Battaglia aperta sulle fasce

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“Ci sono 7-8 giocatori che sono molto affidabili e presenti, molto forti e competitivi. Per me rappresentano il nucleo portante di questa squadra, poi se riusciamo a inserire Pellegrini, Rensch e Tsimikas e tanti altri meglio, ma per ora il nucleo è questo”. Parola di Gian Piero Gasperini pochi giorni fa, presentando la gara contro l’Hellas Verona. La Roma è ancora in costruzione, un cantiere aperto ed è normale che sia così. Ci sono già delle gerarchie ma non sono ancora consolidate e soprattutto sugli esterni la situazione è molto fluida.

L’IMPORTANZA DEGLI ESTERNI – Gian Piero Gasperini vuole che la costruzione del gioco passi per le fasce per svuotare il centro e renderlo zona franca per le incursioni dei propri giocatori. Che sia il trequartista, un centrocampista o un difensore, l’importante è aprire spazi al centro per far male agli avversari. Per fare ciò, in costruzione, i due centrocampisti si allargano molto e si creano delle catene tra l’esterno, il centrocampista di parte e il trequartista. O si sfonda lateralmente o si prepara il terreno per le incursioni centrali. Al momento, la Roma attacca dai lati troppo a sprazzi. Wesley si sta ambientando in un campionato totalmente diverso da quello brasiliano. Dall’altra parte, invece, Angelino è in calo rispetto al calciatore ammirato lo scorso anno e le loro posizioni non sono saldissime, soprattutto considerando che Rensch e Tsimikas spingono per mettere in difficoltà Gasperini. Il primo ha sfoderato un’ottima prestazione al derby, forse la sua migliore prova in maglia giallorossa, mentre il secondo ha giocato bene contro il Nizza. Entrambi potrebbero partire titolari giovedì pomeriggio contro il Lille e, ne siamo certi, proveranno a mettere ancora più in difficoltà Gasperini.