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Salernitana, 180 minuti per capire il reale valore della rosa. Inglese ancora tra i flop
Non basta una buona prestazione alla Salernitana per tornare da sola in vetta alla classifica del girone C del campionato di Lega Pro. I granata, in uno stadio popolato da oltre 11mila spettatori nonostante l'allerta meteo e il gran freddo, hanno costruito tantissime potenziali occasioni da gol schiacciando il Potenza nella propria metà campo, ma l'imprecisione degli attaccanti, un pizzico di sfortuna e il cuore della retroguardia ospite non ha permesso agli uomini di Raffaele di conquistare la seconda vittoria consecutiva dopo il blitz in casa dell'Altamura. E' evidente che i 31 punti in classifica rappresentino comunque un ottimo bottino, con 9 vittorie, appena due sconfitte, 13 risultati positivi su 14 e la capacità di sciorinare a tratti un calcio piacevole pur con un gruppo completamente nuovo e carente in alcuni reparti. Proprio per questo riteniamo non condivisibili le critiche indirizzate allo staff tecnico che, come detto, ha ereditato una situazione pesante dal punto di vista societario e ambientale partendo per il ritiro con un gruppo poi completamente stravolto e rinforzato soltanto nelle ultime battute di un mercato non particolarmente dispendioso e che non si è chiuso con la proverbiale ciliegina sulla torta. A oggi la Salernitana è prima da tre mesi pur con una difesa strutturalmente lenta, un centrocampo numericamente scarno, un'emergenza evidente sulla destra e centravanti che non riescono a fare la differenza. Inglese è a secco dal 5 ottobre e sta collezionando insufficienze in pagella, Liguori ha fallito una chance clamorosa con mezza porta vuota apparendo fumoso e, a tratti, avulso dal gioco e Ferraris è partito ancora una volta dalla panchina. Almeno si è sbloccato Ferrari, un gol che ha permesso di evitare la sconfitta ma che non cambia il giudizio: per ora è lontano parente del bomber implacabile che vinse la classifica marcatori a Vicenza attirando l'attenzione anche di club di categoria superiore.
E' sin troppo evidente che il mercato dovrà garantire innesti di qualità, anche per permettere a Raffaele di avere una panchina più lunga. Allo stato attuale servono un difensore centrale rapido, un esterno di destra, due centrocampisti e un attaccante. Il ds Faggiano non vuol sentir parlare di nomi e ha ritenuto destabilizzanti alcune voci circolate in questi giorni, ma la Salerno sportiva è scottata dal biennio peggiore della storia e pretende l'allestimento di un organico in grado di tornare immediatamente in cadetteria. Tra i nomi che circolano ci sono quelli del duttile Imputato del Monopoli, degli attaccanti Lescano dell'Avellino, Artistico dello Spezia, Bruzzaniti del Pineto e Cuppone del Cerignola e di Capuano della Ternana, difensore che però gli umbri lascerebbero partire soltanto in presenza di un'offerta economicamente irrinunciabile. In uscita da valutare la posizione di Varone e Frascatore, sin qui utilizzati pochissimo da Raffaele, mentre Ubani e Knezovic non occupano posti in lista over e potrebbero restare. Quirini, invece, potrebbe fare sei mesi in prestito al pari del giovane Di Vico.
Intanto il calendario proporrà una serie di sfide complicate e la paura della piazza è quella di andare alla sosta non da primi in classifica. Al momento i granata sono primi a pari merito col Catania a quota 32, mentre Cosenza e Benevento sono appaiate a 29. Lunedì sera, conoscendo già i risultati delle dirette concorrenti, la Bersagliera sarà ospite del Benevento e rischia di giocare la partita in emergenza, visto che Cabianca sarà out per infortunio, Tascone verrà fermato per un turno dal giudice sportivo e sono fortemente in dubbio i difensori Matino e Villa dopo i colpi subiti ieri pomeriggio. Domani risonanza magnetica utile a fare chiarezza e a stabilire i tempi di recupero. Dopo il big match con i giallorossi arriverà a Salerno un'altra corazzata come il Trapani, squadra che lotterebbe per la promozione diretta assieme alle altre quattro contendenti se non avesse sulle spalle la spada di Damocle della penalizzazione. 180 minuti verità, utili a capire il reale valore di una rosa che non è la corazzata descritta da tanti addetti ai lavori, ma che ha comunque le carte in regola per cercare il colpaccio contro chi, in casa, non sbaglia un colpo. Al fianco della Bersagliera ci saranno almeno mille sostenitori, pur con il divieto per i non possessori della tessera. Restrizione un po' a sorpresa visto che le partite precedenti non hanno fatto registrare alcun problema di ordine pubblico. A proposito di tifosi, ieri 11500 spettatori, ma stadio un po' più freddo e meno trainante degli standard abituali. Nei numeri la torcida granata continua a reggere il confronto con tutte le piazze di B e almeno 5-6 di A, ma non è ancora quell'effetto bolgia che spesso ha spostato gli equilibri. Del resto, dopo il passaggio dalla A alla C, un minimo di scetticismo è minimo sindacale.
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