L'evoluzione dello Spezia di Thiago Motta, a +5 dalla terzultima ma sempre più in bilico

Raccogliere l’eredità di Vincenzo Italiano in riva al Golfo dei Poeti non sarebbe stato facile per nessuno, ma sin dai primi giorni di lavoro Thiago Motta ha dovuto affrontare molteplici difficoltà a La Spezia. Un cluster Covid esploso nel pieno del ritiro, poi non svolto per motivi logistici, un blocco del mercato che ha costretto la società a pianificare ben due anni di calciomercato in due mesi di sessione estiva e una serie di infortuni che hanno costretto il giovane tecnico ad ‘inventare’ nuovi ruoli per i suoi ragazzi a disposizione, spesso anche ottenendo buone risposte, hanno complicato ancor di più una stagione complessa per i liguri, chiamati alla riconferma dopo la grande stagione scorsa, culminata con la salvezza. Analizzando tutti questi fattori, i primi mesi allo Spezia di Thiago Motta non possono che essere soddisfacenti: la squadra è al momento fuori dalle ultime tre, da cui è sempre stata "lontana", riuscendo a costruire un piccolo margine di cinque punti di vantaggio sulla terzultima che ha dato modo di chiudere il 2021 con più serenità alla squadra ligure, ma non a Thiago Motta, che nonostante una classifica in linea con gli obiettivi resta in serio bilico e potrebbe essere sostituito proprio al rientro dalle vacanze.
4-3-3 e gioco fluido, ma le trasferte sono un problema
Il campionato degli spezzini inizia con l’amaro in bocca del punto raccolto con il Cagliari, capace di rimontare la squadra bianca nella ripresa nonostante due gol di svantaggio. Sin da principio Thiago Motta mostra una certa malleabilità dal punto di vista tattico, con un 4-3-3 ibrido che lascia pochi punti di riferimento agli avversari, spesso costretti a letture complesse per la dinamicità degli attaccanti spezzini. Il “fattore Picco”, poi, si fa sentire e soprattutto in casa la squadra ligure riesci a sorprendere per qualità, intensità e amalgama, non facile da ottenere sin da subito visti i grandi cambi arrivati in estate e il poco tempo per lavorare sul campo del tecnico e il suo staff. Al Picco vincono Juventus e Milan ma le gare restano in bilico fino all'ultimo, poi cadono Salernitana e Torino. In casa lo Spezia impone il suo gioco, ma è in trasferta che iniziano e vedersi i primi scricchiolii. Dopo il punto a Cagliari, la squadra bianca vince in rimonta a Venezia, prima di raccogliere una serie di sconfitte con tanti gol subiti: sei gol a Roma con la Lazio, quattro a Verona, tre a Firenze, cinque a Bergamo. Fuori casa lo Spezia non funziona e Motta decide di cambiare.
Via al 3-5-2, ma il gioco ne risente. E il tecnico è ad un passo dall’addio
Thiago Motta decide di cambiare e proporre un più coperto 3-5-2 che però anestetizza le buone trame di gioco che fino a novembre lo Spezia aveva messo in campo. La squadra rischia sì di meno, ma concretizza anche meno, affidandosi ad un gioco in ripartenza che per caratteristiche tende a spegnere gli attaccanti spezzini. Proprio nel periodo di transizione da uno stile di gioco all’altro, iniziano i primi scricchiolii nello spogliatoio, con qualche giocatore scontento per il minutaggio e per il ruolo da ‘sergente di ferro’ dell’ex centrocampista di Inter e PSG, che non perdona alcun comportamento sopra le righe o ritardo. Ne paga le spese Nzola, ma l’attaccante angolano non è il solo. Nel frattempo i risultati faticano ad arrivare: un pareggio con il Sassuolo interrompe la striscia di tre ko di fila, ma la sconfitta di Roma contro la squadra di Mourinho fa piombare la squadra in un vortice di incertezze, che qualche giorno dopo porterà alla sconfitta in Coppa Italia contro il Lecce. Motta sembra al capolinea.
L’insperata vittoria di Napoli rivitalizza Motta? Il futuro dopo le feste
Dopo il ko con il Lecce la piazza è sul punto di rompere con la squadra. L’assenza di gioco e le risposte negative in campo portano ad una contestazione fuori dai cancelli del Picco, con un duro confronto squadra-tecnico-tifo al triplice fischio della Coppa Italia. Nonostante il pareggio contro l’Empoli di un paio di giorni dopo, Thiago Motta sembra ormai al passo d’addio e l’ultima giornata del girone d’andata, a Napoli, dovrebbe sancirne la fine del suo percorso a La Spezia. La squadra viaggia in Campania e Motta si affida ancora al 3-5-2 molto difensivo e questa volta il suo gruppo risponde presente con una grande prestazione difensiva e con un pizzico di fortuna riesce addirittura a strappare i tre punti al Maradona, dando ancora speranza al tecnico. A +5 dalla zona caldissima e con una vittoria contro il Napoli la posizione di Motta si rinsalda, ma non del tutto. Il rapporto vacillante con una parte della rosa resta uno scoglio non da poco da superare, specie per una squadra che non potrà agire sul mercato in gennaio. Al ritorno dalla breve sosta di Natale il direttore Pecini incontrerà l’allenatore e deciderà quale sarà il suo futuro, ma nonostante l’exploit del Maradona la strada sembra ormai tracciata.
