
Catania-Pescara, amarcord del 2002: il gol in fuorigioco di Cicconi e l’arbitro Bergonzi nel mirino dei tifosi
Subito dopo il sorteggio che ha accoppiato Catania e Pescara nel primo turno nazionale dei playoff di Serie C, la mente dei tifosi biancazzurri non è corsa all’ultima sfida giocata al Massimino nel dicembre scorso, ma a un ricordo molto più lontano nel tempo e ancora oggi amarissimo: la semifinale di ritorno dei playoff di Serie C1 disputata il 26 maggio 2002, tra le stesse due squadre.
All’andata, all’Adriatico, il Pescara di Ivo Iaconi si impose per 1-0 grazie al gol di Pasquale Suppa, servito da Marco Stella, attuale allenatore della Primavera biancazzurra. Il vantaggio, però, non bastò. Al ritorno, in uno stadio Massimino gremito da 18.399 spettatori, fu il teramano Massimo Cicconi a siglare il gol decisivo per il Catania, su assist di Eddy Baggio, fratello del celebre Roberto.
Quel gol, però, rimane nella memoria collettiva dei pescaresi non per la sua bellezza, ma per l’evidente fuorigioco non segnalato. L’episodio chiave fu convalidato dall’arbitro Mauro Bergonzi di Genova, la cui direzione di gara è ricordata ancora oggi come una delle più discusse nella storia recente del club abruzzese. Oltre al fuorigioco sul gol, ci fu un rigore negato al Pescara e altri episodi dubbi che alimentarono il malcontento e la rabbia del popolo biancazzurro.
Paradossalmente, quella serata non tarpò le ali alla carriera del fischietto ligure, che quasi sette anni dopo fu promosso arbitro internazionale.
Nessun VAR, solo amarezza
All’epoca, come noto, non esisteva il VAR, e gli errori arbitrali restavano scolpiti nella storia senza possibilità di appello. Il Catania passò il turno grazie al miglior piazzamento in regular season e, in seguito, ottenne la promozione in Serie B battendo il Taranto in finale. Per il Pescara, invece, fu una delle pagine più dolorose della propria storia recente.
A distanza di 23 anni, quel ricordo riaffiora ogni volta che le due squadre si incrociano in uno scontro diretto con in palio qualcosa di importante. E così, anche stavolta, tra presente e passato, tra sogni di promozione e vecchie ferite, Catania-Pescara è molto più di una semplice partita di calcio.







