Borja Valero: "Fiorentina, un trofeo sarebbe pazzesco. L'esperienza di 1 anno fa sarà utile"

Stasera la Fiorentina giocherà la finale di Conference League contro l'Olympiacos ad Atene. Per l'occasione As ha intervistato Borja Valero, ex centrocampista dei viola: "Per la Fiorentina raggiungere la seconda finale europea consecutiva è una follia. È una squadra molto speciale e il suo allenatore la fa giocare in modo molto aggressivo: va praticamente uomo contro uomo per tutto il campo, con la linea difensiva molto alta. Questo li porta a correre qualche rischio in difesa ma a rubare molti palloni nella metà campo avversaria".
Se dovessi evidenziare un punto di forza e un punto di debolezza, quali sarebbero?
"Sicuramente il punto di forza è che qualsiasi giocatore può segnare un gol. Dieci giocatori hanno segnato cinque o più gol in questa stagione e questa è una grande virtù. Il lato negativo è stato ancora una volta l'attaccante: non lo hanno trovato e la squadra è stata danneggiata".
La Fiorentina ha fatto cessioni importanti in estate, come quelle di Amrabat, Cabral e Igor. Ci si poteva aspettare una stagione così?
"Sì, penso di sì perché alla fine il livello della Conference, soprattutto nei gironi, non è altissimo. Sapevano di arrivare lontano se fossero rimasti concentrati sempre. Sono stati anche piuttosto fortunati al sorteggio: tutti temevano l'Aston Villa, ora può succedere di tutto".
Come ha giocato Arthur?
"È un calciatore di alto livello ma è vero che da un paio d'anni giocava poco, il suo livello era calato. Venire alla Fiorentina è stato il suo trampolino di lancio per giocare tanti minuti e farsi notare da squadre importanti. Il club ha fatto uno sforzo perché ha uno stipendio alto. Con lui in campo è un'altra squadra".
L'ultimo titolo risale al 2001. Conoscendo i tifosi e la città, cosa ti aspetti da un'eventuale celebrazione?
"Sarebbe pazzesco. Conosco bene la città, è chiaro che la Fiorentina difficilmente può raggiungere uno Scudetto. L'anno scorso hanno raggiunto due finali (Coppa Italia e Conference) e quell'esperienza può essere utile".
Pensi che la squadra sia cambiata in questi dieci anni?
"È cambiato molto, sotto tutti gli aspetti. Dalle strutture alla nuova città dello sport. Lo stile di gioco è totalmente diverso".
Come si affronta una partita del genere?
"Per me le partite più belle da giocare in Europa sono quelle in Turchia e Grecia, perché il pubblico è incredibile e ti motiva moltissimo. Ovviamente l'ambiente in cui giocherà la Fiorentina sarà molto ostile ma deve motivare".
E la finale di Champions League?
"Niente è scontato e il Real Madrid lo ha dimostrato più volte. Il Dortmund ha eliminato squadre più favorite. È una grande opportunità per il Real ma non sarà facile".
Kroos si ritirerà a fine stagione. Da centrocampista, quale qualità metteresti in risalto?
"La cosa più difficile che fa Kroos è rendere tutto facile. Questo è ciò che impressiona di più. Sembra che non sudi, non si sporchi, poi passa sempre con i tempi giusti e con la giusta potenza. Sembra che in fase difensiva non lavori ma recupera tanti palloni grazie al senso della posizione. Gli ho detto che ho pianto, da tifoso del Real ancora di più".
Pensi che Bellingham sia un giocatore con le capacità per rimpiazzarlo? Oppure è un giocatore molto diverso?
"No, è tutta un'altra cosa. Sono due giocatori che possono completarsi. Dare a Bellingham la libertà di muoversi in campo è molto positivo ma il Real Madrid senza Kroos ha bisogno di un altro giocatore che faccia quel lavoro: prendere palla in difesa, fare il passaggio per i trequartisti... Bellingham deve occuparsi più della parte finale che della costruzione".
