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Breda: "L’Ascoli mi ha sorpreso più del Ravenna. Salernitana, Raffaele valore aggiunto"
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Roberto Breda, tecnico con un passato su panchine importanti come quelle di Livorno, Perugia, Ternana, Ascoli e Salernitana, ha analizzato i risultati della sesta giornata del campionato di Serie C per quanto riguarda il Girone B e non solo attraverso i microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C':
Mister, iniziando da quello che si è visto ieri nel girone B: l’Arezzo ha mostrato ancora una volta grande qualità e carattere, ma anche Ravenna e Ascoli stanno sorprendendo. In particolare, l’Ascoli con sei giornate senza sconfitte né gol subiti. Cosa ne pensa?
"L’Ascoli mi ha stupito forse più del Ravenna. Ha cambiato tanto, compresa la proprietà, eppure è partito fortissimo. Lo zero nella casella sconfitte e quello nei gol subiti sono dati straordinari e inaspettati. Il cambio di proprietà era fondamentale, non perché prima fosse stato fatto tutto male, ma perché il rapporto con la piazza era ormai compromesso. C’era bisogno di ritrovare entusiasmo e di tornare a parlare di calcio. Oggi la squadra ha valori importanti, lavora bene e dietro ha una tifoseria che vuole tornare protagonista. Anche lo stadio in ristrutturazione è un segnale importante".
Un’altra piazza che ha vissuto mesi difficili, più fuori che dentro al campo, è Terni. Cambio di proprietà, tanti addii in estate, ma Liverani sembra aver già trovato la quadratura: quattro risultati utili di fila e ora la sfida al Ravenna. Che idea si è fatto?
"Terni ha vissuto due stagioni sfortunate: penso alla mia, con l’eliminazione ai playout nonostante la rincorsa, e a quella dello scorso anno. In realtà, anche lì era stato fatto un lavoro importante. Ora serve continuità a livello societario, perché negli ultimi tre anni ci sono state tre proprietà diverse. Liverani è un tecnico di alto livello per la C: ha fatto una scelta particolare, ma è riuscito in poco tempo a cambiare mentalità al gruppo. La Ternana merita la posizione che ha e renderà il girone B molto equilibrato fino alla fine.
Restando tra le sue ex squadre, Livorno e Perugia non stanno andando così bene. Il Livorno ha ritrovato la vittoria contro il Bra dopo quattro sconfitte, il Perugia invece ha perso ancora con la Sambenedettese. Braglia ha avuto davvero poco tempo per incidere?
"Sì, Braglia non ha avuto modo di incidere in tre giorni. Puoi provare a dare una scossa emotiva, ma non certo sul lavoro di campo. Livorno e Perugia sono piazze importanti. Il Livorno paga il fatto di essere neopromosso e di aver cambiato molto: servono risultati iniziali per dare serenità, altrimenti l’ambiente si appesantisce. Lì bisogna valutare più la proposta di gioco e gli allenamenti che non i soli risultati. In C e B serve pazienza, ma so che non è facile".
A proposito di campionato, la Serie C resta difficilissima: 28 squadre e una sola promozione diretta. Quanto pesa questo sistema?
"È il grande dilemma della Serie C. È un torneo durissimo: ci sono i playoff, ma sono un percorso lunghissimo, quasi un incubo. Costringere piazze così importanti a restare tanti anni in C non è il massimo".
Guardiamo al girone C. Piazze come Salerno, Benevento, Catania, Crotone, Foggia: tante big. La Salernitana, che per lei ha un significato speciale, ha già cinque vittorie di fila. Merito soprattutto di Giuseppe Raffaele?
"Sì, Raffaele ha fatto un grande lavoro. Salerno aveva bisogno di ripartire con entusiasmo dopo due retrocessioni consecutive. Anche il direttore Faggiano è stato bravo a costruire un gruppo competitivo seguendo le idee del tecnico. Non era facile perché c’erano macerie pesanti. In Coppa Italia alla prima sconfitta si era già creata ansia, ma oggi la squadra ha identità e mentalità giusta. È fondamentale restituire ai tifosi orgoglio e senso di appartenenza".
Sempre nel girone C, sorprende il Trapani: partito con -8, oggi è già a +3. Stasera la sfida col Catania. Può essere considerata la favorita?
"Trapani ha iniziato molto bene, Aronica ha saputo capire e gestire bene l’ambiente. Non so se sia davvero superiore al Catania, ma ha valori importanti. Anche il Catania ha un tecnico di livello, capace di fare la differenza in questa categoria. Sono due squadre che lotteranno ai vertici".
Lei ha tanta esperienza tra Serie B e C. C’è un allenatore giovane che l’ha colpita in questa stagione?
"Non sono più giovanissimo (ride), ma spero di avere ancora tanta strada davanti. Un allenatore che mi piace molto è quello del Lecco: ha imparato dall’esperienza a Bolzano e dai campionati esteri. Quest’anno ha trovato il giusto mix e sta raccogliendo frutti importanti".
Secondo lei il Lecco può competere fino in fondo con Vicenza e Union Brescia, considerate le favorite del girone?
"Credo di sì. È una realtà non grandissima, ma due anni fa era in B e gli obiettivi sono quelli. L’allenatore mi sembra preparato e motivato. Ho visto qualche gara, la squadra ha qualità. Inoltre il fattore campo a Lecco non è mai semplice da affrontare e può fare la differenza".
In chiusura, un flash sull’avvento del VAR in Serie C. Che impressione le ha fatto?
"È una cosa molto positiva. Dà alle panchine la possibilità di incidere nei momenti chiave e tutela le squadre. Certo, va perfezionato: ho visto episodi in cui entrambe le squadre hanno chiesto l’intervento e serve più ordine. Ma è un passo che dà qualità al gioco".
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