Zaniolo: "Ci guardano tutti e allora non usciamo. Capita di giocare per passare il tempo"

Nicolò Zaniolo, ora in forza all'Aston Villa, si è aperto a La Gazzetta dello Sport, raccontando aspetti che spesso non vengono neanche trattati pubblicamente, a cominciare dal fatto che spesso i calciatori sono costretti, malgrado la loro ricchezza, a stare da soli: "Crede che non sappiamo che tante persone che ci si avvicinano lo fanno solo perché siamo famosi? Non solo. Se andiamo in un ristorante o in un locale abbiamo tutti gli occhi addosso. Magari c’è gente che sta lì a farci dei video coi cellulari. Così se facciamo o diciamo una stupidaggine, in pochi secondi lo sa tutto il mondo. E allora magari non usciamo. Ce ne stiamo a casa col tablet o col cellulare, e per passare il tempo capita di giocare. Tutto qui. Non sarà intelligentissimo, ma è la verità".
L'impressione è che vi annoiate tanto: "A volte capita. Per questo ci succede di far avvicinare persone che poi si dimostrano sbagliate. Tanti di noi sono usciti di casa quando erano poco più di un bambino... So di compagni che piangevano, da piccoli, quando si ritrovavano in club lontani da casa, senza avere vicino il papà o la mamma".
E insiste per spiegare che è tutto vero: "Non è una storia strappalacrime, perché dovrebbe esserlo? Noi siamo dei fortunati, ma quello che abbiamo avuto ce lo siamo anche meritato. Guardi che non tutti giocano in Serie A. Le nostre carriere sono brevi e magari un infortunio può compromettere tutto. È capitato a tanti. Buffon disse che chi fa la nostra vita ha bisogno di trasgressione? Mah… possibile. Ma come le dicevo, trasgredire per noi diventa difficile. Ci guardano tutti. Tranne quando siamo a casa con il cellulare? Sì, è vero".
