
Reggina, l'ex Amoruso: "Nel 2007 salvezza con -15, bravo Mazzarri. Ma l'Italia non mi chiamò"
Lunga intervista quella che Nicola Amoruso ha rilasciato a La Gazzetta dello Sport in edicola quest'oggi, nella quale è tornato a parlare del suo passato, compreso quello vissuto in nobili decadute come Perugia e Reggina. Proprio con i calabresi, record di gol nel 2007, e salvezza centrata con un -15 in classifica, poi anche l'esperienza nel settore giovanile amaranto come dirigente.
E proprio su queste due esperienze, partendo dalla pesante penalizzazione di 18 anni fa, ha così parlato l'ex attaccante: "A Reggio spensieratezza e rischio. Eravamo amici, uniti, bravo Mazzarri, uno che meritava di più. Capimmo quanto sa essere imprevedibile il calcio. Feci 17 gol, ma l’Italia non chiamò. Lo meritavo. A Perugia ho avuto la fortuna di essere allenato da Carletto Mazzone. Uno che manca al calcio. Aveva umanamente qualcosa in più. Il presidente Luciano Gaucci voleva venire in spogliatoio a impartire lezioni tecniche e urlare. Lui lo respingeva. Si spintonavano. Mazzone tornava con l’autista a casa ad Ascoli da dimissionario ogni volta, ma il martedì era regolarmente al campo. Facevano pace".
Da segnalare che, nell'annata cui il classe 1974 segnò ben 17 gol con i calabresi, meglio fece solo Rolando Bianchi che "timbrò il cartellino" per 18 volte.
E proprio su queste due esperienze, partendo dalla pesante penalizzazione di 18 anni fa, ha così parlato l'ex attaccante: "A Reggio spensieratezza e rischio. Eravamo amici, uniti, bravo Mazzarri, uno che meritava di più. Capimmo quanto sa essere imprevedibile il calcio. Feci 17 gol, ma l’Italia non chiamò. Lo meritavo. A Perugia ho avuto la fortuna di essere allenato da Carletto Mazzone. Uno che manca al calcio. Aveva umanamente qualcosa in più. Il presidente Luciano Gaucci voleva venire in spogliatoio a impartire lezioni tecniche e urlare. Lui lo respingeva. Si spintonavano. Mazzone tornava con l’autista a casa ad Ascoli da dimissionario ogni volta, ma il martedì era regolarmente al campo. Facevano pace".
Da segnalare che, nell'annata cui il classe 1974 segnò ben 17 gol con i calabresi, meglio fece solo Rolando Bianchi che "timbrò il cartellino" per 18 volte.
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