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Ag. Benassi: "Grazie a Fiorentina e Cremonese si riprenderà un posto in Serie A"

ESCLUSIVA TMW - Ag. Benassi: "Grazie a Fiorentina e Cremonese si riprenderà un posto in Serie A"TUTTO mercato WEB
mercoledì 26 aprile 2023, 20:15Serie A
di Dimitri Conti
AIACS La Voce dell’Agente
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La voce dell'agente con Niccolò Ceccarini e Francesco Romano - Piazza Affari con Cristiano Cesarini e Alessandro Sticozzi
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L'agente Francesco Romano, che tra i suoi assistiti ha anche il centrocampista Marco Benassi in prestito alla Cremonese dalla Fiorentina, ha parlato in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com iniziando proprio da quest'ultimo: "Ormai sono oltre due anni che Marco è fuori dalla storia calcistica italiana, in cui invece era protagonista già da giovanissimo. Però questo potrebbe essere l'anno della rinascita: a 28 anni è pronto a riprendersi quanto ha lasciato. Vorrei sottolineare e ringraziare le due società che glielo stanno permettendo, Fiorentina e Cremonese. Nonostante per 5-6 mesi sia stato fuori lista a Firenze ha avuto comunque l'occasione di fare qualche presenza, ringrazio la dirigenza e lo staff tecnico perché si è sempre sentito parte integrante e importante del gruppo. E poi grazie alla Cremonese, società organizzata perfettamente. La continuità che gli stanno dando gli permetterà di riprendersi tutto e Marco se lo merita, è un professionista esemplare e un ottimo calciatore".

Come si è concretizzato l'addio a gennaio?
"Ci sono state diverse opportunità, non dico che ci fosse un'ampia scelta ma comunque tante soluzioni. La Cremonese era una di queste, io conosco l'ambiente avendo altri assistiti lì e a ragion veduta ho dato un consiglio a Marco. La scelta si sta rivelando giusta. Il campionato è difficile, la classifica è quella che è ma domani sera hanno questa chance in Coppa Italia, una soddisfazione per i tifosi che sono molto vicini".

La dote dei gol aiuta?
"Un centrocampista completo deve avere nelle sue corde anche diversi gol in una stagione. Ricordo molto volentieri la sua annata a Firenze con Pioli, quando fu capocannoniere della squadra in campionato con 7 gol e segnò due volte anche in Coppa Italia. Scherzando gli dico sempre che io e lui in una coppia di centrocampo avremmo lottato sempre per le prime quattro posizioni. Ha dei valori importanti".

Lei è stato in Spagna per lavoro, com'è il livello della loro terza serie rispetto alla nostra?
"Ho seguito volutamente un livello inferiore, già negli scorsi anni ho seguito club come Siviglia o Villarreal, stavolta no. E ho trovato una cultura e un calcio propositivo che mi hanno lasciato molto soddisfatto, vedi questi giovani che imitano Busquets, Xavi e Iniesta nel modo di voler proporre calcio. I ragazzi, se sono liberi di testa e hanno entusiasmo e passione, possono tirare fuori il talento".

Come lavorano i loro settori giovanili?
"I nostri vengono spesso bastonati, ma io sono ottimista e non disfattista. Vedo un progresso costante, sia sulla parte tecnica che nella voglia delle società di investire nelle strutture. Molte sono indirizzate in questo senso, ma vorrei un po' più di coraggio nei nostri giovani quando provano le giocate. Il talento in Italia c'è, le nazionali under lo dimostrano, quindi serve coraggio. Anche dei mister".

Lei è stato agente di Alessandro Gamberini. Che allenatore è diventato?
"È stato mio assistito praticamente per vent'anni, è un professionista che a Firenze hanno conosciuto bene. Sta facendo gavetta, nel tempo gli servirà. Parlando con lui di calcio capisci che ha i concetti giusti e nella fase difensiva era un maestro. Alessandro è serio, preparato e le opportunità capiteranno: potrà togliersi soddisfazioni, glielo auguro. Ha già fatto settore giovanile, poi Virtus Verona, era nello staff del Venezia con Javorcic... Ancora è giovane".

Lei che ha vissuto Napoli e il Napoli, che significa tornare a vincere lo Scudetto?
"Mi toccate nel cuore, sono napoletano d'origine, nato nella provincia e so cosa significa vincere a Napoli. Man mano che la data si avvicina penso a cosa proveranno nel tempo questi ragazzi, non sarà una cosa immediata. La festa della vittoria a Napoli dura anche per i giorni seguenti, sembra una cosa continua. Io ho vinto lì il primo Scudetto, se lo meritano tutti. Già oggi Napoli è tutta colorata di azzurro, sono pronti. E io felice".

C'è un nome inciso sullo Scudetto del Napoli?
"Conosco bene il lavoro del ds Giuntoli, conosco l'ambiente... Potrei raccontare tante cose di Napoli. E sarebbe difficile trovare un uomo simbolo, anche se vengono subito in mente Osimhen e Kvaratskhelia. Conoscendo la città, do grande merito a mister Spalletti. In questi giorni l'ho sentito rimarcare anche dal mio allenatore dell'epoca, Ottavio Bianchi: mi accodo, è stato importante quando i momenti lo richiedevano. Finché non si arriva al traguardo si deve stare sul pezzo e su questo Spalletti è stato un maestro".

Se Maradona fosse vivo cosa proverebbe?
"Mi vengono i brividi, ricordo il giorno della sua morte... Ho iniziato a piangere davanti a mia moglie e non ho smesso per tanto tempo. Quando parlo di Diego mi vengono in mente certi ricordi, la stima e l'amicizia che c'era. Sono stato numerose volte a Napoli e chi va in quella città sa che Diego si vede e si respira ad ogni strada. Starà sorridendo da lassù, l'Argentina che vince il Mondiale, il Napoli quasi scudettato... Noi, che abbiamo giocato con lui o vissuto il suo tempo, siamo stati privilegiati".

Che realtà è il SudTirol?
"Oggi siamo tutti bravi, ma ricordo benissimo che all'inizio tutti li davano per spacciati. Conosco molto bene il ds, Paolo Bravo, lo reputo tra i più preparati e competenti nel suo ramo, poi c'è una società che ha fatto investimenti veri nelle strutture. Non mi aspettavo questo cammino, ma conosco le persone che ci lavorano e mi accodo ai complimenti. Voglio farli anche all'allenatore Bisoli, ottimo lavoro. Lì hanno idee, strutture e investimenti, è bello avere questi esempi".

Andrà a Napoli nei prossimi tempi?
"Per gli inviti che ho quotidianamente potrei andarci tutti i giorni... Sicuramente una volta almeno andrò, con calma e quando si saranno tutti sfogati, per godermi cosa resterà della festa. E io poi la conosco bene!".

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