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Lucchesi sui problemi della C: "Chi non è in grado di finire la stagione non deve essere iscritto"

Lucchesi sui problemi della C: "Chi non è in grado di finire la stagione non deve essere iscritto"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Oggi alle 13:04Serie C
di Daniel Uccellieri
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TMW Radio / A Tutta C
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Intervenuto nel corso della trasmissione A Tutta C, in onda sulle frequenze di TMW Radio, il direttore generale del Guidonia Montecelio Fabrizio Lucchesi ha parlato anche dei problemi che da tempo affliggono la Serie C, con squadre che non riescono a pagare gli stipendi e che vengono quindi escluse a stagione in corso:

L’anno scorso lei è stato a Taranto, in un momento molto difficile. Cosa si può fare per evitare che certe situazioni si ripetano, visto che ogni anno ci sono club in difficoltà?
"Il problema è all’origine. Chi non ha le condizioni per arrivare a fine stagione non dovrebbe neanche iniziarla. Il doping amministrativo è peggiore di quello fisico: altera la competitività, la classifica e mina la lealtà sportiva. Servono norme più restrittive all’iscrizione, anche a costo di perdere per strada qualche club: non lo perdi in realtà, ne anticipi solo la fine, ma salvi il sistema. Io a Taranto sono stato un mese, chiamato al capezzale di un club già condannato. Ho cercato solo di allungarne la vita in attesa di un compratore che poi non c’era. Ma il punto è: perché una società in quelle condizioni era stata iscritta? Ecco, bisogna agire lì".

Veniamo al tema seconde squadre. Juventus da anni, poi Atalanta, Milan lo scorso anno e ora l’Inter: come valuta questo progetto?
"Non credo al modello spagnolo delle seconde squadre applicato in modo integrale, funziona solo lì. In Italia può essere un contributo positivo in questa fase sperimentale, ma nel medio-lungo periodo servirà una riflessione. Il calcio dei campanili è superato, ma credo ancora nell’identità e nella valorizzazione delle singole realtà sportive e culturali. Oggi in C ci sono società che hanno fatto Serie A e B per decenni, segno che il livello è alto. Il contributo delle seconde squadre ora è utile, ma tra qualche anno andrà valutato se sia davvero un modello sostenibile".

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