
Dal Chelsea a Fortnite, ecco chi c'è dietro il fondo che ha acquistato il Monza
Nella giornata di ieri è arrivato il comunicato ufficiale, con il Monza che ha cambiato ufficialmente proprietario. La curiosità, inevitabilmente, si concentra sul nome del fondo che ha acquisito il 100% del Monza: Beckett Layne Ventures. Ma chi sono le figure chiave dietro questa realtà? Presentato a Fininvest dall’advisor Mauro Baldissoni, BLV è stato fondato e viene gestito da Brandon Berger e Lauren Crampsie, due manager con un solido background nel mondo dello sport e dei media.
Entrambi hanno contribuito in passato alla ristrutturazione del comparto commerciale del Chelsea, e oggi mettono a frutto quell’esperienza nella gestione di un fondo che ha già investito oltre 10 miliardi di dollari nel settore dell’intrattenimento, dal gaming alla tecnologia passando per il food & beverage. Questa sul Monza è però la prima operazione diretta nel calcio per Berger e Crampsie.
Berger è il punto di riferimento principale per l’operazione Monza, mentre Crampsie ricopre il ruolo di managing partner. Beckett Layne Ventures non si limita al mondo dello sport: è una piattaforma di investimento con una visione globale e ambiziosa, che spazia dal lifestyle ai media. Tra i progetti finanziati figurano nomi come Mijenta Tequila, Epic Games (la casa di Fortnite), Best Day Brewing (birra analcolica) e Samba TV (tecnologia applicata al mondo televisivo).
La scelta di entrare nel Monza proprio ora, all’inizio del calciomercato estivo, è stata strategica. Ha consentito di condividere con l’attuale dirigenza brianzola la fase di transizione che porterà al closing definitivo, permettendo di pianificare subito le linee guida della nuova gestione.
Ma perché Monza? La risposta sta nelle potenzialità del territorio: una città che ospita il Gran Premio di Formula 1, situata nel cuore di una delle aree più dinamiche d’Italia. Il club, secondo la visione del fondo, può diventare il punto di partenza per uno sviluppo più ampio del brand.
Beckett Layne Ventures guarda all’Italia calcistica come a un patrimonio sottovalutato a livello internazionale, convinto che esistano ampi margini di crescita. E Monza, per posizione e struttura, è il laboratorio perfetto per costruire qualcosa di nuovo. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
Entrambi hanno contribuito in passato alla ristrutturazione del comparto commerciale del Chelsea, e oggi mettono a frutto quell’esperienza nella gestione di un fondo che ha già investito oltre 10 miliardi di dollari nel settore dell’intrattenimento, dal gaming alla tecnologia passando per il food & beverage. Questa sul Monza è però la prima operazione diretta nel calcio per Berger e Crampsie.
Berger è il punto di riferimento principale per l’operazione Monza, mentre Crampsie ricopre il ruolo di managing partner. Beckett Layne Ventures non si limita al mondo dello sport: è una piattaforma di investimento con una visione globale e ambiziosa, che spazia dal lifestyle ai media. Tra i progetti finanziati figurano nomi come Mijenta Tequila, Epic Games (la casa di Fortnite), Best Day Brewing (birra analcolica) e Samba TV (tecnologia applicata al mondo televisivo).
La scelta di entrare nel Monza proprio ora, all’inizio del calciomercato estivo, è stata strategica. Ha consentito di condividere con l’attuale dirigenza brianzola la fase di transizione che porterà al closing definitivo, permettendo di pianificare subito le linee guida della nuova gestione.
Ma perché Monza? La risposta sta nelle potenzialità del territorio: una città che ospita il Gran Premio di Formula 1, situata nel cuore di una delle aree più dinamiche d’Italia. Il club, secondo la visione del fondo, può diventare il punto di partenza per uno sviluppo più ampio del brand.
Beckett Layne Ventures guarda all’Italia calcistica come a un patrimonio sottovalutato a livello internazionale, convinto che esistano ampi margini di crescita. E Monza, per posizione e struttura, è il laboratorio perfetto per costruire qualcosa di nuovo. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
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