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Orsato premiato come miglior arbitro: "La partita che ricordo di più è la 200^, Chievo-Bologna"

Orsato premiato come miglior arbitro: "La partita che ricordo di più è la 200^, Chievo-Bologna"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 20:38Serie A
di Dimitri Conti

Daniele Orsato, commissario dell'AIA per lo sviluppo del talento arbitrale, ha parlato a Sky Sport a margine dello Sport Business Forum a Belluno: "Vorrei conoscere la commissione che ha pensato di dare a me il premio di miglior arbitro. Non mi sono mai rivisto le qualità per essere uno dei migliori arbitri al mondo, è tutto frutto di un percorso".

Solo Concetto Lo Bello ha arbitrato più partite di lei, se ne rende conto?
"Non me ne sono mai reso conto, fino a che non ho raggiunto le 226 presenze del mio idolo, Gigi Agnolin. Quel giorno mi sono commosso, entrando nella mia sezione vedevo la sua foto che arbitrava la finale di Coppa Campioni e pensavo di voler arrivare lì. Ho sempre perseguito la sua strada, è il mio mito".

C'è una partita che ricorda più delle altre?
"La mia 200esima, non si discute: Chievo-Bologna, entrai in campo tenendo per mano i miei figli con scritto 'Orsato' sul colletto. Ricordo i capitani che mi dissero che gliene bastava uno, di Orsato, e invece ce n'erano tre!".

Chi il miglior arbitro al mondo di oggi?
"Tanti potrebbero, non voglio fare un nome. Ci sono le qualità, io dico sempre che non tutti diventeranno il miglior arbitro al mondo ma che quello è dentro ognuno di loro. Preparazione, studio, credibilità e capacità tecniche, ma l'arbitro più bravo non è quello che non sbaglia mai, ma che si fa accettare anche nell'errore. La credibilità è vincente".

Cosa insegna da formatore?
"Che devono studiare, lavorare e stare dietro alla famiglia, con passione per il viaggio e l'arbitraggio. Devono prendere gli arbitri di Serie A come dei miti da affiancare. Il percorso poi è lungo e la A non è per tutti, ma l'importante è non avere rimpianti".

Ma lei come ci è arrivato?
"Sono nato da elettricista, non c'entro niente con l'arbitraggio: è stato un caso, fortunato, non sono nato per fare l'arbitro di calcio. E i miei figli sono stati i miei primi moviolisti! Non mi manca solo il campo, ma solo la designazione tramite telefonata".

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