
Dovbyk: "Alla Roma sono felice e mi piace tutto. Ma il mio futuro dipenderà dall'allenatore"
Lunga intervista da parte di Football School ad Artem Dovbyk, centravanti della Roma, che ha innanzitutto chiarito le sue condizioni fisiche: "L'infortunio all'adduttore non è serio, con 5/6 giorni il recupero è completo. Lo staff medico mi ha detto che proveranno a recuperarmi per Torino, anche se non dal primo minuto. Decideremo nella rifinitura. Possiamo solo vincere, faremo il massimo".
Tre allenatori in una stagione. Non deve essere stato semplice.
"All'inizio è stato molto difficile, avevo scelto la Roma grazie a De Rossi. Condividiamo la stessa idea di calcio offensivo. Ma dopo 4 giornate è stato esonerato, c'era chi sosteneva che la squadra giocasse contro De Rossi, ma non era vero. Così è venuto Juric con uno stile di gioco completamente differente, molto simile a quello di Gasperini. L'Atalanta però ha costruito un progetto lungo anni. Juric invece è venuto con una proposta di calcio che noi non potevamo mettere in atto a livello fisico. Contro la Fiorentina si è visto, la squadra era a 50/60 metri dall'attaccante e abbiamo perso 5-1. Lì ho capito quanto bisogna essere pronti per fare un certo tipo di calcio. Infine è arrivato Ranieri, che ha fatto un lavoro più psicologico perché avevamo perso tante partite ed eravamo quasi in zona retrocessione. È stato bravo a fare alcuni cambiamenti e a dirci tante piccole cose che hanno portato la squadra a giocare diversamente. Abbiamo vinto tanti match importanti, ma quando cambi 3 allenatori in una stagione è difficile. Per un attaccante la cosa più importante è capire che tipo di gioco si vuole. Penso che la Serie A sia uno dei campionati più difensivi, molto tattico e difficile da affrontare. Tutti sono forti fisicamente. In Spagna, per esempio, lasciano molto più spazio. Quando sono arrivato non pensavo di trovare tutta questa differenza, qui i difensori ti seguono ovunque. Bremer e Gatti della Juventus mi hanno impressionato. Per fortuna c'è il VAR, ma ogni volta finisco la partita con dei graffi sul corpo. In Italia i difensori non sono più forti, ma più attenti".
17 gol in stagione non sono pochi.
"Guardo sempre i migliori attaccanti del campionato come Lautaro, Thuram e Lukaku. Hanno segnato più o meno i miei stessi gol e quindi stanno avendo una brutta stagione? Non sono i gol a determinare tutto, ovviamente la gente si aspetta molto dopo la stagione al Girona. Mi sono adattato e ho fatto esperienza in Serie A, mi sono abituato anche a giocare in uno stadio differente da quello a cui ero abituato. Giocare davanti 70mila persone ogni weekend è differente, la pressione è diversa. La stagione è buona, ho comunque fatto 12 gol in Serie A nella mia prima stagione a Roma. Spero di farne di più in futuro".
Ha rimpianti per aver scelto la Roma?
"No, è stata una mia decisione. Al Girona avrei giocato la Champions, ma ci sono state anche delle cessioni importanti di giocatori che mi avevano fornito 11 assist. Quindi mi sono venuti dei dubbi sulla permanenza. Dopo una stagione del genere avevo bisogno di fare un salto di qualità. Ci sono state trattative con l'Atletico, che poi non sono andate a buon fine per i direttori sportivi. Credo che qualcuno del club non mi volesse davvero. C'era anche il West Ham e parlai anche con l'allenatore. Inoltre anche alcuni club dell'Arabia Saudita erano interessati. Ma ho voluto continuare in Europa nonostante in Arabia Saudita l'ingaggio sarebbe stato molto elevato. C'era quindi tre opzioni: Atletico, West Ham e Roma".
Quale sarà il suo futuro?
"Non mi piace guardare troppo avanti. Adesso arriverà un nuovo allenatore. Se avrà bisogno di me, allora resterò. Qui ho un contratto di 5 anni e sono felice. Mi piace tutto. Se l'allenatore invece dirà che avrà bisogno di un altro attaccante allora dovrò cercarmi una nuova squadra. Tutto dipenderà da chi arriverà".
Che allenatore è Ranieri?
"Un tecnico con grande esperienza, intelligenza e molto attento ai dettagli. Prima del Milan ci ha mostrato un video in cui Castellanos, durante Lazio-Juventus, provocava Kalulu, facendolo espellere. Bene, nella sfida contro i rossoneri Mancini ha avuto la stessa situazione con Gimenez e quest'ultimo è stato espulso. Queste piccole cose fanno la differenza. Non abbiamo perso per 19 partite, ha stravolto la nostra stagione".
Gasperini le piacerebbe?
"Onestamente non ho idea di chi sarà il nuovo allenatore. Ho letto alcune notizie, ma non so niente".
Tre allenatori in una stagione. Non deve essere stato semplice.
"All'inizio è stato molto difficile, avevo scelto la Roma grazie a De Rossi. Condividiamo la stessa idea di calcio offensivo. Ma dopo 4 giornate è stato esonerato, c'era chi sosteneva che la squadra giocasse contro De Rossi, ma non era vero. Così è venuto Juric con uno stile di gioco completamente differente, molto simile a quello di Gasperini. L'Atalanta però ha costruito un progetto lungo anni. Juric invece è venuto con una proposta di calcio che noi non potevamo mettere in atto a livello fisico. Contro la Fiorentina si è visto, la squadra era a 50/60 metri dall'attaccante e abbiamo perso 5-1. Lì ho capito quanto bisogna essere pronti per fare un certo tipo di calcio. Infine è arrivato Ranieri, che ha fatto un lavoro più psicologico perché avevamo perso tante partite ed eravamo quasi in zona retrocessione. È stato bravo a fare alcuni cambiamenti e a dirci tante piccole cose che hanno portato la squadra a giocare diversamente. Abbiamo vinto tanti match importanti, ma quando cambi 3 allenatori in una stagione è difficile. Per un attaccante la cosa più importante è capire che tipo di gioco si vuole. Penso che la Serie A sia uno dei campionati più difensivi, molto tattico e difficile da affrontare. Tutti sono forti fisicamente. In Spagna, per esempio, lasciano molto più spazio. Quando sono arrivato non pensavo di trovare tutta questa differenza, qui i difensori ti seguono ovunque. Bremer e Gatti della Juventus mi hanno impressionato. Per fortuna c'è il VAR, ma ogni volta finisco la partita con dei graffi sul corpo. In Italia i difensori non sono più forti, ma più attenti".
17 gol in stagione non sono pochi.
"Guardo sempre i migliori attaccanti del campionato come Lautaro, Thuram e Lukaku. Hanno segnato più o meno i miei stessi gol e quindi stanno avendo una brutta stagione? Non sono i gol a determinare tutto, ovviamente la gente si aspetta molto dopo la stagione al Girona. Mi sono adattato e ho fatto esperienza in Serie A, mi sono abituato anche a giocare in uno stadio differente da quello a cui ero abituato. Giocare davanti 70mila persone ogni weekend è differente, la pressione è diversa. La stagione è buona, ho comunque fatto 12 gol in Serie A nella mia prima stagione a Roma. Spero di farne di più in futuro".
Ha rimpianti per aver scelto la Roma?
"No, è stata una mia decisione. Al Girona avrei giocato la Champions, ma ci sono state anche delle cessioni importanti di giocatori che mi avevano fornito 11 assist. Quindi mi sono venuti dei dubbi sulla permanenza. Dopo una stagione del genere avevo bisogno di fare un salto di qualità. Ci sono state trattative con l'Atletico, che poi non sono andate a buon fine per i direttori sportivi. Credo che qualcuno del club non mi volesse davvero. C'era anche il West Ham e parlai anche con l'allenatore. Inoltre anche alcuni club dell'Arabia Saudita erano interessati. Ma ho voluto continuare in Europa nonostante in Arabia Saudita l'ingaggio sarebbe stato molto elevato. C'era quindi tre opzioni: Atletico, West Ham e Roma".
Quale sarà il suo futuro?
"Non mi piace guardare troppo avanti. Adesso arriverà un nuovo allenatore. Se avrà bisogno di me, allora resterò. Qui ho un contratto di 5 anni e sono felice. Mi piace tutto. Se l'allenatore invece dirà che avrà bisogno di un altro attaccante allora dovrò cercarmi una nuova squadra. Tutto dipenderà da chi arriverà".
Che allenatore è Ranieri?
"Un tecnico con grande esperienza, intelligenza e molto attento ai dettagli. Prima del Milan ci ha mostrato un video in cui Castellanos, durante Lazio-Juventus, provocava Kalulu, facendolo espellere. Bene, nella sfida contro i rossoneri Mancini ha avuto la stessa situazione con Gimenez e quest'ultimo è stato espulso. Queste piccole cose fanno la differenza. Non abbiamo perso per 19 partite, ha stravolto la nostra stagione".
Gasperini le piacerebbe?
"Onestamente non ho idea di chi sarà il nuovo allenatore. Ho letto alcune notizie, ma non so niente".
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