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TMW - Ibrahimovic: "Io ho creato Leao. Maldini al Milan ha fatto un grande lavoro"

TMW - Ibrahimovic: "Io ho creato Leao. Maldini al Milan ha fatto un grande lavoro"
domenica 15 ottobre 2023, 16:00Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato, Luca Cilli

Zlatan Ibrahimovic ha parlato di Rafael Leao. Dal palco del Festival dello Sport di Trento, organizzato dalla 'Gazzetta dello Sport', Ibra ha così parlato del suo ex compagno di squadra e non solo. "Chi è più forte tra i due? Zlatan ha creato Leao - ha detto -. Con Paolo Maldini ho un buon rapporto ed ho avuto modo di conoscere la persona. Cresceva come dirigente e non era una situazione facile. Anzi, tutto il contrario. Era sempre presente tutti i giorni, parlava con l’allenatore ed i giocatori. Sul mercato non era facile muoversi, il budget era limitato. Maldini per me ha fatto un grande lavoro perché abbiamo vinto e quando si vince significa che tutti hanno fatto il proprio. Mi spiace quello che è successo perché è una bandiera del Milan. Nel calcio però le cose possono cambiare ma per il Milan ha fatto cose ottime sia da calciatore che da dirigente".

Ancora sul Milan: "L’ultimo scudetto del Milan è stato quello che mi ha dato più soddisfazione rispetto a tutti gli altri. La squadra non era favorita, forse nemmeno da primi 4 posti. Zero super star e anche io non ero abituato a una squadra del genere. Era tutto il contrario del Milan in cui avevo giocato. Non era una situazione facile anche a livello societario, ma noi da dentro eravamo sempre uniti. Chi non era pronto a lavorare giorno dopo giorno e fare sacrifici è andato via e piano piano si è creato un gruppo meraviglioso. C’era un’atmosfera troppo bella. Non eravamo fenomeni, lo ero solo io. Zero super star ma tutti hanno aiutato il compagno a crescere. Giocare senza tifosi nell’anno del Covid ha aiutato la crescita, poi una volta al top i tifosi ci hanno dato una carica in più e diventavamo sempre più forti. Il miglior gruppo che ho avuto da calciatore. Dopo la partita con il Sassuolo un gran casino, vedevo alcuni miei compagni e membri dello staff piangere di gioia. Fu per me un'emozione perché capii che ero riuscito a mantenere la promessa fatta quando tornai. Le prime volte che entravo nello spogliatoio chiedevo: 'Alzi la mano chi ha giocato in Champions'. Oppure: 'Alzi la mano chi ha vinto trofei'. Zero. Ma dissi che quello era l’anno giusto per vincere. Presi da parte Tomori e gli spiegai che vincere al Chelsea è una roba vincere al Milan è un’altra cosa, un’altra storia. La sera che festeggiammo mi disse che avevo ragione".

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