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Ghirelli sul Consiglio FIGC: "Difenderò le ragioni della C, ma sempre ragionando di sistema"
Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha parlato ospite di Lady Radio soffermandosi sul Consiglio Federale di oggi e delle riforme del calcio italiano: “Si parlerà di riammissioni, ripescaggi, delle norme che presiederanno le scelte qualora alcuni club non dovessero presentare la documentazione o non dovessero iscriversi. Catania a rischio? Io non ipotizzo nulla, quando avremo le carte sul tavolo lo sapremo. - continua Ghirelli parlando del possibile ritorno a C1 e C2 – Sarà uno dei temi di discussione, noi siamo stati l'unica lega nei mesi scorsi ad aver detto che avrebbe fatto un passo indietro in attesa delle proposte del presidente Gravina. Certamente difenderò le ragioni della terza serie, ma sempre in ottica di sistema”.
I Play Off sono una possibile innovazione anche per la Serie A. Cosa ne pensa?
“Noi abbiamo iniziato la storia dei play off ed è un'esperienza di notevole valore, anzi sulla base di questa esperienza ci sarà da riflettere su eventuali correzioni migliorative e sulla riforma dei campionato visto che nei play off, tralasciando questo momento storico, c'è un afflusso maggiore di pubblico”.
Dopo la puntata di Report sui procuratori pensa che la FIGC possa agire in qualche modo o si attenderanno le decisioni di UEFA e FIFA?
“Noi siamo impegnati in un'operazione che deve essere al centro della riforma. Serve lavorare per la sostenibilità economica dei campionati e garantire regole certe. Credo che anche il discorso dei procuratori debba rientrare in questa riforma perché sono soggetti che operano nel mondo del calcio”.
Lei ha conosciuto Gattuso giovanissimo a Perugia, quando fuggì per andare a giocare ai Rangers in Scozia. Cosa può dirci a riguardo?
“Quella è una storia passata, la conosco fino all'ultimo passaggio. Voi di Gattuso dovete vedere quello di oggi. Allora arrivò giovanissimo, con una voglia di giocare pazzesca. Veniva da una terra difficile come la Calabria e fu merito di Montenovo che lo prese e lo ordinò sul campo perché lui correva dappertutto. Con lui abbiamo vinto dei titoli Primavera e poi ha esordito in Serie A. È un combattente ed è cresciuto in maniera esponenziale in questi anni e ha uno staff di prim'ordine con Riccio come vice. È stato un bel investimento di qualità e forza per la fiorentina. Una scelta forte”.
I Play Off sono una possibile innovazione anche per la Serie A. Cosa ne pensa?
“Noi abbiamo iniziato la storia dei play off ed è un'esperienza di notevole valore, anzi sulla base di questa esperienza ci sarà da riflettere su eventuali correzioni migliorative e sulla riforma dei campionato visto che nei play off, tralasciando questo momento storico, c'è un afflusso maggiore di pubblico”.
Dopo la puntata di Report sui procuratori pensa che la FIGC possa agire in qualche modo o si attenderanno le decisioni di UEFA e FIFA?
“Noi siamo impegnati in un'operazione che deve essere al centro della riforma. Serve lavorare per la sostenibilità economica dei campionati e garantire regole certe. Credo che anche il discorso dei procuratori debba rientrare in questa riforma perché sono soggetti che operano nel mondo del calcio”.
Lei ha conosciuto Gattuso giovanissimo a Perugia, quando fuggì per andare a giocare ai Rangers in Scozia. Cosa può dirci a riguardo?
“Quella è una storia passata, la conosco fino all'ultimo passaggio. Voi di Gattuso dovete vedere quello di oggi. Allora arrivò giovanissimo, con una voglia di giocare pazzesca. Veniva da una terra difficile come la Calabria e fu merito di Montenovo che lo prese e lo ordinò sul campo perché lui correva dappertutto. Con lui abbiamo vinto dei titoli Primavera e poi ha esordito in Serie A. È un combattente ed è cresciuto in maniera esponenziale in questi anni e ha uno staff di prim'ordine con Riccio come vice. È stato un bel investimento di qualità e forza per la fiorentina. Una scelta forte”.
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