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Le grandi trattative del Parma - 1998, Vanoli in gialloblù dopo una trattativa lunga dodici mesi

Le grandi trattative del Parma - 1998, Vanoli in gialloblù dopo una trattativa lunga dodici mesiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 11 aprile 2020, 10:22Serie A
di Niccolò Pasta

Estate 1997, un anno prima che la trattativa di cui parleremo oggi venisse effettivamente conclusa. Il Parma di Carlo Ancelotti è reduce dal suo miglior campionato di sempre, con quel secondo posto alle spalle della Juventus che grida ancora vendetta, e c'è la voglia di provare a migliorarsi, di vincere finalmente quel maledetto scudetto. Uno dei reparti su cui si vuole investire di più è quello difensivo, e uno degli obiettivi principali gioca sulla fascia sinistra, nel Verona appena retrocesso: Paolo Vanoli. Vanoli ha 25 anni ed è reduce da una stagione più che convincente, al suo secondo anno di Serie A. Tanzi prova ad intavolare un colloquio con il presidente degli scaligeri Mazzi, ma sin da subito la trattativa pare complessa. Mazzi infatti reputa incedibile il suo terzino, e non ha alcuna intenzione di accettare la proposta del patron parmigiano. Il Parma molla la presa, ma Tanzi non è uno che si arrende facilmente, e lo scopriremo meglio in seguito.

Passano sei mesi, Vanoli è rimasto al Verona e sta dominando nel campionato di cadetteria. Nel mercato di gennaio, un’altra big della A torna a bussare alle porte di Mazzi per strappargli Vanoli, la Juventus. Il terzino spinge per lasciare Verona e sposare la Juventus ma Mazzi, ancora una volta, respinge tutte le proposte, rivelando a Vanoli un dettaglio non da poco dell’estate passata, durante i colloqui con Tanzi. A svelare i motivi del suo no alla Juventus è lo stesso Vanoli, pochi giorni dopo la sua presentazione a Parma, che avverrà nel luglio ’98: “Partiamo dalla scorsa estate, quando sembravo in procinto di passare al Parma, e fui stoppato dal presidente del Verona che sentenzio' la mia incedibilità. Pochi mesi dopo si fece avanti la Juventus. Ma i dirigenti del Verona dissero che ero stato promesso al Parma e che quindi non mi sarei mosso fino alla stagione successiva. A quel punto mi arrabbiai moltissimo perché a me nessuno aveva promesso niente. Non sapevo ne' di Parma ne' di altro: c'era una concreta opportunità di andare alla Juve e mi sembrava giusto coglierla. La risposta del presidente Mazzi fu "allora rimani qui fino a scadenza di contratto" che era giugno '99 e litigammo. Mi cercarono pure quelli del Parma preoccupati che io non volessi piu' vestire il gialloblu'. Risposi che naturalmente sarei stato felice di andare a Parma anche a piedi ma che mi sentivo libero di accettare la prima proposta concreta che arrivava come, appunto, quella bianconera”.

Si arriva dunque all’estate ’98. Vanoli, ovviamente, ha molto mercato, e questa volta la concorrenza viene anche dall’estero. Lo vogliono in tanti in Inghilterra, lo vuole fortemente il Valencia in Spagna, e lo vuole ancora il Parma, che tratta anche Michele Serena con la Fiorentina. Vanoli non ne vuole sapere nulla. Parte per le vacanze lasciando un messaggio al Verona: “Cercatemi solo per vendermi a una delle prime sei della Serie A, altrimenti lasciatemi in pace”. Vista la bozza di accordo trovato dodici mesi prima, la trattativa per il passaggio di Vanoli a Parma è abbastanza rapida, con i crociati che cedono in cambio il terzino Falsini agli scaligeri, ma non il bomber Stellone, richiesto dal patron Mazzi. Con dodici mesi di ritardo dunque Vanoli veste finalmente la maglia crociata, con la quale scenderà in campo 68 volte, segnando quattro reti, tra cui, quella indimenticabile, nella finale di Coppa Uefa contro il Marsiglia a Mosca. Vanoli vincerà anche una Coppa Italia in crociato, prima di trasferirsi, nel 2000, alla Fiorentina.

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