Gravina: “Campionato entusiasmante, non conta solo lo scudetto. Ma il numero si può ridurre”

Nel corso della lunga intervista rilasciata dal palco del Festival della Serie A, Gabriele Gravina ha commentato anche la stagione appena conclusa: "È chiaro che lo sport, e il calcio in particolare, valorizzi il senso della vittoria, che è parte integrante del concetto di sport. Però è chiaro che lo sport deve essere praticato, e la vittoria più bella è il percorso. Nello sport vince uno, sul podio ci sono tre posti: uno vince, ma non possiamo pensare che gli altri siano disadattati. Altrimenti creeremo un meccanismo scorretto. Il campionato di Serie A è stato massacrante, impegnativo sotto il profilo delle risorse fisiche e mentali: tutto o quasi si è deciso all'ultima giornata. Questo lo ha reso avvincente. Penalizzare chi ha fatto di tutto ed è arrivato secondo, o quinto, sarebbe ingiusto. L'Inter ha fatto un percorso straordinario, come è stato straordinario il percorso della Lazio nella prima parte dell'Europa League: Baroni ha fatto un ottimo lavoro, credo che fosse tranquillamente all'altezza delle due squadre arrivate in finale. Non si può deturpare il campionato della Juventus, della Lazio, dell'Inter, del Napoli, del Lecce, come di tutte quelle che hanno raggiunto obiettivi straordinari. Il campionato non è fatto solo per chi deve vincere lo scudetto, ma di tanti interessi che bisogna saper declinare e mettere insieme: noi abbiamo il dovere di accompagnare l'entusiasmo. Quest'anno credo che la Serie A abbia tanti motivi per essere orgogliosa del suo campionato".
Lo stato di salute lo dicono anche le "piccole".
"Io faccio il tifo per le squadre di provincia, ho festeggiato con l'Atalanta a Dublino e con la Roma a Tirana, ho condiviso l'entusiasmo di una città come Bologna. Stanno alzando l'entusiasmo. Certo, bisogna interrogarsi, come stanno facendo all'estero, se l'attuale format possa durare a lungo: mi permetto di dirlo in maniera chiara, non vedo futuro per il format a 20. In B qualcuno ha invocato addirittura a 22 o 24... In Francia e in Germania il format è già diverso, si sono posti questo tema come hanno fatto in Turchia dove da 20 sono passate a 18: si sta interrogando anche la Premier. L'interesse legato al nostro campionato non è un fatto quantitativo, ma qualitativo. Io credo che possiamo tranquillamente fare un plauso a queste squadre di media classifica, teorica, e vedrete che a breve avremo qualche sorpresa positiva".
