Il realismo della piazza romana
La Roma ha gli stessi punti della capolista, l’Inter. Rileggiamolo insieme, con calma, comodamente. Assimiliamo il significato di ogni parola e fermiamoci a riflettere. Un anno fa, eravamo immersi nel surrealismo sportivo, con una stagione disgraziata e con scelte talmente inspiegabili da essere quasi comiche. Oggi ci ritroviamo una Roma costruita con scelte logiche, lineari, con un allenatore fino a pochi mesi fa odiato da tutti nella Capitale diventato, adesso, un volto rassicurante, un garante della Roma che sta spiazzando tutti, in primis se stessa.
L'AMBIENTE - Si è sempre detto, a ragione, che la piazza di Roma è strana, schizofrenica. Ci si deprime quando si perde, ci si esalta quando si vince. Tutto giusto, ad eccezione del fatto che, ora, a Roma, nessuno sembra curarsi della lotta scudetto. Tutta Italia mette i giallorossi in lizza con Inter, Napoli e compagnia cantante, tranne i romanisti stessi. Qui fanno tutti i vaghi. Fischiettano, si parla del meteo ma ci si scambia occhiate complici e consapevoli. Probabilmente, il tifoso giallorosso si è talmente tanto scottato negli ultimi anni, in particolare nell’ultimo, che sta riuscendo a mantenere una compostezza ammirevole. Al di là di qualche coro allo stadio, per il resto si fa finta di niente e lo si fa molto bene. E, probabilmente, è proprio il modo migliore per aiutare Gasperini.






