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Udinese e Genoa si annullano nella ripresa: pari e prudenza nel lunch match di Serie A
Termina in parità la sfida della Dacia Arena tra Udinese e Genoa. Nessun gol nel lunch match del quattordicesimo turno: friulani più intraprendenti nella prima frazione, ma dopo l'intervallo l'inerzia si è riequilibrata e ha prevalso la prudenza da ambo le parti. Resta invariata la distanza in classifica tra le due squadre: i bianconeri salgono a quota quindici, mentre il Grifone non riesce a divincolarsi dalle sabbie mobili in coda alla graduatoria.
Le scelte
L'Udinese si schiera ancora a tre in difesa: Becao, Nuytinck e Samir la solita filastrocca a protezione di Silvestri. Molina e Udogie percorrono i binari laterali, Beto guida l'attacco insieme a Deulofeu e Pereyra. Shevchenko cerca la prima vittoria in rossoblù con Bianchi al fianco di Euban nel tandem offensivo e Sturaro, Badelj e Rovella in cabina di regia.
Si fa male Pereyra, poi maxi-occasione per Ekuban
L'avvio di gara è prevedibilmente compassato, nessuna delle due formazioni ha intenzione di esporsi più del dovuto. Dopo poco più di dieci minuti finisce k.o. il Tucumano Pereyra, che rimedia un infortunio piuttosto doloroso alla clavicola dopo una caduta scomposta. L'avvicendamento è con Pussetto: di lì in poi l'Udinese guadagna terreno, arriva quasi a mettere alle corde il Genoa. Ci prova prima Walace con un assolo, e poi Deulofeu con una volée pruriginosa, ma per entrambi l'epilogo è lo stesso: tanti brividi per il Genoa, ma nessun gol. L'occasione più ghiotta alla fine ce l'hanno gli ospiti che accarezzano il vantaggio con una giocata sublime di Ekuban, che spreca nel vis-à-vis con Silvestri dopo un delizioso controllo a mezzaluna su Samir.
Molina, che rischio: Meraviglia lo grazia
Gotti cerca maggiore trazione offensiva e sacrifica Nuytinck (convincente nella prima frazione) per far spazio alla freschezza di Samardzic. I piani del tecnico bianconero rischiano di complicarsi in avvio di ripresa, quando Molina (già ammonito) rifila un calcione del tutto gratuito e di frustrazione a Rovella. L'arbitro Meraviglia, incomprensibilmente, si limita a redarguirlo, e Gotti lo richiama subito alla base sostituendolo con Perez.
Beto fermo al palo
L'Udinese riprende a macinare gioco, sempre con nerbo ma senza troppa qualità. Il Genoa chiude gli spazi, e allora il solo sbocco possibile è quello delle conclusioni da fuori: se ne rende conto Walace, che scalda i guanti a Sirigu con un siluro dai venticinque metri non sufficientemente angolato. Il ritmo è ristagnante, le due fasi offensive s'appiattiscono dopo un primo tempo già di per sé non esattamente da bollicine. Shevchenko si gioca la carta Pandev, che rileva Bianchi e affianca il vivace Ekuban per il quarto d'ora finale. È però Beto ad accarezzare l'uno a zero con un diagonale che schizza sul legno dopo una deviazione fortuita di Cambiaso: il portoghese è in sospetto offside, ma la bandierina del guardalinee resta giù.
Ghiglione sfiora il vantaggio
L'occasione di Beto ridesta un po' di brio alla squadra di Shevchenko, che torna a pungere con il neo-entrato Ghiglione, bravo a mettersi in proprio e a impegnare Silvestri con un bel diagonale. È l'ultimo vero sussulto di una gara che ha vissuto perlopiù di fiammate, senza che nessuna delle due squadre sia riuscita a prevalere con continuità sulla controparte.
Le scelte
L'Udinese si schiera ancora a tre in difesa: Becao, Nuytinck e Samir la solita filastrocca a protezione di Silvestri. Molina e Udogie percorrono i binari laterali, Beto guida l'attacco insieme a Deulofeu e Pereyra. Shevchenko cerca la prima vittoria in rossoblù con Bianchi al fianco di Euban nel tandem offensivo e Sturaro, Badelj e Rovella in cabina di regia.
Si fa male Pereyra, poi maxi-occasione per Ekuban
L'avvio di gara è prevedibilmente compassato, nessuna delle due formazioni ha intenzione di esporsi più del dovuto. Dopo poco più di dieci minuti finisce k.o. il Tucumano Pereyra, che rimedia un infortunio piuttosto doloroso alla clavicola dopo una caduta scomposta. L'avvicendamento è con Pussetto: di lì in poi l'Udinese guadagna terreno, arriva quasi a mettere alle corde il Genoa. Ci prova prima Walace con un assolo, e poi Deulofeu con una volée pruriginosa, ma per entrambi l'epilogo è lo stesso: tanti brividi per il Genoa, ma nessun gol. L'occasione più ghiotta alla fine ce l'hanno gli ospiti che accarezzano il vantaggio con una giocata sublime di Ekuban, che spreca nel vis-à-vis con Silvestri dopo un delizioso controllo a mezzaluna su Samir.
Molina, che rischio: Meraviglia lo grazia
Gotti cerca maggiore trazione offensiva e sacrifica Nuytinck (convincente nella prima frazione) per far spazio alla freschezza di Samardzic. I piani del tecnico bianconero rischiano di complicarsi in avvio di ripresa, quando Molina (già ammonito) rifila un calcione del tutto gratuito e di frustrazione a Rovella. L'arbitro Meraviglia, incomprensibilmente, si limita a redarguirlo, e Gotti lo richiama subito alla base sostituendolo con Perez.
Beto fermo al palo
L'Udinese riprende a macinare gioco, sempre con nerbo ma senza troppa qualità. Il Genoa chiude gli spazi, e allora il solo sbocco possibile è quello delle conclusioni da fuori: se ne rende conto Walace, che scalda i guanti a Sirigu con un siluro dai venticinque metri non sufficientemente angolato. Il ritmo è ristagnante, le due fasi offensive s'appiattiscono dopo un primo tempo già di per sé non esattamente da bollicine. Shevchenko si gioca la carta Pandev, che rileva Bianchi e affianca il vivace Ekuban per il quarto d'ora finale. È però Beto ad accarezzare l'uno a zero con un diagonale che schizza sul legno dopo una deviazione fortuita di Cambiaso: il portoghese è in sospetto offside, ma la bandierina del guardalinee resta giù.
Ghiglione sfiora il vantaggio
L'occasione di Beto ridesta un po' di brio alla squadra di Shevchenko, che torna a pungere con il neo-entrato Ghiglione, bravo a mettersi in proprio e a impegnare Silvestri con un bel diagonale. È l'ultimo vero sussulto di una gara che ha vissuto perlopiù di fiammate, senza che nessuna delle due squadre sia riuscita a prevalere con continuità sulla controparte.
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