Chiudere con una vittoria in attesa del mese verità. Tra le nuove figure c'è chi sta meritando fiducia
Fidarsi o non fidarsi, questo è il dilemma. Del resto, considerando che Iervolino non ha nessuna intenzione di cedere, non possiamo far altro che attendere il corso degli eventi auspicando che il patron abbia quel famoso scatto di orgoglio che lo spinga a investire per riportare la Salernitana in serie B. Il pensiero del sottoscritto è noto, ribadirlo in ogni occasione può diventare noioso e allora oggi proviamo a vedere il bicchiere mezzo pieno. In fondo a Natale siamo tutti più buoni. La prima riflessione riguarda Giuseppe Raffaele, ancora oggi nel mirino della critica incomprensibilmente visto che il mister ha conquistato 35 punti, vinto dieci partite e garantito una classifica in linea con le potenzialità di un rosa completamente nuova.
La squadra è tutta con lui, non ci sono dubbi. Altrimenti non si materializzerebbero rimonte da brividi, con un gruppo che esulta con una gioia sincera e che, a tratti, si esprime decisamente bene. Se poi vogliamo vedere lo spettacolo in C quando in A ci sono gare che conciliano con il sonno, allora chiudiamo tutto e andiamo al cinema. Qui conta vincere e il trainer granata sta facendo in pieno il proprio dovere, meritando maggiore considerazione da parte di una piazza che ha dato credito a chi ha fatto errori clamorosi e continui (vedi Sabatini) salvo poi mostrarsi insofferente verso professionisti seri che stanno dando tutto per aiutare la risalita della Bersagliera. Una parola anche sulla squadra. Incompleta, sofferente in fase difensiva, non prolifica come potrebbe, eppure a tre punti da chi ci sta provando da anni partendo da una base consolidata.
La vetta è a portata di mano, nel girone di ritorno Cosenza, Catania e Benevento verranno a Salerno e, con i tasselli giusti al posto giusto, tutti possiamo credere davvero in questo grande sogno chiamato promozione diretta. Che poi gli etnei, che hanno battuto il Benevento con un rigore inesistente sbloccandola contro la Salernitana con una punizione inventata, si lamentino degli arbitri fa sorridere, ma fa parte del gioco. La lista dei torti a danno dei granata e corposa, con un VAR vero avremmo almeno sette punti in più: ogni riferimento a mister Toscano non è puramente casuale. Vorremmo poi menzionare anche Umberto Pagano, amministratore delegato ma, in realta, factotum della società.
Una persona che gode della fiducia del patron, che segue la Salernitana molto da vicino con la propria famiglia e che ha saputo rapportarsi con la tifoseria in modo intelligente. Evitando promesse, rispettando la sofferenza sportiva degli ultimi due anni, ma al tempo stesso esortando tutti ad accantonare il passato per concentrarsi sul futuro. Ha ragione chi non riesce a "perdonare", ha ragione chi fa parte da poco della Salernitana e percepisce un clima di legittimo scetticismo e insofferenza.
Pagano avrebbe garantito rinforzi di valore in tempi rapidi nel rispetto del bilancio, la palla passa nelle mani del club. Sia interesse di tutti scappare da una categoria che speravamo di aver messo definitivamente alle spalle, prendere quel che manca consentirebbe di lanciare un primo segnale. Il popolo salernitano ha già risposto, con dodicimila presenze in casa e quattro sold out in altrettante trasferte. Il gruppo lotta, il mister lavora bene, Faggiano ha esperienza. Guardiamolo sto bicchiere mezzo pieno e facciamoci un Natale sportivamente sereno battendo il Foggia. Tutti allo stadio!






