Da Benzema ai tanti talenti francesi. Le Mee: "Qui si fanno ancora ottimi affari"

Karim Benzema ha vinto il Pallone d'Oro in una serata che è stata una grande celebrazione per la Francia. Sotto gli occhi del ct Didier Deschamps, con Kylian Mbappé che da Parigi osservava con brame di vittoria la dorata sfera di France Football, con Zinedine Zidane a premiare Karim The Dream. Una serata perfetta per un paese che sforna come nessun altro al mondo talento e che è diventato il primo grande esportatore di giocatori nelle grandi leghe europee. Tuttomercatoweb.com ne parla in esclusiva con uno dei più importanti agenti sul territorio francese come Yvan Le Mee.
Perché questa esplosione del talento in Francia, sublimata ieri dal ritorno alla vittoria del Pallone d'Oro di Benzema?
"Il primo fattore è la qualità dei giocatori. Facciamo formazione di alto livello ma c'è un mix di popolazione che non ci sono in Germania, Spagna o Italia: c'è un meltin pot che non c'è altrove. E poi lanciamo i giocatori più rapidamente che altrove: in Francia si gioca dai 20 ai 30, in Italia c'è un jet lag.. Dai 25 ai 35. Poi c'è inevitabilmente meno pressione sui risultati rispetto a Premier League e Serie A, i problemi nel lanciare i ragazzi sono inferiori ma ci sono anche tecnici più giovani. Io sono l'agente del tecnico del Guingamp che ha quarant'anni e gioca con tutti i giovani. E ottiene risultati".
La Francia è un bacino di talento a ottimo prezzo, peraltro. Soprattutto la Ligue 2
"La B francese è monitorata da tutti gli scout e da tutte le società di Bundesliga e Italia. Il paese che esporta più giocatori di tutti, più del Sudamerica e dell'Est Europa, è la Francia. Prima c'era la generazione di alto livello, dei grandissimi giocatori, ora invece dalla Francia arrivano i giovani. Io ho portato diversi giocatori dalla Ligue 2 verso l'Italia e i migliori possono costare 2-3 milioni, in Italia invece arrivano a costare anche 10 come Lorenzo Lucca. Un giocatore che costa 5 milioni in Francia, costa 12 in Italia. Le valutazioni sono diverse".
Anche le squadre di prima fascia credono nei giovani talenti
"Prendete il Rennes: come terzino destro aveva quattro giocatori di alto livello e ha dovuto cedere Soppy in Italia, per esempio. C'è un surplus di giocatori di spessore, sembra incredibile ma è così. Faccio un esempio: noi avevamo aperto un ufficio in Brasile nel 2012 ma nel 2016 l'abbiamo chiuso perché alla fine la quantità e qualità di giocatori di alto spessore... E' già qui in Francia, senza problemi di adattamento in ogni parte d'Europa".
Quali sono le migliori accademie?
"Primo il Rennes, poi il Lione, che hanno i migliori vivai. C'è anche il PSG ma faticano a trovare spazio e al quarto posto metto il Lens".
Ieri il trionfo di Benzema. Qual è però il prototipo del giocatore francese moderno?
"Forza fisica, verticalità, altezza, verticalità: la Francia sforna sempre ragazzi moderni, hanno la struttura per il calcio di oggi. Oggi non basta 'il calciatore', servono atleti. Guardate Atalanta, Torino, Udinese: hanno calciatori con forza, gamba, non solo tecnica".
Chi è il crack destinato a esplodere?
"Desiree Doué, un 2005 che ha trovato spazio e posto dopo l'infortunio di Santamaria: è il giovane più in vista. E' un box to box, moderno, fa il mediano, il 10, ancora è tutto da scoprire ma diciamo che adesso fa la mezzala. Sa giocare anche da play davanti alla difesa".
Gioventù al potere e l'Under 21 lo dimostra
"Kalulu è titolare al Milan gioca in Under 21. Fofana al Chelsea, gioca in Under 21. Truffert è titolare al Rennes, Meslier è titolare al Leeds. Anche in Under 21 tutti sono titolari in grandi squadre: potrebbe giocare contro tanti Nazionali A...".
La sua mission è portarli dalla Francia all'Italia
"A me piace scoprire e trovare i giovani giocatori, portandoli magari anche in Italia. Prendete Bonny, ora al Parma: in Inghilterra non avrebbe potuto lavorare tatticamente come sta facendo ora coi ducali. Ha tecnico, ha fisica, e lì può crescere e migliorare come in Spagna o in Premier non farebbe. In Germania ci sono grandi squadre che sanno lavorare coi giovani, da Lipsia a Hoffenheim e non solo: diciamo che Bundes e Serie A, comprese le serie inferiori, sono le serie migliori dove portare i ragazzi, guardate Diaby, Upamecano, Mukiele e non soltanto. Adesso l'idea è proprio questa: portare giovani francesi, di talento, a basso costo, a giocare in Italia".
