Bernabé si racconta: "Ho scelto Parma per Maresca, ho imparato tanto da Guardiola"
Il centrocampista del Parma Adrian Bernabé ha parlato ai microfoni del canale YouTube della Lega di Serie A della sua esperienza nel mondo del calcio partendo dalla Masia del Barcellona: "Mi ha dato tanto, al di là di tanti amici e tante cose. Lì c'è una cultura che la conosce tutto il mondo. I valori delle persone sono super importanti. Mettono prima i valori delle persone che i valori del calciatore. Poi ovviamente a livello calcistico impari tanto perché giochi con ragazzi che sono forti per quell'età lì. E poi cresci, ma cresci tanto anche a livello personale".
Che rapporto hai con Guardiola? Insomma, da catalano, immagino che tu sia cresciuto con lui, puoi ritrovartelo allenatore?
"Sì, è stato un momento importante nella mia carriera, diciamo così, perché al di là di che era spagnolo e catalano, ho imparato tanto da lui, cercavo di essere sempre focalizzato, quando mi allenavo con lui, a sentire tutto quello che diceva, non solo a me, anche agli altri, per cercare di imparare al massimo possibile e prendere tutti questi concetti, che poi cerco di farlo in campo."
C'è un insegnamento che ti ha dato questo allenatore?
"Con questi allenatori impari ogni giorno, ogni giorno c'è qualcosa da imparare, sicuramente la cosa che ho imparato con lui di più è stato sicuramente il body language, come metti il corpo in campo nel momento di ricevere il pallone, di muoverti prima di ricevere il pallone, è una cosa fondamentale perché ti può far guadagnare secondi con la palla e può aiutarti ad avere una linea di passaggio in più, e per lui quello era molto importante e io cercavo di migliorarlo, tanto in campo come ad oggi cerco ancora di migliorarlo, perché secondo me è una cosa fondamentale."
Ti sei mai sentito solo in quel periodo lì, in Inghilterra, e hai avuto dei dubbi magari su quella che è stata la tua scelta?
"No, no, perché poi ho avuto la fortuna lì di avere tanti compagni spagnoli, però sicuramente è stato difficile l'ultimo anno a Manchester, perché era l'epoca del Covid. Non potevamo uscire da casa, e lì sì che mi trovavo un po'... Io abitavo con Eric (Garcia), che era mio amico, però avevo la famiglia lontano, ero preoccupato un po' per quello che accadeva lì in Spagna, non potevo uscire, loro non potevano venire da me, sono stato praticamente nove mesi tutta la stagione senza vederli, e lì è stato un po' il periodo più difficile, però è stato l'ultimo anno per quel motivo lì."
E perché hai scelto Parma dopo?
"La scelta è stata facile, ho scelto Parma per Maresca, esclusivamente per lui, perché lui è stato il mio allenatore l'ultimo anno a Manchester, e mi sono trovato molto bene con lui, lui era molto contento con me, abbiamo fatto un anno incredibile, ho imparato tanto con lui, e lui ha avuto la fortuna di essere scelto per il Parma, per fare la prima esperienza come primo allenatore, e mi ha detto subito se volevo andare con lui, e per me era il momento giusto per fare già lo step di andare a giocare a livello professionista, in una squadra, e non ho avuto nessun dubbio in andare con lui".
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