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Roma, Baldanzi chiaro: "Ci serviva qualcosa che forse solo Ranieri poteva darci"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 17:45Serie A
di Alessio Del Lungo

Roma, Baldanzi chiaro: "Ci serviva qualcosa che forse solo Ranieri poteva darci"

Tommaso Baldanzi è ormai più di un anno che si è trasferito alla Roma e ormai si è ambientato nella Capitale. Il canale YouTube chiamato Futbol Emotion lo ha intervistato cercando di parlare di alcune curiosità, tra cui quella legata al pallone che custodisce in una teca: "È quello della la mia prima tripletta tra i professionisti che ho fatto in Nazionale U21 a ottobre ed è stata una settimana molto bella per me. Sono stato molto con i compagni, ci siamo divertiti e quindi a fine del raduno ho deciso di farmelo firmare da tutti i ragazzi, dato che comunque era anche
merito loro se è arrivato quel traguardo mio. Quindi l'ho messo lì come ricordo, come hai detto te, appunto, una tripletta non non si scorda mai".

Com'è la piazza? Come si sente per un calciatore?
"Bellissima, bellissima. Molto calorosa. Io personalmente mi sono trovato benissimo, c'è tipo un atmosfera che ti accompagna alle partite. Stupendo. C'è tanta differenza tra giocare nello stadio dell'Empoli e giocare all'Olimpico".

Com'è avere un mister con esperienza come Ranieri? Qual è stato il cambio che avete avuto?
"Sicuramente anche lo vedete dai risultati, ma anche come persona è stato un allenatore veramente molto importante per noi perché abbiamo vissuto un periodo un po' difficile e ci serviva quel cambio che forse in una piazza così poteva darci solo lui conoscendo tutto, sapendo tutto come fare, come lavorare. È stato bravissimo. Poi siamo stati bravi anche noi perché comunque abbiamo fatto diverse vittorie consecutive, non è mai facile e siamo felici, era quello che ci serviva. Siamo lì, c'è un finale di stagione da affrontare, dobbiamo farlo al massimo".

Com'è giocare in una squadra con tanta storia e con dei giocatori così importanti?
"Per me è un grandissimo onore giocare con determinati giocatori in squadra come Dybala, Paredes, Hummels... Mi ha colpito conoscere le persone che sono, perché in campo li avevo già visti giocandoci contro, sono delle persone umilissime, bravissime e ti aiutano ogni giorno, ti danno modo comunque di migliorarti. E poi comunque ci sono anche figure come Totti, come De Rossi, che ho avuto la fortuna di averlo come allenatore, che sono figure importanti per questa città e soprattutto per il calcio italiano. È un onore doppio questo".


Il trequartista è un ruolo che è cambiato molto ultimamente. Come si sente cambiato a livello calcistico?
"Il calcio è un po' cambiato e andato magari in altre direzioni, però penso ci siano comunque tantissimi giocatori trequartisti o comunque di statura un po' più bassa che comunque possano far bene. Mi sento molto migliorato perché penso di aver lavorato molto su me stesso, su come giocare in una squadra come la Roma che non è facile. Chiaramente è bellissimo, è un onore, però ovviamente a livello anche di lavoro, di collaborare con giocatori molto più forti è difficile. Mi sento migliorato perché, comunque, alcune delle ultime partite ho giocato magari mezzala, ho giocato trequartista e penso di ricoprire più ruoli. Ho lavorato su questo, mi sono provato ad adattare, a fare più fase difensiva. Mi è piaciuto e mi è piaciuto anche coesistere con giocatori che comunque sono molto simili a me, come Dybala, come Soule e quindi mi piace fare entrambi i ruoli. Mi sto trovando molto bene, veramente".

Com'è vestire la maglia della nazionale azzurra e quali sono i suoi obiettivi?
"Sicuramente è un grandissimo onore vestire qualsiasi maglia azzurra. E ora il mio obiettivo principale sarà l'Europeo a giugno perché diciamo è la fine di un ciclo, finiscono le nazionali minori e per noi sarebbe bellissimo, importantissimo far bene, anche perché magari con i ragazzi del 2003 siamo arrivati in fondo al mondiale, i ragazzi del 2002 avranno avuto altri traguardi, obiettivi e ci teniamo tantissimo a fare un grande Europeo, come il nostro allenatore. Poi in futuro sicuramente un mio obiettivo sarà quello della Nazionale. Ci sto lavorando, cerco sempre ogni partita, ogni allenamento di migliorarmi anche per quello perché comunque penso che per qualsiasi giocatore italiano sia, non ti dico un obiettivo, però un onore un giorno arrivarci".

Quali sono i tuoi obiettivi e a corto e lungo termine?
"I miei obiettivi non sono molto, molto strani. Cerco sempre di migliorarmi. Spero di continuare a giocare come ho fatto nell'ultimo periodo, perché sicuramente ho giocato di più rispetto all'inizio e di cercare di fare sempre il meglio possibile. Poi, penso che quando uno si impegna in campo e dà il massimo, se una cosa viene è un bene, altrimenti non ha niente da rimpiangere. Il mio consiglio ai più giovani è quello di metterci magari sempre il massimo impegno e soprattutto, in un calcio che magari non è più tanto per giovani, di divertirsi, che è una parte fondamentale del gioco".