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Breve storia degli infortuni di Sensi. All'Inter 43 partite giocate e 39 saltate, ma ora il conteggio riparte

Breve storia degli infortuni di Sensi. All'Inter 43 partite giocate e 39 saltate, ma ora il conteggio riparteTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 13 settembre 2021, 15:15Serie A
di Ivan Cardia

In principio fu il bicipite femorale. Era settembre 2016, Stefano Sensi veniva dalla spettacolare stagione col Cesena ed era pronto al grande salto con la maglia del Sassuolo. Si fermò due volte nel giro di pochi mesi, saltò praticamente per intero settembre e novembre, quindici partite ai box nel computo dell'intera annata 2016/2017. Oggi, il classe '95 fa per l'ennesima volta i conti con un infortunio. Il responso degli esami cui si è sottosposto dopo la gara della Sampdoria, nella quale pure ha provato a stringere i denti, è di una "distrazione al legamento collaterale mediale". Del resto, lo stesso Inzaghi aveva fatto capire che temeva di perderlo per un po' di tempo dopo il 2-2 di Genova. Sensi, per ora, torna in infermeria e ci dovrebbe rimanere per un altro mese Tra uno stop e l'altro, una lunga serie di stop fisici per un ragazzo tanto talentuoso quanto sfortunato.

All'Inter 40 partite saltate per infortunio. 238 giorni ai box. Detto della prima stagione in neroverde, anche nel secondo anno al Mapei l'urbinate dovette fare i conti con la sfiga che ci vede benissimo: lesione al polpaccio a dicembre 2017, infortunio agli adduttori a marzo 2018. Dieci partite out, alle quali vanno aggiunte quelle necessarie per recuperare la condizione. Se il campionato 2018/2019, non a caso il migliore al Mapei, è esente da stop forzati (se non per una frattura alla mano), la super partenza all'Inter fa sperare che il peggio sia alle spalle per Sensi. E invece il conteggio in nerazzurro è presto fatto: nei due anni di Conte, il centrocampista ha giocato 40 partite (43 totali in nerazzurro contando queste prime settimane con Inzaghi) e ne ha saltate altre 39 per infortunio (ma il conteggio riparte ora). I guai più gravi? Ancora gli adduttori tra ottobre e dicembre 2019, poi quasi tre mesi consecutivi di stop per un problema al piede e uno al bicipite femorale. A giugno, nonostante tutto (e anche perché, va ricordato, quando gioca lo fa bene), passa il treno azzurro. Mancini lo convoca, Sensi non riesce a salirci per l'ennesimo guaio muscolare. Ha accusato dolore, sempre in azzurro, anche durante la chiamata con l'Italia: è tornato a casa e questa volta ha fatto arrabbiare il ct scrivendo sui social che non era nulla di che. Poi, ancora, il KO contro la Samp. E si riparte da lì, in quello che sembra un piccolo calvario fatto di tanti infortuni di diversa natura, non tanto forti da annegare il talento, ma abbastanza frequenti da non farcelo vedere in campo sempre e comunque.

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