
L'andamento dei granata boccia il mercato di De Sanctis e Iervolino
Dopo la gara con l'Inter, a cospetto delle sette gare disputate, le prime somme si possono tirare. E sono somme davvero sorprendenti, ma in negativo. La Salernitana è apparsa, al netto delle assenze per infortunio (Coulibaly e Candreva) e per motivi disciplinari o similari (Dia), una squadra molto meno competitiva dello scorso anno. Sono andati via Vilhena e Piatek, e le alternative quali Legowski e il duo Ikwuemesi-Stewart non si sono rivelate finora all'altezza. Vuoi per la non conoscenza del campionato italiano, che nel caso di Piatek era diretto mentre in quello di Vilhena trasversale, vuoi per la caratteristiche tecniche e tattiche dei nuovi acquisti granata, i nuovi acquisti granata non hanno avuto l'impatto che magari la società si aspettava, indebolendo di fatti l'undici di base a disposizione di Sousa.
La Salernitana oggi è praticamente la stessa dello scorso anno ma con due pedine in meno: se la matematica non è un opinione, è facile capire come la squadra a disposizione di Paulo Sousa non sia nemmeno lontanamente vicino a quella che ha tanto impressionato nel finale della scorsa stagione. Piatek non si è rivelato un gran marcatore, è vero, ma entrava di fatto in ogni azione da gol propiziando direttamente o indirettamente le reti di Dia e compagni; Vilhena invece oltre a finalizzare la manovra, contribuiva non poco in quella fase di ragionamento e ritmo che oggi manca alla squadra granata. Un pò poco per chi diceva di voler alzare l'asticella che, a quanto pare, si è abbassata, e non di poco.







