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Inter: la notte di Barcellona in un mare di parole. Napoli: capolavoro scozzese. Milan: un Ds, due diavoli diversi (e Allegri…). Juve: le esagerazioni su Yildiz. E due parole sul LecceTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Fabrizio Biasin

Inter: la notte di Barcellona in un mare di parole. Napoli: capolavoro scozzese. Milan: un Ds, due diavoli diversi (e Allegri…). Juve: le esagerazioni su Yildiz. E due parole sul Lecce

Consentitemi, partiamo dal Lecce e da quel che è accaduto in questi ultimi giorni. Tutti hanno le loro ragioni, per carità, persino la Lega che ha scelto di mettere “la regolarità del campionato” al primo posto. È però… c’è un però: un sistema - quello del calcio in Italia - che si arrende di fronte al dovere di mostrare un minimo di umanità, è un sistema che ha fallito. Un sistema che rispetto alla scomparsa di un “fratello”accorda 48 ore di lutto e “prendere o lasciare” è un sistema senza speranza. Un sistema che rispetto alla sua priorità (“dobbiamo garantire la contemporaneità delle partite”) non comprende la necessità di creare spazio nel suo calendario (con un campionato più “leggero” avresti potuto spostare tutte le partite delle squadre coinvolte) è un sistema che non riesce a vedere oltre il suo presente.

Yildiz, espulso in Juve-Monza, ha sbagliato? Eccome. Yildiz merita il massacro? Ma per piacere. Rispetto a un gesto istintivo certamente non onorevole, rispetto all’evidente danno fatto alla sua squadra (c’è, sia chiaro), aprire processi sommari è fatto tipico-italiano e parecchio stucchevole. Il ragazzo ha commesso un errore, ha chiesto scusa, non ha “precedenti” di alcun genere… lasciatelo in pace.

Cardinale vuole Paratici, lo ha incontrato. Di nuovo. E se lo ha incontrato Cardinale significa che resta il prediletto del Milan per rivestire il ruolo del Ds. E allora cosa sta facendo Furlani? Perché incontra Tare? Perché pensa a D’Amico? Domande senza risposta. O meglio, la sensazione è che all’interno del club continuino a convivere due Milan diversi, con linee guida diverse. Il problema è che il Milan è uno solo e avrebbe bisogno da subito di costruire il suo futuro. Con quale allenatore? Qui diciamo Allegri.


Il miglior acquisto della Serie A 24-25? Lo scozzese, quello lì, il signor McFrtm che ha devastato gli equilibri del campionato. Complimenti al Napoli, ha pescato un giocatore raro, capace di fare tutto, il ricamo e la sostanza, capace di inserirsi in un amen in un calcio non semplice, capace di mostrare i denti in campo e conservare, fuori, l’umiltà tipica dei grandi. Davvero una perla rara.

E due parole su Barcellona-Inter. Che Inter troveremo questa sera? Quella segnata nel corpo e nello spirito delle ultime tre partite? Quella “compatta” (cit.) e incazzata del match contro il Bayern? Si vedrà. E però una cosa è certa: l’Inter questa sera gioca una partita “rara”, di quelle che il calcio italiano non vive così spesso. Questa cosa vale tantissimo e chi non lo capisce ha un problema di insoddisfazione perenne che è suo e solamente suo. Oppure vuole semplicemente minimizzare, la qual cosa è comprensibile se si tifa per la concorrenza.
Cosa accadrà al Montjuic? E chi lo sa. Quest’anno il Barça si è esibito in dimostrazioni di forza spaventose, figlie di una gioco e di una tecnica impressionanti. Difetti? C’è chi dice “lasciano tanto spazio”. Ma il dato di fatto è che per ogni occasione concessa… ne creano quattro.
E quindi? Tanti saluti? Macché, l’Inter di Inzaghi ha le sue armi da contrapporre: seppur non al 100% ritrova giocatori importanti, Thuram e Dumfries, fondamentali nelle ripartenze. In più la squadra è esperta e può reggere l’urto a livello emotivo. Altro? I ragazzi di Inzaghi riescono a esprimersi al meglio proprio quando vengono messi sotto pressione e possono provare a verticalizzare. È una doppia sfida con una naturale e spagnoleggiante favorita? Certo che sì, ma i giovani fenomeni di Flick troveranno pane per i loro denti.