
Una squadra che vuole vincere non può avere questa difesa! Il cuore c'è, servono investimenti
Un punto fondamentale, un pareggio arrivato in zona Cesarini proprio quando si stava profilando all'orizzonte la seconda sconfitta consecutiva dopo quella inopinata di mercoledì scorso contro il Cerignola. Francamente oggi poco importa che il Benevento ha agganciato i granata in vetta e che il sottovalutato Cosenza abbia rosicchiato 5 punti in 180 minuti. Quel che interessa è che una Salernitana stanca per le cinque gare in due settimane, con 4 potenziali titolari fuori, senza l'aiuto del pubblico e senza la guida tecnica in panchina abbia disputato una buona prova contro un Casarano che può ambire ad occhi chiusi alla qualificazione playoff e che ha egregiamente interpretato la partita. Nella nostra analisi iniziamo dalle cose buone. Anzitutto il bel gioco. Nelle ultime tre gare abbiamo visto una Salernitana che manovra, che fraseggia, che costruisce una decina di occasioni da gol, con gli esterni che si sovrappongono, i braccetti che partecipano, le mezzali che si inseriscono e Ferraris che fa la fortuna di tutti i compagni di reparto per la capacità di correre per tre senza dare punti di riferimento all'avversario. Bene chi subentra: col Sorrento fu Knezovic a cambiare la gara, a Giugliano tap-in vincente di Ferrari, oggi capocciata di Quirini che conferma ancora una volta di essere un esterno con il vizio del gol e non una mezzala. Raffaele è stato molto bravo, con un gruppo totalmente nuovo costruito a singhiozzo, a dare una identità tattica e mentale, visto che questi calciatori sudano la maglia e non mollano mai meritando l'applauso di una tifoseria che, senza restrizioni cervellotiche, porterà oltre 10mila persone sugli spalti anche domenica prossima nel derby con la Cavese. Ci sono poi le note dolenti. A partire, naturalmente, dalla fase difensiva. Una squadra che vuole vincere direttamente il campionato non può permettersi di concedere mediamente dieci palle gol a tutti gli avversari. Il Siracusa, imbottito di ragazzini e di gente che in D non era titolare, sfiorò il pareggio in diverse occasioni. Il Cosenza nel primo tempo poteva segnarne tre, il Sorrento passò in vantaggio dopo pochi minuti e sbagliò un rigore al 93', il Giugliano per 25 minuti costrinse Donnarumma agli straordinari e il Cerignola fu pericoloso anche in undici contro undici e a prescindere dagli orrori dell'arbitro. Il Casarano, fino a quando ha retto fisicamente, ha assediato l'area granata, con un palo colpito e cinque interventi risolutivi del portiere ospite. Nei singoli proprio non ci siamo: Coppolaro continua ad avere più colpe che meriti, Anastasio oggi ha sofferto tremendamente un classe 2004, Frascatore ha iniziato come peggio non avrebbe potuto, Golemic ci mette cuore e grinta ma è spesso fuori posizione. In attesa che rientri Cabianca, ad oggi il migliore, sarebbe forse opportuno dare più spazio a Matino, voluto dal tecnico e costantemente accantonato.
C'è poi il problema di una mediana lenta: De Boer non ha passo per incidere in interdizione, idem Capomaggio che almeno compensa con la fisicità. Varone è forse l'unico, per caratteristiche, a poter aiutare il terzetto arretrato e a restare basso quanto i quinti spingono. A tal proposito totalmente da bocciare la scelta di optare per Villa mezzala e Ubani in campo dal primo minuto. Come consegnarsi all'avversario rinunciando ad un elemento che viaggia alla media di un assist decisivo a partita. Non bene nemmeno Ferrari. Ok il rigore trasformato e un primo tempo finalmente discreto, ma nella ripresa il centravanti ha avuto nitide occasioni per portare la Salernitana in vantaggio e ha concluso in modo goffo, peccando in coordinazione e lucidità. Non ci sono dubbi, insomma, che la miglior coppia offensiva sia quella formata da Inglese e Ferraris. Comunque alzi la mano chi avrebbe immaginato dopo sette giornate un primo posto con 5 vittorie, un pareggio e una sconfitta, tra l'altro immeritata.
I paradossi del calcio stanno testimoniando che in questo sport non esiste una logica, visto che la Salernitana vinceva sempre quando balbettava sul piano del gioco mentre, da 180 minuti, è bella da vedere quando attacca ma ha conquistato un solo punto seppur contro due signore squadre in un girone che si sta rivelando più qualitativo e competitivo del previsto. Ora sotto con la Cavese, capace di sbancare a sorpresa il campo del Monopoli. La speranza, dopo il divieto di trasferta, è che non ci siano restrizioni per i tifosi locali come si vocifera in queste ore. Se davvero si limiterà l'accesso allo stadio anche ai supporters granata nella giornata in cui la società invita gratis bambini, ragazzi, studenti e scuole calcio saremmo a cospetto di una sconfitta incredibile per tutti. Che senso ha non accogliere la richiesta del Prefetto sul girone B se poi fanno di testa loro e non sono in grado di garantire un derby a porte aperte?







