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Dal presidente ai calciatori: i voti di fine anno. Candreva fenomeno, Sousa provvidenziale e flop NicolaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 4 giugno 2023, 13:00News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

Dal presidente ai calciatori: i voti di fine anno. Candreva fenomeno, Sousa provvidenziale e flop Nicola

Come ogni anno proponiamo di seguito il pagellone di fine stagione attribuendo un voto ai i protagonisti di un campionato da ricordare a lungo e che resterà per sempre nel cuore e nella mente dei tifosi. La premessa è d'obbligo: per quanto fatto, implicitamente attribuiamo un'ampia sufficienza a tutti. C'è chi ha reso di più, chi ha fatto la differenza e chi ha deluso, ma è evidente che la Salernitana abbia conquistato la salvezza giocando a tratti un gran calcio grazie al contributo di ciascun tesserato. Un forte applauso collettivo e un ringraziamento generale, con sincero affetto e con l'auspicio di ripartire dall'ossatura di un gruppo fantastico, che ha saputo tener testa alle big del calcio italiano e che ha collezionato qualche record inaspettato. E' arrivato, però, anche il momento dei bilanci ed è per questo che proveremo a dare una valutazione oggettiva ai giocatori, ai dirigenti, agli allenatori e al presidente Iervolino. Ecco i nostri giudizi, suddivisi reparto per reparto:

PORTIERI

Sepe 5,5: non ha commesso errori particolari, ma allo stesso tempo non ha mai trasmesso la sicurezza necessaria. In qualche partita ha dato il suo contributo, ricordiamo un paio di interventi importanti a Bologna e un finale di personalità allo Stadium. Senza dimenticare la sfortuna in occasione dei rigori parati, invalidati solo dalla scarsa reattività dei compagni e da qualche cervellotica decisione arbitrale. Tuttavia poteva far meglio, ad esempio, in casa col Verona (quell' "esco-non esco" costò caro) e col Lecce, quando una uscita totalmente fuori tempo costò la rete del provvisorio 0-1. Con Ochoa è stata tutt'altra musica e qualche post sui social ha alimentato polemiche che si potevano evitare. Andrà via, ma si riuscirà a piazzare altrove un calciatore con altri 3 anni di contratto e che guadagna tantissimo?

Ochoa 8,5: ha dato almeno sei punti alla Salernitana, ha ragione Fazio quando afferma che pure con Milan e Torino si potevano beccare 8 gol senza i suoi prodigi. E come dimenticare i salvataggi decisivi a San Siro, quel pallone tolto dalla linea di porta in casa con l'Inter, la performance super al Maradona e quella sicurezza con cui ha guidato la retroguardia. Si riparta da lui, senza se e senza ma

DIFENSORI

Daniliuc 6: prima stagione in serie A per il difensore granata e prevedibili alti e bassi, fisiologici quando si è così giovani e si arriva in un campionato così importante come il nostro. Se analizziamo i gol subiti, in diverse occasioni ha avuto delle responsabilità, in particolare nella sfida interna con la Fiorentina e sulla prima rete di Nico Gonzalez. Tuttavia ha mostrato grinta, cattiveria agonistica lasciando intravedere ampi margini di miglioramento. E' già tra i riconfermati

Lovato 5: infortunio in ritiro, infortunio prima della gara col Verona, corsa in ospedale per un colpo alla testa nel match con la Cremonese, altri problemi fisici in questo finale di stagione. Prima del ritiro "calcistico" dovrebbe farne uno spirituale e invocare un po' di buona sorte. Battute a parte, quando è stato chiamato in causa ha spesso dato la sensazione di essere insicuro. Le gare con Sassuolo e Atalanta, all'andata, le peggiori della sua stagione, coincise con ben 13 reti incassate. Non solo per colpa di Lovato, intendiamoci, ma non ha avuto la crescita che ci si aspettava e si ragionerà sulla sua riconferma

Pirola 6,5: nella prima parte di stagione sembrava assolutamente inadatto per la categoria, del resto nemmeno in B a Monza era un titolare inamovibile. Con Sousa, tuttavia, è cresciuto, passando dagli erroracci contro Lazio e Spezia ai due gol importanti con Bologna e Sassuolo. Personalità, carattere, senso dell'anticipo e miglioramenti tecnici. E' giovane, può essere uno dei perni della retroguardia che verrà.

Fazio 5: il gol a Roma il momento più bello in assoluto, peccato si sia fatto male proprio con l'avvento di un allenatore che necessita di difensori forti fisicamente e bravi con i piedi. La serataccia di Bergamo e l'essere sparito dai radar per quattro mesi non possono che valere un voto sotto la sufficienza

Bronn 5: da un nazionale che ha fatto i mondiali ci si aspettava di più, soprattutto per l'investimento di 3 milioni fatto dalla società in estate. Era partito benino, sembrava davvero un buon acquisto e certo non è un calciatore scarso. Ma in diverse occasioni ha commesso errori anche inaspettati mostrandosi insicuro e discontinuo.

Troost Ekong 5,5: voluto fortemente da Nicola, si è ritrovato poi a convivere con un infortunio e, soprattutto, a lavorare con un allenatore diverso, che chiede ai difensori cose che forse non rientrano nelle sue corde. Non sarà riconfermato, ma il suo attaccamento alla maglia è stato sincero. Così come è piaciuta tanto l'esultanza da brividi dopo il gol al 96', di pregevole fattura, siglato con l'Udinese

Gyomber 8,5: meriterebbe dieci, perchè la sola presenza in campo ha consentito di non schierare calciatori apparsi non propriamente all'altezza. Costanza di rendimento impressionante, un gigante a cospetto di qualunque avversario e un legame con la maglia e con la città che gli dovrebbe valere il contratto a vita e la fascia di capitano. Avesse segnato quel gol con lo Spezia con uno spettacolare tiro al volo sarebbe venuto giù lo stadio. Poco reclamizzato a livello nazionale a differenza di gente che è andata addirittura in Nazionale di recente e che gli è nettamente inferiore

Bradaric 7: anche lui sembrava un acquisto sbagliato, ma uno che ha fatto benissimo in campionati di livello non poteva essere un brocco in una rosa che deve salvarsi. Dalla gara dell'Olimpico in poi ha maturato maggiore consapevolezza dei propri mezzi e, per continuità di rendimento e crescita costante, è stato tra i migliori nel girone di ritorno. Con tanto di assist splendido per Dia anche a San Siro.

Mazzocchi 6,5: dopo le vicende estive, culminate con l'agognato rinnovo, era partito a mille. Prova strepitosa con la Roma in casa, altrettanto a Udine, gran lavoro a Bologna e la prima rete in A contro l'Empoli del suo mentore Zanetti. E nemmeno un gol banale, tutt'altro. La convocazione in Nazionale è stato riconoscimento che ha inorgoglito i tifosi, forse la gioia fu tale che scese in campo deconcentrato col Lecce commettendo alcuni errori non da lui. Si fece ampiamente perdonare con la magia contro lo Spezia che valse un successo determinante in ottica salvezza. Senza dimenticare l'assist a Candreva e lo show ai danni di Cuadrado che sta ancora cercando il pallone. Poi l'infortunio, tante settimane di stop e un rendimento altalenante da quando è rientrato, paradossalmente ha fatto meglio a sinistra che a destra. Numeri alla mano nel girone di ritorno è stato meno incisivo in termini di assist e dribbling riusciti, a volte porta troppo palla e vanifica le cavalcate sulla fascia.

Sambia 5,5: viene difficile dare un giudizio su un calciatore che, avendo collezionato tantissime presenze nella serie A francese, certo non può essere scarso. Nicola non lo vedeva ed è un dato di fatto, tuttavia si affidò a lui in quel di Lecce e fu uno dei migliori in campo per distacco. Non a caso la Salernitana vinse. Tanta roba anche l'assist per Troost Ekong una settimana fa e qualche bolide su punizione che denota qualità nel tiro dalla distanza. Ma, alla lunga, anche con Sousa è stato più in panchina che in campo, al punto che gli si preferiva Kastanos a destra. Resterà?

CENTROCAMPISTI

Kastanos 7,5: già l'anno scorso aveva fatto vedere di essere bravo, soprattutto nella prima fase della stagione in cui alzava il tasso tecnico di una rosa in parte inadeguata per i motivi che tutti conosciamo. Incomprensibili le costanti bocciature di Nicola, lui ha avuto il merito di non cambiare mai atteggiamento e ha raccolto i frutti del duro lavoro con un allenatore finalmente di livello come Sousa. Splendidi i gol segnati contro Monza e Udinese, che intesa con Antonio Candreva!

Bohinen 5: è vero che c'è stato l'infortunio grave, ma è accaduto il 7 di agosto e ci sembra strano che le prestazioni altalenanti derivino da un fatto che risale a diversi mesi fa. Che sia un gran giocatore non ci sono dubbi, sia chiaro. Ma ha inciso poco e poche volte. Con un ritiro ad hoc potrà essere il primo colpo della prossima stagione

Maggiore 5: stesso discorso fatto per Bohinen, con la differenza che non ha inciso nemmeno in rare occasioni. Certo, ha avuto la sfortuna di farsi male proprio quando avremmo potuto vederlo nel suo ruolo naturale, ma è apparso sempre timido, impreciso, scolastico e senza mordente. Delusione

Vilhena 6,5: alla fine ha garantito alla squadra un buon bottino di reti timbrando il cartellino contro Sampdoria, Torino (due volte) e Lecce, gol anche di ottima fattura. E' vero che a un certo punto della stagione sembrava un corpo estraneo alla squadra, ma anche lui è rinato con Sousa e ha chiuso la stagione in modo più che positivo.

Coulibaly 8,5: stagione strepitosa per il tuttocampista granata, un gigante anche a cospetto di conclamati campioni della categoria. Dalle sue performance dipendevano quelle della Salernitana: se è in giornata lui, tutta la squadra ha un rendimento differente. E poi...che gol! Bello quello con la Cremonese, bello quello con il Sassuolo, meraviglioso il primo dell'era Sousa contro il Monza all'Arechi. L'assist per Candreva a Roma è da fenomeno. Oggi vale almeno 15 milioni di euro.

Nicolussi Caviglia 5,5: ottimo approccio con la nuova realtà, quasi da veterano. Nessuna paura, tanta voglia di emergere e il gol nel naufragio di Bergamo che fu grossa soddisfazione personale. Da ex malissimo contro la Juventus, da quel momento una involuzione costante e qualche passo indietro nelle gerarchie degli allenatori. Anche con Sousa così e così.

Candreva 9: c'era chi pensava fosse venuto a svernare, chi invece riteneva la Salernitana avesse fatto un colpaccio. Ha avuto ragione il "secondo partito". Che giocatore, che fuoriclasse, quasi da nazionale. 7 gol, tanti assist, giocate di livello, un ruolo da leader dentro e fuori lo spogliatoio e un allenatore che lo ha riportato nel ruolo naturale dopo i disastri di chi lo vedeva terzino a 36 anni. Il gol più bello? Forse quello contro la Roma. 

Cnrjgoi 5,5: il voto è fortemente influenzato dai suoi infortuni, aveva dimostrato di poter essere utile.

ATTACCANTI

Piatek 6: è il voto più difficile. Per capacità di far salire la squadra, impegno, professionalità e sponde vincenti sarebbe da 8, ma un attaccante - tra l'altro ben pagato - deve fare soprattutto gol e 4 è magro bottino soprattutto in relazione alle occasioni avute. Sotto porta ha palesato difficoltà incredibili, lui che a Genova segnava in tutti i modi. Prezioso, tatticamente intelligente e autore di una stagione nel complesso sufficiente. Ma in termini realizzativi...

Bonazzoli 4,5: a questo punto vien da chiedersi se la vera eccezione non sia stata quella dell'anno scorso, quando per la prima volta fu continuo e determinante pur finendo quasi fuori rosa prima della gara interna con lo Spezia. La telenovela estiva aveva spinto De Sanctis a orientare altrove le proprie attenzioni, invece la società gli ha dato fiducia investendo dieci milioni di euro tra ingaggio e cartellino. 2 gol, atteggiamento spesso irritante e una totale bocciatura di Sousa. Sarà difficile cederlo in estate

Botheim 5,5: il campionato italiano è un'altra cosa e lo spessore dei difensori è differente. Se n'è accorto subito, gli hanno fatto sentire i tacchetti sin dalla prima gara. Il bel gol con la Samp faceva ben sperare, poi sporadiche apparizioni quasi sempre anonime. In parte Sousa lo ha rivitalizzato ed è stato autore di qualche assist interessante e decisivo, ma di fatto non tira mai in porta. E per chi fa questo ruolo è pecca mica da poco...

Dia 9: il coro-tormentone ha riecheggiato tutto l'anno sulle gradinate dell'Arechi, bravissimo De Sanctis a portarlo a Salerno al termine di una trattativa complessa. 16 gol, miglior bomber di tutti i tempi per la Salernitana in A e sul podio della classifica marcatori. E aver gelato i 60mila del Maradona mentre cantavano "Tornerete in serie B" è la fotografia più bella di questo campionato.

ALLENATORI

Nicola 4,5: non c'è niente da fare, quando deve incidere dall'inizio fa flop. E non dimentichiamoci come si era chiusa la stagione precedente, nella quale è stato tra gli artefici principali del miracolo pur con quella macchia dello 0-4 con l'Udinese. E' vero, i 21 punti sono serviti per salvarsi, ma l'involuzione della squadra era evidente e il 5-0 col Sassuolo e l'8-2 di Bergamo certificarono la sua confusione. Soprattutto nel secondo caso ci si sarebbe aspettato un gesto forte, non un ritorno culminato con un secondo esonero e, di fatto, con un mese di tempo perso. Vilhena esterno a Firenze su Ikonè, Kastanos sempre bocciato, Sepe e non Ochoa a Verona, la media di un tiro in porta a partita, Candreva terzino, Dia a uomo su De Sciglio, il sentirsi soddisfatto anche dopo sconfitte nette. Un disastro. Chi lo rimpiange si spera lo faccia solo per un sentimento d'affetto per un uomo perbene. Se invece parliamo di calcio...ben venga l'errore di Piatek a Verona.

Sousa 9: l'uomo della provvidenza, lo stregone che ha incantato Salerno e trasformato in un amen la Salernitana. Si temeva non potesse incidere da subentrante, invece ha fatto la differenza abbinando gioco, risultati e mentalità vincente. 13 risultati positivi su 16, Salernitana quasi sempre in gol, che ferma le grandi, cresce individualmente e chiude con 3 punte a Napoli, Roma e Milano. Standing ovation

PRESIDENZA-DIRIGENTI

De Sanctis 8: sostituire un totem come Sabatini non era semplice, ha avuto il merito di non farsi destabilizzare da critiche spesso ingenerose. Circondato da uno staff competente, ha messo a disposizione dell'allenatore calciatori come Dia, Candreva, Ochoa, Piatek, Maggiore, Bradaric, Vilhena e altri giovani di prospettiva. Al primo anno e con 25 calciatori da piazzare altrove non era facile. Aggiungiamo che Botheim e Valencia non li ha portati lui e che si era opposto al ritorno di Bonazzoli. Unica pecca, forse, in difesa, laddove ripartire quasi solo da scommesse dopo gli 80 gol presi l'anno prima è apparso un azzardo. Siamo certi che si migliorerà anche in questo reparto.

Milan 8: da protagonista ma dietro le quinte ad attore principale il passo è stato breve, siamo felici che Salerno abbia avuto modo di conoscere e apprezzare un professionista di alto livello. Mai una parola fuori posto, costante interazione con i tifosi e addirittura le scuse pubbliche se qualcosa non ha funzionato. Un top player che vale quando un grande colpo di mercato

Iervolino 9: e cosa si vuol dire a un presidente che, in un anno e mezzo, evita il fallimento e salva due volte la Salernitana garantendole la terza partecipazione di fila al campionato di A a suon di milioni di euro investiti e con la voglia di spendere anche per il settore giovanile e per le infrastrutture? Il rapporto con la piazza, la capacità di far sentire i tifosi protagonisti 365 giorni all'anno e i record di quest'anno gli valgono un voto altissimo. Non 10 per la gestione del primo esonero di Nicola: richiamarlo, per quanto innovativo, è stato un errore. Perchè chi ha fatto quella figura a Bergamo non meritava una seconda chance. Ora si spera nella riconferma di Sousa e dei migliori elementi della rosa per dar forma al progetto ambizioso presentato alla città.