
L’ultima Zaniolata di una scommessa persa: torna in Turchia con più guai che giocate
Gian Piero Gasperini, guarda caso proprio in odore di Roma, ci aveva provato e anche (quasi) rinunciato molto presto: “Speravamo di vincere la scommessa, ma per ora siamo fermi al palo”. Era ancora fine agosto, e il Gasp aveva già capito cosa sarebbero stati i cinque mesi di Nicolò Zaniolo a Bergamo: grandi aspettative e una sostanziale delusione. A febbraio, nelle ultime ore di mercato, ci ha provato la Fiorentina: quasi quattro mesi e tredici presenze dopo, il bilancio recita zero gol e zero assist, oggi il ds Daniele Pradè ha annunciato che non sarà riscattato.
31 giorni di prognosi. Sono quelli che, secondo la versione della Roma, Zaniolo avrebbe provocato ad Almaviva e Litti, giovani della Primavera giallorossa, nell’aggressione a margine della semifinale del campionato Primavera. Accuse da verificare, ovviamente: Zaniolo, prima dell’ultima nota stampa della società capitolina, si era scusato, ammettendo che qualcosa sia accaduto, ma smentendo l’ipotesi di un’aggressione ai danni dei due giovani. Nel mezzo c’è la Fiorentina, che evidentemente considera il caso chiuso e nell’immediatezza si è limitata a riportare delle dichiarazioni del suo (non per molto ancora) tesserato. Soprattutto, sarà la Procura Figc - che ha già aperto un fascicolo di inchiesta ed entro il fine settimana ascolterà gli interessati - ad accertare le rispettive responsabilità.
Ora il ritorno in Turchia, e poi? Rispedito da Atalanta e Roma in una sola stagione, a 26 anni da compiere (il prossimo 2 luglio) Zaniolo tornerà a Istanbul, al Galatasaray. Appena prima di andare via, a giugno, aveva lasciato il dolce ricordo dei due gol al Fenerbahçe, al rientro dopo le due partite di squalifica rimediate per il rosso diretto - con calci e pugni nel tunnel degli spogliatoi - con l’Istanbulspor. Perché Zaniolo, alla fine, è spesso stato questo: un gran talento, e un carattere complicato. Dopo l’ultima zaniolata, al netto della probabile squalifica se la versione della Roma sarà considerata veritiera dalla giustizia sportiva, avere una nuova occasione in Serie A, specie a livello medio-alto, sarà decisamente complicato.
31 giorni di prognosi. Sono quelli che, secondo la versione della Roma, Zaniolo avrebbe provocato ad Almaviva e Litti, giovani della Primavera giallorossa, nell’aggressione a margine della semifinale del campionato Primavera. Accuse da verificare, ovviamente: Zaniolo, prima dell’ultima nota stampa della società capitolina, si era scusato, ammettendo che qualcosa sia accaduto, ma smentendo l’ipotesi di un’aggressione ai danni dei due giovani. Nel mezzo c’è la Fiorentina, che evidentemente considera il caso chiuso e nell’immediatezza si è limitata a riportare delle dichiarazioni del suo (non per molto ancora) tesserato. Soprattutto, sarà la Procura Figc - che ha già aperto un fascicolo di inchiesta ed entro il fine settimana ascolterà gli interessati - ad accertare le rispettive responsabilità.
Ora il ritorno in Turchia, e poi? Rispedito da Atalanta e Roma in una sola stagione, a 26 anni da compiere (il prossimo 2 luglio) Zaniolo tornerà a Istanbul, al Galatasaray. Appena prima di andare via, a giugno, aveva lasciato il dolce ricordo dei due gol al Fenerbahçe, al rientro dopo le due partite di squalifica rimediate per il rosso diretto - con calci e pugni nel tunnel degli spogliatoi - con l’Istanbulspor. Perché Zaniolo, alla fine, è spesso stato questo: un gran talento, e un carattere complicato. Dopo l’ultima zaniolata, al netto della probabile squalifica se la versione della Roma sarà considerata veritiera dalla giustizia sportiva, avere una nuova occasione in Serie A, specie a livello medio-alto, sarà decisamente complicato.
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