
Gasperini sta prendendo le misure alla Roma: più sei rispetto alla prima Atalanta
Gian Piero Gasperini sta prendendo le misure. Come un sarto che deve firmare il miglior abito possibile, magari non l'ultimo della sua carriera ma il più importante finora. Perché la Roma può essere un altro capolavoro dopo quello nell'Atalanta, con nove anni, cinque qualificazioni Champions, un'Europa League vinta e tre finali di Coppa Italia perse. Intanto non è partito niente male: tre vittorie per uno a zero fra Bologna, Pisa e nel derby contro la Lazio. Sconfitta, forse poco preventivabile, con il Torino di un Simeone in stato di grazia.
Come è successo a Bergamo, all'inizio ha faticato a inculcare il proprio credo. Nelle prime quattro partite aveva vinto una sola volta, poi perderà contro il Palermo e l'odore di esonero riempiva l'aria della città. Poi vittoria con il Crotone a Pescara, ma soprattutto diversi uno a zero (come quello con il Napoli) in totale controtendenza rispetto a quello che si è visto dopo. Fino a quando non riusciva ad azzannare la partita, il Gasp si difendeva e tirava giù la saracinesca. Poi ha cambiato filosofia, dominando le partite.
Intanto è a un bel più sei rispetto alla sua avventura a Bergamo. Di solito faticava a partire, ma poi le sue squadre miglioravano con il tempo, fino al solito crescendo primaverile. La Roma può davvero essere una variabile per la Champions League.
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