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Salernitana, l'ex Polito: "Decimo posto? Equilibrio! Altrimenti salvezza passa per obiettivo minimo"
"E' vero, a Bari abbiamo avuto un buon inizio, ma i colpi veri si fanno alla fine. Anche noi attraverseremo momenti difficili e dovremo essere bravi a mantenere un certo equilibrio. Speriamo ovviamente di chiudere la stagione nelle stesse posizioni che occupiamo attualmente". Inizia così l'intervista del sito TuttoSalernitana al direttore sportivo del Bari Ciro Polito, professionista molto apprezzato dalla torcida biancorossa che, pur essendo ancora giovane, ha già vinto due campionati di Lega Pro consentendo all'Ascoli, nel 2020-21, di raggiungere una miracolosa salvezza. Naturalmente l'argomento principale resta la Salernitana e l'ex portiere granata ha risposto così alle nostre domande:
Che idea si è fatto della Salernitana?
"L'esperienza dell'anno scorso ha insegnato tanto. Sono successe molte cose e la nuova società ha avuto la possibilità di apprendere e di trarne vantaggio. Voglio fare i complimenti al direttore sportivo Morgan De Sanctis che, dopo aver lavorato per la Roma, ha potuto mettere a disposizione della proprietà la sua competenza e la conoscenza di molti calciatori che militano in campionati stranieri. Molti di loro sono già partiti bene, altri si adatteranno e verranno fuori alla distanza. Certamente bisogna restare con i piedi per terra e pensare anzitutto alla salvezza. Sono convinto, però, che questa squadra abbia tutte le carte in regola per togliersi grosse soddisfazioni nel tempo".
Mazzocchi in azzurro è un orgoglio per Salerno, è d'accordo?
"E' uno di quei calciatori che ha fatto una grande gavetta, ha meritato la convocazione in Nazionale e ha le caratteristiche giuste per ricoprire quel ruolo in campo. A me piace molto, ma vorrei menzionare anche Dia e Bohinen. Spero che la Salernitana, grazie ad una rosa di spessore, possa raggiungere la salvezza in largo anticipo".
Da ex portiere: cosa pensa di Sepe?
"Stiamo parlando di un ragazzo che ha sempre militato in questa categoria. L'anno scorso è subentrato a gennaio con una squadra ultima in classifica, per un portiere non è mai facile incidere da subito e in quel contesto. C'era l'obbligo di vincere tutte le partite, a livello mentale non è semplice. Ma nel corso della sua carriera ha dimostrato di essere adatto per la serie A, probabilmente partendo dall'inizio è anche più tranquillo".
Iervolino parla di obiettivo decimo posto, lei che pensa?
"Io faccio prevalere sempre l'equilibrio, in tutto quello che faccio. I voli pindarici sono pericolosi perchè poi si rischia di perdere equilibrio nei momenti di difficoltà. Conosco perfettamente la piazza di Salerno, si accende facilmente e ha grosse aspettative dopo anni di sofferenza. Questo potrebbe portare a vivere la salvezza quasi come un traguardo minimo o scontato. Le cose si costruiscono nel tempo".
Si sente di dire qualcosa ai tifosi granata che lei conosce benissimo?
"La serie A, per Salerno, è un eccellente patrimonio e tutti vogliono tenersela stretta. Insisto su un concetto: in ogni stagione arriveranno momenti difficili, è lì che il dodicesimo uomo dovrà dare la spinta necessaria e incidere positivamente"
Che idea si è fatto della Salernitana?
"L'esperienza dell'anno scorso ha insegnato tanto. Sono successe molte cose e la nuova società ha avuto la possibilità di apprendere e di trarne vantaggio. Voglio fare i complimenti al direttore sportivo Morgan De Sanctis che, dopo aver lavorato per la Roma, ha potuto mettere a disposizione della proprietà la sua competenza e la conoscenza di molti calciatori che militano in campionati stranieri. Molti di loro sono già partiti bene, altri si adatteranno e verranno fuori alla distanza. Certamente bisogna restare con i piedi per terra e pensare anzitutto alla salvezza. Sono convinto, però, che questa squadra abbia tutte le carte in regola per togliersi grosse soddisfazioni nel tempo".
Mazzocchi in azzurro è un orgoglio per Salerno, è d'accordo?
"E' uno di quei calciatori che ha fatto una grande gavetta, ha meritato la convocazione in Nazionale e ha le caratteristiche giuste per ricoprire quel ruolo in campo. A me piace molto, ma vorrei menzionare anche Dia e Bohinen. Spero che la Salernitana, grazie ad una rosa di spessore, possa raggiungere la salvezza in largo anticipo".
Da ex portiere: cosa pensa di Sepe?
"Stiamo parlando di un ragazzo che ha sempre militato in questa categoria. L'anno scorso è subentrato a gennaio con una squadra ultima in classifica, per un portiere non è mai facile incidere da subito e in quel contesto. C'era l'obbligo di vincere tutte le partite, a livello mentale non è semplice. Ma nel corso della sua carriera ha dimostrato di essere adatto per la serie A, probabilmente partendo dall'inizio è anche più tranquillo".
Iervolino parla di obiettivo decimo posto, lei che pensa?
"Io faccio prevalere sempre l'equilibrio, in tutto quello che faccio. I voli pindarici sono pericolosi perchè poi si rischia di perdere equilibrio nei momenti di difficoltà. Conosco perfettamente la piazza di Salerno, si accende facilmente e ha grosse aspettative dopo anni di sofferenza. Questo potrebbe portare a vivere la salvezza quasi come un traguardo minimo o scontato. Le cose si costruiscono nel tempo".
Si sente di dire qualcosa ai tifosi granata che lei conosce benissimo?
"La serie A, per Salerno, è un eccellente patrimonio e tutti vogliono tenersela stretta. Insisto su un concetto: in ogni stagione arriveranno momenti difficili, è lì che il dodicesimo uomo dovrà dare la spinta necessaria e incidere positivamente"
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