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Guidonia, il dg Lucchesi: "Portiamo avanti sia il progetto sportivo che quello strutturale"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 11:34Serie C
di Daniel Uccellieri

Guidonia, il dg Lucchesi: "Portiamo avanti sia il progetto sportivo che quello strutturale"

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Intervenuto nel corso della trasmissione A Tutta C, in onda sulle frequenze di TMW Radio, il direttore generale del Guidonia Montecelio Fabrizio Lucchesi ha parlato anche dell'inizio di stagione del club laziale: Un avvio decisamente positivo per il Guidonia, siete al nono posto con tre vittorie già arrivate in sette giornate. Come giudica questo inizio di stagione? "Positivo, senza dubbio. Naturalmente cercheremo di fare il meglio: il nostro obiettivo è salvarci e consolidare la categoria, per poi avviare una strutturazione societaria. Puntiamo molto sul settore giovanile, dove faremo investimenti importanti. Quest’anno abbiamo investito anche sull’infrastruttura, perché vogliamo portare avanti in parallelo sia il progetto sportivo che quello strutturale. L’imprenditore Fusano ci sta supportando e noi cerchiamo di dargli soddisfazione, rappresentando al meglio un comune da 95mila abitanti della cintura metropolitana di Roma. Ci sentiamo, e credo a ragione, la terza squadra della Capitale". Fra le tre vittorie di questo inizio c’è quella con l’Arezzo, siete stati l'unica squadra che è riuscito a fermare la squadra di Bucchi. Che soddisfazione è stata? E, avendole viste da vicino, pensa che Arezzo e Ravenna siano le favorite per la promozione, o ci metterebbe anche l’Ascoli che è lì a un punto dalla vetta? "Fin qui abbiamo avuto un percorso fatto di alti e bassi: tre vittorie, tre sconfitte e un pareggio. Manca ancora equilibrio. Contro l’Arezzo abbiamo disputato una gara massimale, forse loro ci hanno un po’ sottovalutato, e ci è andata bene. Ma una settimana dopo, al 92’, abbiamo preso due gol in due minuti. Analizzare singole partite oggi è parziale: tutte le squadre stanno ancora cercando la loro identità. Credo che Arezzo, Ravenna e anche Ascoli siano quelle che hanno mostrato qualcosa in più. Ma sette giornate sono poche, il campionato è lungo: sarà tutto il girone d’andata a delineare i reali valori. Noi intanto abbiamo fatto 10 punti e penso già a quanti ne mancano per arrivare a quota 42-44, il nostro obiettivo salvezza. Il Girone B è molto equilibrato: basta una vittoria per scalare cinque posizioni, una sconfitta per perderle. Ci vuole equilibrio nella gestione, ma è un percorso in crescita, perché la nostra è una squadra giovane e nuova che ha bisogno di tempo. Non a caso lo scorso anno le due finaliste per la promozione in B venivano proprio da questo girone: è un girone complicato, puoi vincere e perdere contro chiunque". Guardando la classifica, al netto delle prime tre, il Gubbio quarto ha 12 punti e tra zona playoff e playout ci sono appena cinque punti: conferma che questo è il girone più equilibrato dei tre? "È ancora presto per dirlo, ma il Girone B lo considero molto equilibrato. Nel Girone C c’è maggiore agonismo e più squadre in corsa per il primo posto, quindi la battaglia è ancora più aperta. Nel Girone A invece i valori devono ancora emergere del tutto, ma credo che il Vicenza sia la squadra meglio attrezzata. Questa è la fotografia di oggi". Veniamo al tema seconde squadre. Juventus da anni, poi Atalanta, Milan lo scorso anno e ora l’Inter: come valuta questo progetto? "Non credo al modello spagnolo delle seconde squadre applicato in modo integrale, funziona solo lì. In Italia può essere un contributo positivo in questa fase sperimentale, ma nel medio-lungo periodo servirà una riflessione. Il calcio dei campanili è superato, ma credo ancora nell’identità e nella valorizzazione delle singole realtà sportive e culturali. Oggi in C ci sono società che hanno fatto Serie A e B per decenni, segno che il livello è alto. Il contributo delle seconde squadre ora è utile, ma tra qualche anno andrà valutato se sia davvero un modello sostenibile". L’anno scorso lei è stato a Taranto, in un momento molto difficile. Cosa si può fare per evitare che certe situazioni si ripetano, visto che ogni anno ci sono club in difficoltà? "Il problema è all’origine. Chi non ha le condizioni per arrivare a fine stagione non dovrebbe neanche iniziarla. Il doping amministrativo è peggiore di quello fisico: altera la competitività, la classifica e mina la lealtà sportiva. Servono norme più restrittive all’iscrizione, anche a costo di perdere per strada qualche club: non lo perdi in realtà, ne anticipi solo la fine, ma salvi il sistema. Io a Taranto sono stato un mese, chiamato al capezzale di un club già condannato. Ho cercato solo di allungarne la vita in attesa di un compratore che poi non c’era. Ma il punto è: perché una società in quelle condizioni era stata iscritta? Ecco, bisogna agire lì". Ieri si sono giocate Europa League e Conference. Roma e Fiorentina sono due piazze che conosce bene: aveva mai visto in vita sua sbagliare un rigopre tre volte come accaduto ai giallorossi? E la Fiorentina, con la vittoria di ieri, può considerarsi fuori dalla crisi? "In 45 anni di carriera non avevo mai visto sbagliare lo stesso rigore per tre volte di fila, un unicum. Quanto alla Fiorentina, la vittoria fa bene ma è solo un brodino se non c’è continuità. A Firenze ci sono state grandi aspettative e investimenti: servirà una serie di risultati per ritrovare il livello che tutti si aspettano. Vincere aiuta a vincere, ma senza continuità si rischia di ricadere negli stessi problemi".