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Cittadella-Pisa non è ancora finita: i toscani ricorrono in appello, quando arriverà la sentenza
martedì 17 settembre 2024, 20:19Non solo Sasol
di Manuel Rizzo
per Sassuolonews.net

Cittadella-Pisa non è ancora finita: i toscani ricorrono in appello, quando arriverà la sentenza

Il Pisa non ci sta e dopo la decisione del Giudice Sportivo ricorre in appello per chiedere la vittoria a tavolino contro il Cittadella

La controversia che ha visto coinvolti il Cittadella e il Pisa continua a far parlare di sé e, ormai, ha varcato il confine delle decisioni di campo, approdando nelle aule della Corte Federale d’Appello. Il club toscano ha infatti deciso di presentare ricorso contro la decisione del Giudice Sportivo di Serie B, che ha omologato il pareggio 1-1 della partita disputata tra le due squadre, nonostante un errore rilevante nella distinta ufficiale del Cittadella.

Il punto cruciale della vicenda riguarda l’omissione del nome di Jacopo Desogus dalla lista dei giocatori. Il calciatore, in realtà, era regolarmente in campo durante la partita, sollevando così interrogativi sulla validità della sua presenza e della relativa omologazione del risultato. In prima istanza, il Giudice Sportivo ha accolto parzialmente le richieste del Pisa, imponendo un’ammenda al Cittadella per l'errore, ma ha ritenuto che la svista, comunicata tempestivamente agli arbitri e alla Lega dal club veneto, non giustificasse l’assegnazione della vittoria a tavolino per 3-0, come richiesto dal Pisa.

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Come riferito dalla Gazzetta dello Sport, la situazione ora è in attesa di una sentenza definitiva che verrà emessa dalla Corte Federale d’Appello, prevista per mercoledì 25 settembre. L’esito di questa udienza potrebbe ribaltare l’attuale situazione in classifica e influenzare le sorti delle due squadre in questa stagione di Serie B.

Da un lato, il Pisa nutre speranze di vedere accolto il proprio ricorso, puntando su aspetti normativi e giuridici che possano giocare a loro favore. Dall’altro, il Cittadella si difende strenuamente, affermando di aver sempre agito in buona fede e sottolineando come l’errore sia stato gestito con la massima trasparenza nei confronti delle autorità competenti.

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