Roma, servono 10 milioni di plusvalenze entro sei giorni. Tutti i nomi in uscita

Siamo nell'ultima settimana di giugno, e per la Roma è tempo di fare i conti sul fronte finanziario. Il club giallorosso si trova di fronte a una scadenza fondamentale: entro il 30 giugno deve generare circa 10 milioni di euro in plusvalenze per rispettare gli accordi presi con l’UEFA nel piano di risanamento firmato nel 2022. Non stiamo parlando di ricavi immediati o liquidità, ma del saldo positivo tra il valore di vendita dei calciatori e il loro costo residuo a bilancio.

Il direttore sportivo Frederic Massara deve trovare un equilibrio tra le necessità contabili e la visione tecnica. In costante dialogo con Gian Piero Gasperini, Massara cerca di non sacrificare giocatori chiave come Svilar, N’Dicka o Koné, puntando invece a monetizzare attraverso cessioni più sostenibili.

Tra i nomi in uscita, scrive il Corriere dello Sport ci sono Zeki Celik, corteggiato da club in Premier League e Turchia, Bryan Cristante, che ha diversi estimatori sia in Italia che all’estero, e Mario Hermoso, arrivato a parametro zero ma che potrebbe garantire un piccolo incasso utile a migliorare il bilancio. Il giovane Luigi Cherubini, reduce da una buona stagione con la Carrarese, ha una valutazione di circa 5 milioni, mentre su Leandro Paredes continua a pesare l’incognita Boca Juniors: al momento non ci sono comunicazioni ufficiali riguardo a un possibile ritorno in Argentina.

Massara non esclude ulteriori uscite. Eldor Shomurodov ha attirato l’interesse di Basaksehir e Rennes, ma l’unica proposta concreta – di 5 milioni – rischia di generare una minusvalenza. Situazione simile per Marash Kumbulla, il cui ingaggio all’Espanyol non ha ancora portato offerte in grado di influenzare i conti giallorossi.

Il tempo stringe e l’alternativa al rispetto del piano è tutt’altro che indolore. Lo scorso anno la Roma si era salvata con una multa da 2 milioni, ma una nuova violazione potrebbe comportare sanzioni più pesanti: restrizioni sulla lista UEFA fino all’esclusione dalle coppe. Un’ipotesi che a Trigoria viene esclusa, ma che resta sullo sfondo come monito.