Rivoluzione Hellas: il 3-4-3 di Juric prende forma ma servono le pedine
L'Hellas Verona sta cambiando. Già dai blocchi di partenza perché l'intenzione del Presidente, Maurizio Setti, del ds Tony D'Amico e del suo staff di mercato è stata chiara: dare a Ivan Juric, neo tecnico degli scaligeri, già un'intelaiatura di base da cui partire. Da subito, dall'inizio e inevitabilmente, ragionando di un tecnico avvezzo al 3-4-3, o 3-4-2-1 di gasperiniana scuola e memoria, urgeva partire dalla difesa. Da Salvatore Bocchetti, esperienza e voglia di ripartire dall'Italia dopo gli anni in Russia. Da Amir Rrahmani, scommessa kosovara che il club scaligero ha deciso di piazzare proprio come primo innesto per il ritorno in A. Manca ancora un rinforzo ma il club vuole prima sincerarsi di piazzare tanti uomini in uscita, in ogni reparto, da Almici a Cissé, da Boldor fino alla possibile partenza di Di Gaudio. Tra i pali ufficiale il passaggio di Nicolas all'Udinese, preso il baby Boris Radunovic dall'Atalanta: reparto sistemato.
Mediana e attacco In mezzo i colpi d'esperienza sono stati Emmanuel Badu dall'Udinese e Miguel Veloso. Libero, ex Genoa, è un fedelissimo di Juric: le perplessità sulle condizioni fisiche che arrivano dalla Liguria sono smentite dai test fisici che il portoghese ha fatto a Verona. Ora il lavoro sugli esterni ma l'impressione è che il club abbia intenzione di piazzare un altro colpo in mezzo oltre a quello sulla mancina: Darko Lazovic è il nome chiesto dal tecnico. E l'attacco: Per la trequarti arriverà certamente un titolare mentre Giampaolo Pazzini e Samuel Di Carmine sono i 9 scelti. Dal club. Da Juric. Per una rivoluzione in pieno svolgimento.