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Spalletti e il sì all'Italia: "Vidi Gravina in difficoltà. Incontro prima dell'addio di Mancini? Fesseria"

Spalletti e il sì all'Italia: "Vidi Gravina in difficoltà. Incontro prima dell'addio di Mancini? Fesseria"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 30 aprile 2024, 12:00Serie A
di Simone Bernabei

"Mi sentirò allenatore della Nazionale soltanto quando avrò portato l’Italia avanti nell’Europeo". Parole e musica di Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale che ha parlato al Corriere dello Sport toccando anche il tema del prossimo Europeo.

A differenza di alcuni tuoi predecessori non ti sei ancora lamentato del ridotto bacino al quale puoi attingere.
"Che faccio? Accetto un compito e parto con gli alibi? La maglia della Nazionale è qualcosa di speciale. Quando arrivi in Nazionale sai che quella maglia la devi riempire. E la indossi per tutto il tempo. Devi allenarti bene nelle due ore dell’esercitazione, ma anche nelle 22 successive hai il dovere di tenere un comportamento adeguato. Meglio un giocatore un po’ meno qualitativo, ma moralmente integro. Tempo fa si è parlato anche troppo di una mia considerazione sul riposo, ossia sul fatto che bisogna essere riposati quando si va a giocare, questo banalissimo principio non può essere etichettato come codice Spalletti, ma come un dovere professionale inderogabile".

Immagino a chi ti riferisca.
"Non sforzarti, il discorso va interpretato in generale. Piuttosto...".

... piuttosto cosa?
"...mi piacerebbe portare a Coverciano, quando ci ritroveremo per la preparazione agli Europei, quattro 10 mondiali, Baggio, Del Piero, Totti e Antognoni. Ne ho già parlato con Gravina. Pensa se quel 40 assistesse a un nostro allenamento: spingerebbe i ragazzi a elevare la prestazione... Presto partirà l’invito ufficiale della Federazione. Se vuoi posso parlarti anche di un 10 tra i pali e non solo".

Che faccio? Rifiuto Gigi?
"Conoscevo Buffon come grande portiere, uomo di calcio e leader di spogliatoio, ma in questo periodo insieme ho capito che è anche un grande amico e che il dirigente sarà all’altezza del campione che è stato. Dimostra di possedere qualità e conoscenze anche in un ruolo completamente nuovo… E se le parole non arrivassero basterà guardarlo per comprendere dove vogliamo andare".

Torniamo a Gravina, c’è chi dice che ti avesse contattato molto prima di metà agosto?
"Chi racconta una fesseria del genere dimentica che fu Mancini a rassegnare le dimissioni e le diede all’improvviso. Incontrai il presidente per la prima volta nei giorni seguenti e posso dire di averlo visto in grande difficoltà".

Per l’Europeo dobbiamo avere fiducia?
"La fiducia deve corrispondere all’amore che si prova per la Nazionale. Più la si ama e più fiducia si ha. Non dobbiamo temere nessuno, mettiamocelo in testa come chiodo fisso. Siamo il mezzo per raggiungere la piena felicità. La nostra e quella di chi ci vuole bene".

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