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Storia incredibile! Davide "risorto" otto mesi dopo che si pensava bruciato in auto: dall'Albania all'Isola del Giglio...
domenica 19 settembre 2021, 16:50News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net
fonte Antonello Menconi

Storia incredibile! Davide "risorto" otto mesi dopo che si pensava bruciato in auto: dall'Albania all'Isola del Giglio...

Questa è una storia incredibile. Come poche se ne conoscono al mondo. L'ex arbitro umbro Davide Pecorelli, 45 anni, che si pensava potesse esser morto bruciato nella auto noleggiata in Albania, è stato ritrovato vivo alla guida di un gommone che dall'isola del Giglio si stava trasferendo nella vicina isola di Montecristo, inaccessibile ai turisti. Come è potuto accadere? Lunedì sarà lui stesso a spiegarlo ai magistrati della Procura di Perugia, che avevano aperto un fascicolo che tra le ipotesi di reato vedeva quella dell'omicidio. E consideriamo che è stato scoperto per caso, solo per il fatto che a causa del mare agitato non è riuscito ad attraccare appunto a Montecristo ed è stato soccorso. L'imprenditore, secondo quanto è stato per ora ricostruito, si trovava al Giglio e ieri, venerdì 18 settembre, avrebbe deciso di spostarsi verso Montecristo a bordo di un gommone, ma una volta arrivato nei pressi dell'isola avrebbe avuto difficoltà nell'attraccare a causa del mare mosso. I carabinieri della forestale lo hanno così portato sull'isola ma l'uomo era privo di documenti. L'identificazione è avvenuta alla caserma di Piombino.

Ora, tanta è l'attesa anche degli inquirenti, per sapere cosa è realmente accaduto. Come si ricorderà, Davide Pecorelli aveva raggiunto l'Albania per vendere un macchinario utilizzato nell'estetica. Secondo quanto emerso dalle indagini, Pecorelli sembra che avesse difficoltà sia con l’albergo a due stelle di Lama e con i negozi di parrucchiere di San Giustino Umbro, Sansepolcro, Città di Castello e Ellera. L'auto che aveva noleggiato a Tirana nel dicembre scorso, fu ritrovata il 6 gennaio a Puke, nel nord del Paese, distrutta dalle fiamme. Al suo interno c'erano dei resti di ossa, l'orologio di Pecorelli e il suo telefonino. In Albania gli inquirenti pensarono subito ad un suicidio, in Italia si pensò addirittura ad un omicidio. I resti delle ossa inviati in Italia, ridotto malissimo, non avevano permesso di identificare il Dna. Lunedì il racconto che rivelerà inevitabilmente delle sorprese.