gol d'anticipo sul difensore, partendo da dietro gli mette il corpo avanti e lo anticipa, lui e il portiere. Secondo gol di testa su una palla vagante in area di rigore, dopo un calcio piazzato, un calcio da fermo. Insomma, un Hojlund che è il centravanti che serve a questo Napoli. Quello che manca alla Juventus. Una Juve dominata dal Napoli che ha vinto quasi tutti i duelli. Non avevano riferimenti, ma Beukena, Buongiorno e Rrahmani andavano sempre in pressione altissima. Ed Elmas in mezzo al campo sembrava giocare da regista da una vita. E’ un ragazzo che si adatta a tutto stupendamente. E poi c'è lui, è regale, è il signore del calcio in mezzo al campo, sa fare tutto, domina. è ‘Hurricane’ Scott McTominay.
Insomma un Napoli che c'è, nonostante le assenze. Un Conte applicato al pezzo. Benedetti furono i tre giorni di riflessione e da lì è nato un nuovo Napoli, che sta dominando. Quattro partite, quattro vittorie, ma quattro vittorie tutte molto convincenti. Non era facile questa sera, dopo aver dominato per tanto tempo la partita al primo tiro della Juve, il gol di Yildiz. Sarebbe stata una mazzata che avrebbe potuto abbattere un Toro, ma il Napoli non è il Toro, specie di Cairo che non le vince mai. Buongiorno e Milinkovic-Savic hanno mangiato tanto pane nero nella loro militanza torinista. Qui è Napoli, è il Maradona. E se a Napoli dominava Maradona, oggi lo stadio Maradona è imbattibile. Si chiude il 2025 senza sconfitte. Unica squadra in Europa insieme al Monaco al chiudere in battuta la stagione del proprio terreno di gioco. È un fortino il Maradona e stasera cantava, cantava con Pino Daniele, cantava lo stadio per questa ennesima vittoria sulla Juventus. Se prima era la madre di tutte le battaglie, oggi sentite a me è una partita come un'altra, perché noi abbiamo raggiunto una dimensione superiore e la Juve e la provinciale di turno. Per una volta tanto godiamoci questa storia che sono loro a doverci guardare dal basso verso l'alto, sperando ogni tanto di fare qualche punto. Spalletti in carta e porta a casa”.






