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CHE TU SIA BENEDETTO
lunedì 27 giugno 2022, 23:44Primo Piano
di Redazione 1 TuttoPotenza
per Tuttopotenza.com

CHE TU SIA BENEDETTO

Ancora una nota per Tuttopotenza.com da parte di Giovanni Benedetto storico tifoso rosso-blù che questa volta ci propone una interessante riflessione sull'ennesimo addio questa volta veramente definitivo dal Potenza da parte di Salvatore Caiata ex patron rosso-blù.

"I convenevoli che si sono scambiati Macchia e Caiata all'atto della firma del passaggio di proprietà sono stati dettati più dalle circostanze che da una riflessione comune su come intendere allestire una società di calcio che credo, per il suo forte impatto sociale, abbia una peculiarità diversa dalle società che producono beni e servizi. Infatti il comunicato diramato da Caiata di cedere le quote e rinunciare all'incarico di Presidente onorario rimarca due visioni opposte dei rapporti che devono intercorrere tra l'azionista di maggioranza e quelli di minoranza. È vero che la governance nominata è stata fatta a norma di statuto, quindi come afferma Caiata tutto legittimo e nulla questio. Ci sono però degli atti formali e alcuni sostanziali che probabilmente bisogna adempiere anche nei confronti degli azionisti di minoranza e cioè l'informativa preliminare di decisioni che riguardano l'importante struttura dirigenziale della società. Addirittura direi prima ancora dell'informativa c'è un atto ancora più importante che lo precede: la decisione sui nomi, gli incarichi e le professionalità che devono comporre il vertice societario. Almeno uno scambio di idee, di pareri, un confronto per alimentare una discussione, poi la decisione si sa la prende chi ha la maggioranza. Credo sia un passaggio se non obbligatorio opportuno tra i soci per mantenere coeso il gruppo, si sa, nel calcio la forza del gruppo è tutto anche a livello societario. Nel caso specifico, Macchia ha scelto la strada del "faso tutto mi" o "ghe penso mi" dimenticando quel 20 % di soci che se stanno in società devono pure avere l'attenzione e il rispetto che meritano. Probabilmente anche Caiata dalla sua parte non si aspettava un comportamento così dispotico, forse un maggiore coinvolgimento, un maggiore rispetto anche per l'esperienza acquisita sul campo l'avrebbe meritato non tanto come socio ma come uomo e professionista."