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Inter: il (fortissimo) messaggio di Lautaro. Milan: da Ricci (c’è) a Jashari (in avvicinamento). Juve: Chiellini e Osimhen. E la dialettica su InzaghiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:07Editoriale
di Fabrizio Biasin

Inter: il (fortissimo) messaggio di Lautaro. Milan: da Ricci (c’è) a Jashari (in avvicinamento). Juve: Chiellini e Osimhen. E la dialettica su Inzaghi

E luglio arrivò. E con luglio ci siamo levati dai santissimi la stagione 24/25, francamente interminabile. E che lascia strascichi. E che strascichi.
 
E allora partiamo dall’Inter e dal trambusto delle ultime 48 ore. Le parole di Lautaro hanno fatto strabuzzare gli occhi ai più: “Ma era davvero necessario?”. Sì, era assolutamente necessario. Il leader della squadra ha voluto a tutti i costi terminare la stagione con una bordata e lo ha fatto con uno scopo ben preciso: evitare che quelli che ora sono malesseri latenti di questo e quel giocatore si trasformino rapidamente in problemi in grado di segnare la prossima stagione.
Un leader, per definizione, non può far finta che tutto sia a posto, soprattutto se è evidente che non è così e in particolare se tiene alla maglia che indossa. L’Inter aveva bisogno di questo scossone e pazienza se il tutto si è trasformato in un faticoso - e probabilmente lungo - caso mediatico: meglio provare a risolverlo in piazza piuttosto che far finta di niente e implodere a stagione iniziata.
L’Inter deve aiutare Chivu con un mercato solido e impattante ma, soprattutto, ha bisogno che la vecchia guardia sia onesta con se stessa: per raggiungere gli obiettivi è indispensabile che i giocatori siano forti, ma ancora di più che abbiano voglia di remare in un’unica direzione. Questo è stato il segreto nei 4 anni della gestione Inzaghi, questo è quello che si rischia di perdere tra un mal di pancia e l’altro più o meno manifesto. E ovviamente parliamo di Calhanoglu e dei suoi ammiccamenti al Galatasaray, ma non solo del turco.
Lautaro chiede ad alta voce ai dubbiosi di uscire allo scoperto e siamo certi che il suo appello sia anche quello di Barella, Bastoni e dei senatori nerazzurri che vogliono aiutare Chivu, perché aiutare Chivu, banalmente, significa aiutare l’Inter.

Piccole cose buttate là, ma importanti:
-          “Monza, finita l'era Berlusconi: il club passa a un fondo Usa”. Rispetto a questa notizia c’è chi dice “ecco, povero Monza”. Il qui presente la pensa diversamente: non sappiamo cosa accadrà, ma sappiamo cosa è accaduto. E per un tifoso del Monza non è poco.
-          Il Milan si è accattato Ricci per 24,5 milioni, bonus inclusi. E questa francamente è una signora operazione. Patron Cairo nel recente passato ha ceduto Buongiorno e Bremer per cifre assai importanti e, invece, per il centrocampista azzurro si è accontentato di una somma tutto sommato accettabile.

Il nuovo corso Milan è iniziato, gli scettici sono tanti, non il sottoscritto (ps. E anche Jashari è in rapido avvicinamento)
-          Per sapere che Inzaghi è un grande allenatore non era necessario avere alcuna riprova. Il 4-3 al City con gli inglesi che attaccavano e i sauditi che ripartivano è l’ennesima dimostrazione che il tecnico piacentino sa lavorare come pochi, ma anche che chi da settimane lo massacra quotidianamente ha soltanto uno stucchevole problema personale.
- Chiellini: “Osimhen? Dovete vendere pagine e notizie, ma noi siamo concentrati sul presente: ci sono tante illazioni, a noi fanno ridere e restiamo concentrati sul presente". Chiarissimo, ma la Juve là davanti ha bisogno di un attaccante che sia realmente “da Juve”, questo è certo.
-          Balotelli si è sfogato al podcast “Controcampo”: "Vieira? All'inizio sembrava prendermi in considerazione, abbiamo parlato e ci siamo confrontati. Poi però mi faceva giocare pochissimo e quando sono andato a chiedere spiegazioni lui si è rifiutato di parlare. Per me è solo protagonismo, vuole essere lui al centro. Non vedo altre motivazioni, oppure gli sto sui co…”. E vabbè.
-          “Bernardeschi è vicino al ritorno in Serie A, l’accordo col Bologna a un passo”. Prenderlo al Fantacalcio è cosa buona e giusta.
-          Ufficiale: la Supercoppa italiana andrà in scena prima di Natale: finale il 22 dicembre, ovviamente ancora in Arabia Saudita. E buon Natale.
-         Lette qua e là: “Milan, Allegri fa il duro: ritiro anticipato, sveglia presto, doppi allenamenti. Il tecnico vuole una partenza lanciata: ha anticipato il ritiro, da lunedì prossimo anche i nazionali in campo. A Milanello colazione e cena tutti insieme”. E ancora: “Sedute più lunghe, dialogo, tecnologia: Inter, la rivoluzione di Chivu in 19 giorni. I nerazzurri stanno in campo più tempo rispetto al passato e a intensità maggiore. E poi colloqui individuali mirati e preparazione fisica innovativa”. Come ogni estate regge lo straordinario teorema mediatico dell’allenatore subentrante: “con il nuovo tecnico ci si allena fortissimo, con quello vecchio tutti a far flanella”. Ma per piacere…