
Salernitana, Marino: "Risultati a sorpresa e niente salvezza diretta. Tifo arma in più"
Il tecnico della Salernitana Pasquale Marino ha presentato in conferenza stampa la partita che si giocherà domani sera tra i granata e il Frosinone, primo round playout in un Arechi che sarà popolato da 30mila spettatori. Ecco le sue dichiarazioni:
Mister, che Salernitana si aspetta domani anche in ottica doppio confronto?
"E' una di quelle partite in cui non bisogna fare calcoli. Noi cercheremo di giocare in base alle nostre caratteristiche e potenzialità senza pensare alla gara di ritorno. Sappiamo che affrontiamo un avversario valido e di livello, ma il nostro obiettivo è quello di fare una grande partita curando ogni dettaglio. Non c'è stato molto tempo per recuperare e quindi ogni situazione può essere determinante. La posta in palio è alta, ma bisognerà sbagliare il meno possibile".
In caso di salvezza Marino potrebbe essere il tecnico della Salernitana anche in futuro...
“Aver declinato l'opzione in caso di salvezza fa capire che il mio futuro mi è indifferente. Ci sarà tempo per pensarci, ora bisogna conquistare la salvezza e il pensiero è tutto sull'obiettivo che insieme dobbiamo raggiungere. Ho ereditato una situazione delicata, con il rischio di retrocedere. Abbiamo giocato partite da dentro o fuori a distanza ravvicinata e non era facile. Devo riconoscere ai ragazzi la mia stessa voglia di arrivare al traguardo, ho visto sempre gli atteggiamenti giusti. La salvezza diretta non è arrivata anche a causa di qualche risultato a sorpresa, ma i playout vanno visti come una seconda chance"
Ci può essere la pressione del dover vincere a tutti i costi? Lo stadio sarà da record stagionale...
"Ho sempre detto che giocare con tanto pubblico deve darci una spinta in più. Ho percepito da tempo l'attaccamento dei tifosi, avevo già riscontrato tutto questo da avversario e vanno solo elogiati e ringraziati. A loro non devo dire nulla, non è mai mancato aiuto e supporto. E' per loro che dobbiamo raggiungere l'obiettivo, meritano di chiudere la stagione con una soddisfazione. E' innegabile che in partite come queste l'aspetto psicologico sia importantissimo".
State lavorando per trovare nuove soluzioni offensive e i calciatori esclusi nella gara precedente potrebbero trovare spazio?
"Devo dire che Soriano, Cerri e Verde sono entrati bene contro il Cittadella e questo conferma che il gruppo è unito e ha voglia di arrivare al nostro obiettivo. Si gioca in undici, non in quindici, e quindi di volta in volta sono chiamato a fare delle scelte anche in base alle caratteristiche dell'avversario e al momento di forma che ciascun calciatore sta attraversando. Io mi concentro sulla squadra e so che abbiamo una idea precisa in fase di possesso. Poi c'è il Frosinone che ha un giocatore che salta facilmente l'uomo e che può attuare diversi sistemi di gioco. A me piace simulare in allenamento le situazioni che potrebbero verificarsi in partita, vedo che stiamo crescendo. Col Mantova c'era voglia di recuperare subito palla, in questo arco di tempo abbiamo segnato qualche gol in più e ne abbiamo subiti di meno. Poi interessa poco chi la butta dentro, conta creare occasioni. Come dico sempre contano gli atteggiamenti. Se la palla l'abbiamo noi è più difficile che l'avversario ci possa impensierire. Poi ci sono fasi in cui bisogna saper soffrire da squadra".
Tra i suoi meriti c'è quello di aver rispolverato Simy...
"La società non mi ha mai imposto le scelte, l'organico è ampio e ho puntato su chi in quel momento mi dava garanzie. Se un giocatore merita e può dare una mano non ho preclusioni. Io però mi concentro sul gruppo, abbiamo deciso di anticipare il ritiro per stare insieme e creare ancora più unione".
Mister, che Salernitana si aspetta domani anche in ottica doppio confronto?
"E' una di quelle partite in cui non bisogna fare calcoli. Noi cercheremo di giocare in base alle nostre caratteristiche e potenzialità senza pensare alla gara di ritorno. Sappiamo che affrontiamo un avversario valido e di livello, ma il nostro obiettivo è quello di fare una grande partita curando ogni dettaglio. Non c'è stato molto tempo per recuperare e quindi ogni situazione può essere determinante. La posta in palio è alta, ma bisognerà sbagliare il meno possibile".
In caso di salvezza Marino potrebbe essere il tecnico della Salernitana anche in futuro...
“Aver declinato l'opzione in caso di salvezza fa capire che il mio futuro mi è indifferente. Ci sarà tempo per pensarci, ora bisogna conquistare la salvezza e il pensiero è tutto sull'obiettivo che insieme dobbiamo raggiungere. Ho ereditato una situazione delicata, con il rischio di retrocedere. Abbiamo giocato partite da dentro o fuori a distanza ravvicinata e non era facile. Devo riconoscere ai ragazzi la mia stessa voglia di arrivare al traguardo, ho visto sempre gli atteggiamenti giusti. La salvezza diretta non è arrivata anche a causa di qualche risultato a sorpresa, ma i playout vanno visti come una seconda chance"
Ci può essere la pressione del dover vincere a tutti i costi? Lo stadio sarà da record stagionale...
"Ho sempre detto che giocare con tanto pubblico deve darci una spinta in più. Ho percepito da tempo l'attaccamento dei tifosi, avevo già riscontrato tutto questo da avversario e vanno solo elogiati e ringraziati. A loro non devo dire nulla, non è mai mancato aiuto e supporto. E' per loro che dobbiamo raggiungere l'obiettivo, meritano di chiudere la stagione con una soddisfazione. E' innegabile che in partite come queste l'aspetto psicologico sia importantissimo".
State lavorando per trovare nuove soluzioni offensive e i calciatori esclusi nella gara precedente potrebbero trovare spazio?
"Devo dire che Soriano, Cerri e Verde sono entrati bene contro il Cittadella e questo conferma che il gruppo è unito e ha voglia di arrivare al nostro obiettivo. Si gioca in undici, non in quindici, e quindi di volta in volta sono chiamato a fare delle scelte anche in base alle caratteristiche dell'avversario e al momento di forma che ciascun calciatore sta attraversando. Io mi concentro sulla squadra e so che abbiamo una idea precisa in fase di possesso. Poi c'è il Frosinone che ha un giocatore che salta facilmente l'uomo e che può attuare diversi sistemi di gioco. A me piace simulare in allenamento le situazioni che potrebbero verificarsi in partita, vedo che stiamo crescendo. Col Mantova c'era voglia di recuperare subito palla, in questo arco di tempo abbiamo segnato qualche gol in più e ne abbiamo subiti di meno. Poi interessa poco chi la butta dentro, conta creare occasioni. Come dico sempre contano gli atteggiamenti. Se la palla l'abbiamo noi è più difficile che l'avversario ci possa impensierire. Poi ci sono fasi in cui bisogna saper soffrire da squadra".
Tra i suoi meriti c'è quello di aver rispolverato Simy...
"La società non mi ha mai imposto le scelte, l'organico è ampio e ho puntato su chi in quel momento mi dava garanzie. Se un giocatore merita e può dare una mano non ho preclusioni. Io però mi concentro sul gruppo, abbiamo deciso di anticipare il ritiro per stare insieme e creare ancora più unione".
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