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TMW RADIO - Semplici: "Petagna? Gattuso l'ha voluto, ci crede. Il Napoli lotta per lo Scudetto"

TMW RADIO - Semplici: "Petagna? Gattuso l'ha voluto, ci crede. Il Napoli lotta per lo Scudetto"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 14 dicembre 2020, 18:35Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Leonardo Semplici intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Leonardo Semplici è intervenuto in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Le sue riflessioni iniziano dal momento del Milan, alla luce del pareggio di ieri contro il Parma: "In un campionato ci sono certe partite, in cui per gioco espresso meriti la vittoria ma che si mettono male: recuperarla così penso sia un ottimo segno".

Un caso che senza pubblico ci sia tanto equilibrio?
"Sicuramente la cosa incide, sia nel bene che nel male. Qualche squadra certe pressioni riesce a superarle in maniera migliore, per altri ci sarebbe bisogno dell'apporto dei tifosi, e non averli può inficiare il risultato finale. Però credo che le squadre più forti verranno fuori, per aggiudicarsi i primi posti".

Il rendimento di Bernardeschi alla Juventus si lega al peso della maglia o a una questione tattica?
"Giocare nella Juve non è così semplice, vengono da nove Scudetti e hanno Ronaldo, e con lui grandi giocatori. C'è pressione per gli obiettivi, e questa cosa può pesare nell'approccio, ma mi sembra che comunque in questi anni il suo spazio l'abbia avuto, che sia cresciuto e migliorato: sono cambiati tre allenatori di recente, ognuno lo vedeva in un ruolo diverso e qualche prestazione non è stata al top, ma è un grande calciatore che fa parte della Nazionale e può essere protagonista assoluto pure nella Juve, com'è stato a volte in passato".

Chiesa può consacrarsi da esterno di sinistra?
"Quello è il suo ruolo, e nelle corde forse ha anche qualche gol in più. Questo rimane nella sua maturazione".

Come giudica l'approccio di Petagna a Napoli?
"Conosco il ragazzo, le sue qualità, l'allenatore del Napoli e so che l'ha voluto perché ci crede. Ha delle caratteristiche diverse dagli altri attaccanti del Napoli, e non solo: in Italia è un po' unico. Può ritagliarsi un posto importante e fare qualcosa in più nel suo futuro".

A cosa possono ambire?
"Hanno una struttura forte, e con gli acquisti del mercato hanno completato alcune mancanze. Gattuso sta dando un'identità di gioco molto forte: qualche passo a vuoto l'hanno avuto, ma fa parte della crescita. Possono lottare per i primi posti e pure per lo Scudetto".

L'Inter riuscirà a evitare strascichi dopo la delusione europea?
"Non è così semplice, l'uscita di scena è stato un duro colpo per tutti, dall'allenatore ai giocatori fino alla società, che ha fatto certi investimenti. A Cagliari sono andati sotto, e riuscire a vincerla è stato un segnale importante del valore della rosa che ha l'Inter, penso la più forte dopo la Juventus. Come obiettivo è rimasto solo il campionato, e senza ombra di dubbio lotterà fino alla fine perché ha mezzi e qualità per farlo".

Il tatticismo è il problema di Eriksen?
"Non credo. Penso non si sia sposato con l'idea di calcio di Conte, ma non penso che non abbia le qualità per giocare nel campionato italiano. Non si è creata empatia tra allenatore e giocatore, e per ragioni di formazione penso Conte non valutasse adeguata la sua presenza in campo, per quello che chiede. Di sicuro è stato fatto per il bene della squadra, poi si può anche discutere, ma ogni allenatore prende le scelte che ritiene più opportune".

La Lazio sulle fasce ha i "suoi" Lazzari e Fares... Quanto può crescere ancora il primo?
"Gli auguro di poter dimostrare che sa giocare anche in una difesa a quattro. Sicuramente ora si esprime meglio a tutta fascia, ma nelle sue corde secondo me ha la possibilità di imparare a giocare a quattro dietro, e questo potrebbe permettergli di entrare in pianta stabile nel giro della Nazionale. Di strada ne ha fatta tantissima, e si sta confermando con grande merito. Ho avuto il piacere di allenare anche Fares, che è pure più giovane e sono convinto saprà farsi valere. Una soddisfazione per me che li ho allenati in passato".

Che carriera avrebbe potuto fare Piccini?
"Come giocatore è forte, non è stato fortunatissimo nei momenti cruciali e mi auguro che nell'Atalanta possa riprendersi il tempo perduto".

La lotta salvezza è davvero così densa e comprende molti?
"Il campionato si è diviso in più tronconi: ci sono le squadre principali, quelle che sulla carta lotteranno fino alla fine per i posti più importanti; poi c'è chi si sta confermando come il Sassuolo, che sta dando seguito al lavoro eccezionale fatto con l'allenatore e quella che lo è in assoluto come il Verona, che pur cambiando tanti giocatori sta facendo risultati importantissimi; quindi chi si giocherà le zone di classifica meno importanti e che lotteranno fino alla fine per la salvezza. Ci sono alcune squadre là dentro che in partenza non si pensava potessero esserci".

La carriera di Italiano somiglia alla sua?
"Nessuno ci ha regalato niente, siamo arrivati alla Serie A solamente vincendo i campionati. Sicuramente avrà qualche difficoltà in questa stagione, perché c'è una differenza incredibile nei budget, ma il suo Spezia si sta distinguendo".

Ghiglione può fare come Lazzari?
"Ha fatto dei passi da gigante. Ha delle buone qualità, non so se potrà ripetere quanto fatto da Lazzari ma si sta affermando in maniera importante a suon di prestazioni, guadagnandosi la fiducia e la titolarità in una piazza difficile come Genova. Si è guadagnato tutto giorno dopo giorno".

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