
Bastoni: "A 15 anni non giocavo, pensavo 'Chi me lo fa fare'. Mio padre fu decisivo"
Nel corso dell’intervento a The BSMT, Alessandro Bastoni racconta gli esordi nel mondo del calcio: “Da piccolo in casa mia si guardava solo calcio. Mio padre ha giocato fino all’Under 21 della Nazionale e in Serie B con la Cremonese”, racconta. “Non è riuscito a sfondare, ma mi ha cresciuto come un diamante da proteggere. Mi ha evitato gli errori che aveva fatto lui”. Proprio suo padre lo accompagnava ogni giorno da Piadena, in provincia di Cremona, fino a Bergamo per allenarsi con l’Atalanta: “Facevamo 230 km al giorno. Non ha mai mollato e mi ha trasmesso questa tenacia”.
La consapevolezza di poter fare il calciatore, però, è arrivata solo con il prestito al Parma: “All’esordio con l’Atalanta avevo 17 anni, ma non ero ancora sicuro. Dopo la stagione a Parma, a 19 anni, ho capito che poteva diventare davvero il mio mestiere”.
Quando si tratta di sacrifici, Bastoni non dimentica gli anni difficili nei settori giovanili: “A 15 anni giocavo poco e pensavo: ‘Chi me lo fa fare?’ Tornavo a casa alle nove di sera, ma i miei genitori mi hanno fatto capire che non dovevo mollare. Tanti ragazzi più forti di me non ce l’hanno fatta. Nel calcio conta la testa, non solo il talento”.







