
Qual è il livello attuale di Mourinho? La realtà parla chiaro: non è più tecnico da big
José Mourinho è tornato a guidare il Benfica trasmettendo grande entusiasmo e sicurezza. Il portoghese ha parlato subito di "ritorno a un club all'altezza", screditando di fatto la sua ultima squadra. Ma è davvero così? La realtà degli ultimi dieci anni racconta un percorso più tortuoso. Fenerbahçe, Roma e Tottenham, al netto dell'ottimo cammino europeo con i giallorossi, non sono state esperienze indimenticabili, così come quella precedente sulla panchina del Manchester United.
Risultati altalenanti, tante polemiche e soprattutto pochi risultati. La verità è presto detta: Mourinho non è più uno degli allenatori più ambiti a livello internazionale e il confronto con i suoi storici rivali è impietoso. Pep Guardiola e Carlo Ancelotti hanno mantenuto un livello di continuità straordinario con Manchester City e Real Madrid, vincendo titoli su titoli (soprattutto Champions League) e consolidando un’immagine di gestione stabile e vincente. Mourinho, invece, appare sempre più un allenatore che vive di momenti, capace di impatto immediato ma meno efficace sul lungo termine. Una caratteristica che lo accompagnato anche negli anni in cui è stato sulla cresta dell'onda e che oggi non può essere considerata un pregio.
Il Benfica è indubbiamente una realtà importante in Portogallo, ma il blasone è sicuramente inferiore rispetto a quello dei vecchi club allenati dallo Special One. Una squadra che gli potrà sicuramente permettere di lottare per vincere il campionato e altri trofei ma lontana dalle big del Vecchio Continente, come hanno dimostrato le prime due partite di Champions League. A Mourinho, forse, non resta che provare l'avventura con una Nazionale, dove potrebbe esaltare le sue doti tattiche e psicologiche, affrontando grandi sfide senza la pressione quotidiana. E chissà che l'occasione non gliela riservi il Portogallo, magari dopo il prossimo Mondiale.
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