
Abodi sul nuovo Stadio Ferraris: "S'ha da fare. Presto un nuovo commissario"
Il Ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, è intervenuto a margine della sua visita a Genova, queste le sue parole raccolte da TuttoMercatoWeb.com.
Ci annuncia qualcosa sul futuro delle infrastrutture di Genova?
"Non è una visita straordinaria, ma ricorrente per un rapporto costante nel tempo prima con il Presidente Bucci, sempre presenti Pietro Piciocchi, tutta la Giunta, l'assessore. Rapporti fra istituzioni che valgono non solo nei momenti di campagna elettorale, ma sempre. Questo è un tema ricorrente, si sta trovando una soluzione, mi auguro che definitivamente si prenda una strada, quella del pragmatismo e della concretezza di questa città. Mi auguro che i due club riescano a dare seguito alle cose dette. L'amministrazione comunale fa il suo mestiere, come in tutta Italia non si occupa direttamente di fare investimenti in queste infrastrutture, devono essere i privati a farne. Come a Bergamo dove l'Atalanta lo ha acquistato. Ma ci sono altre soluzioni che sono determinate dalle norme, ma soprattutto dalla volontà e dalla lungimiranza dei club che sono i principali utilizzatori di questo stadio. Hanno la fortuna di essere in due, questo è lo stato dell'arte".
Tra i vari progetti e scadenze già annunciate, al momento non ci sono quindi certezze?
"Come ho detto si devono concretizzare definitivamente, l'amministrazione come sempre mi ha informato di quello che succede, soprattutto in una fase nella quale sono tanti i dossier sugli stadi che stiamo cercando di sostenere, l'interesse nostro va ben oltre al 2032, vogliamo che Serie A e Serie B abbiano impianti moderni. Qua ci sono le caratteristiche di base, le iniziative che riguardano quest'area sono molteplici e non riguardano solo lo stadio. Saranno il Sindaco e il Presidente della Regione a dire la loro, noi stiamo un passo indietro, o meglio a lato, a dare ogni sostegno. Lo faremo per esempio con la nomina di un commissario che avverrà nel mese di maggio attraverso un Decreto Sport che stiamo perfezionando, mi auguro che questa iniziativa serva a tutte le amministrazioni e club che vogliono avere delle maggiori certezze e ad avere un iter legislativo più snello. Questo strumento spero possa servire anche a Genova per risolvere in un tempo più breve. Perlomeno per sapere quello che succede, questo stadio ha bisogno di modernità, accessibilità, di intelligenza tecnologica e anche di educazione energetica".
Si sa già chi è il commissario?
"Si sa già, altrimenti sarebbe grave, ma è giusto avere riservatezza, anche perché fino a che un Decreto non viene emanato, tutto è modificabile. Abbiamo le idee chiare, anche nel modello di collaborazione, il commissario infatti potrà avere come sub-commissario il sindaco della città, non vogliamo operazioni ostili, ma di collaborazione con regole semplificate".
Per il restyling c'è chi parla dei privati e chi invece dice di fare un mutuo a lungo termine. Che ne pensa?
"Tutto è possibile, rispetto le opinioni altrui, ma l'impronta che è stata data in tutta Italia anche grazie alla norma che c'è che può essere sempre migliorata è che gli investimenti di questa natura li facciano i privati".
Il Ministero non può aiutare?
"Abbiamo già detto che stiamo lavorando con il Ministero dell'Economia per intervenire su tutti i progetti, anche dei privati, anche con una piccola percentuale che dia il senso di uno sforzo di sistema al quale si concorre anche con il commissario. La visione è molto chiara. Gli stadi italiani devono essere riqualificati tendenzialmente con investimenti dei privati. Noi mettiamo il capitale amministrativo, credo che in questo Paese valga molto di più delle risorse pubbliche che hanno destinazioni più nobili".
Quante sono le possibilità che Genova possa ospitare delle partite dell'Europeo 2032?
"Penso che si debba concorrere, perché c'è una competizione in atto, al di là delle percentuali di possibilità, Genova come tante altre città ha bisogno di uno stadio moderno, accessibile e come ho detto che abbia le caratteristiche per presentarsi nel giusto modo non solo nelle competizioni nazionali, ma anche internazionali. Questa cosa s'ha da fare".
Ci annuncia qualcosa sul futuro delle infrastrutture di Genova?
"Non è una visita straordinaria, ma ricorrente per un rapporto costante nel tempo prima con il Presidente Bucci, sempre presenti Pietro Piciocchi, tutta la Giunta, l'assessore. Rapporti fra istituzioni che valgono non solo nei momenti di campagna elettorale, ma sempre. Questo è un tema ricorrente, si sta trovando una soluzione, mi auguro che definitivamente si prenda una strada, quella del pragmatismo e della concretezza di questa città. Mi auguro che i due club riescano a dare seguito alle cose dette. L'amministrazione comunale fa il suo mestiere, come in tutta Italia non si occupa direttamente di fare investimenti in queste infrastrutture, devono essere i privati a farne. Come a Bergamo dove l'Atalanta lo ha acquistato. Ma ci sono altre soluzioni che sono determinate dalle norme, ma soprattutto dalla volontà e dalla lungimiranza dei club che sono i principali utilizzatori di questo stadio. Hanno la fortuna di essere in due, questo è lo stato dell'arte".
Tra i vari progetti e scadenze già annunciate, al momento non ci sono quindi certezze?
"Come ho detto si devono concretizzare definitivamente, l'amministrazione come sempre mi ha informato di quello che succede, soprattutto in una fase nella quale sono tanti i dossier sugli stadi che stiamo cercando di sostenere, l'interesse nostro va ben oltre al 2032, vogliamo che Serie A e Serie B abbiano impianti moderni. Qua ci sono le caratteristiche di base, le iniziative che riguardano quest'area sono molteplici e non riguardano solo lo stadio. Saranno il Sindaco e il Presidente della Regione a dire la loro, noi stiamo un passo indietro, o meglio a lato, a dare ogni sostegno. Lo faremo per esempio con la nomina di un commissario che avverrà nel mese di maggio attraverso un Decreto Sport che stiamo perfezionando, mi auguro che questa iniziativa serva a tutte le amministrazioni e club che vogliono avere delle maggiori certezze e ad avere un iter legislativo più snello. Questo strumento spero possa servire anche a Genova per risolvere in un tempo più breve. Perlomeno per sapere quello che succede, questo stadio ha bisogno di modernità, accessibilità, di intelligenza tecnologica e anche di educazione energetica".
Si sa già chi è il commissario?
"Si sa già, altrimenti sarebbe grave, ma è giusto avere riservatezza, anche perché fino a che un Decreto non viene emanato, tutto è modificabile. Abbiamo le idee chiare, anche nel modello di collaborazione, il commissario infatti potrà avere come sub-commissario il sindaco della città, non vogliamo operazioni ostili, ma di collaborazione con regole semplificate".
Per il restyling c'è chi parla dei privati e chi invece dice di fare un mutuo a lungo termine. Che ne pensa?
"Tutto è possibile, rispetto le opinioni altrui, ma l'impronta che è stata data in tutta Italia anche grazie alla norma che c'è che può essere sempre migliorata è che gli investimenti di questa natura li facciano i privati".
Il Ministero non può aiutare?
"Abbiamo già detto che stiamo lavorando con il Ministero dell'Economia per intervenire su tutti i progetti, anche dei privati, anche con una piccola percentuale che dia il senso di uno sforzo di sistema al quale si concorre anche con il commissario. La visione è molto chiara. Gli stadi italiani devono essere riqualificati tendenzialmente con investimenti dei privati. Noi mettiamo il capitale amministrativo, credo che in questo Paese valga molto di più delle risorse pubbliche che hanno destinazioni più nobili".
Quante sono le possibilità che Genova possa ospitare delle partite dell'Europeo 2032?
"Penso che si debba concorrere, perché c'è una competizione in atto, al di là delle percentuali di possibilità, Genova come tante altre città ha bisogno di uno stadio moderno, accessibile e come ho detto che abbia le caratteristiche per presentarsi nel giusto modo non solo nelle competizioni nazionali, ma anche internazionali. Questa cosa s'ha da fare".
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