
Pontedera, Zocchi: "Il girone di ritorno ha sollevato l'annata, ai playoff con slancio"
Nel corso della diretta mattutina di A Tutta C, format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto il Direttore Sportivo del Pontedera Moreno Zocchi, che ha fatto il punto della situazione quando i playoff si avvicinano. Playoff raggiunti in un'annata non semplice per i granata: "All'inizio dell'anno avevamo fatto una scelta importante, cioè quella di partire con una squadra discretamente ambiziosa per quelle che sono le nostre possibilità, con un allenatore giovane, solo che non sono riuscito ad aiutarlo nel modo giusto, ma soprattutto gli ho dato una squadra che in quel momento non era facilmente gestibile, non era facile metterla in campo nel modo giusto, aveva qualche doppione in più e mi è dispiaciuto veramente tanto non essere riuscito ad aiutare nel modo giusto un ragazzo come Agostini, che secondo me farà comunque un'ottima carriera di allenatore e merita rispetto sia come uomo che come mister. L'inizio era stato positivo, perché le prime tre partite avevamo fatto sei punti con una sconfitta in 10 per 70' contro la Ternana, poi da lì per qualche partita abbiamo fatto male e ci siamo trovati costretti al cambio di guida tecnica. A parte le prime 7-8 di Menichini, le cose hanno poi cominciato a girare nel modo giusto, soprattutto sono rientrati tanti fortunati e squalificati che avevamo nelle prime dieci giornate, al mercato di gennaio sono arrivati giocatori importanti come Moretti, Scaccabarozzi, Vitali, Migliardi, Gardini, Lipari, e il livello della rosa è stato alzato. I 19 punti del girone d'andata sono stati cancellati dai 29 del girone di ritorno fortunatamente. Quindi ai playoff ci arriviamo con un buono slancio nonostante la brutta sconfitta nell'ultima partita".
Alle porte la sfida domenicale contro la Vis Pesaro: che gara si aspetta?
"Sarà una partita veramente difficile perché la Vis Pesaro è una squadra esperta, forte, una squadra di uomini prima ancora che giocatori veramente importanti".
Parlava proprio Lei del mercato che è stato fatto a gennaio, tutti i giocatori importanti sono arrivati praticamente subito. C'era quindi un lavoro atto a voler riscattare questo girone d'andata sulla carta un po' deludente e fare lo slancio verso i playoff?
"Alle volte si è costretti anche a dover fare certe cose, a esempio non pensavamo di dover cedere Ianesi che per noi era il giocatore fondamentale, ma la richiesta del Milan Futuro ci ha fatti sentire in obbligo perché il ragazzo preferiva Milano, e da lì è partito un mercato un pochino diverso da quello che si pensava all'inizio. Abbiamo invece volutamente liberato a dicembre colui che all'inizio dell'anno doveva essere il giocatore più importante, Ragatzu, ma anche quella è stata una cosa che per noi era impensabile due mesi prima, invece siamo stati costretti a fare un ragionamento del genere per poter permettere alla squadra di potersi esprimere nel miglior modo possibile".
Tornando sul generale, cosa ne pensa di questa formula dei playoff? Ci sarebbe qualcosa da rivedere?
"Onestamente 10 squadre ai playoff in un girone da 20 mi sembrano un po' troppe, ma va benissimo così, certo è strano che se arrivi undicesimo parli di campionato fallimentare mentre un posto sopra è un risultato ottimo. Penso comunque che cinque squadre per ogni girone possano essere sufficienti anche perché inizia una stagione al 15 di luglio e la termina al 10 di giugno, è veramente lunga".
A proposito di stagione, state già pensando a programmare quella che sarà la prossima?
"No, è impossibile".
Un'ultima domanda. Le chiedo un parere, anche un ricordo, del vostro ex allenatore Max Canzi che dopo aver lasciato il Pontedera è andato alla guida della Juventus femminile e ha subito vinto lo scudetto con le ragazze bianconere.
"Max, oltre a essere una persona intelligente, è anche un ottimo allenatore e non c'è un livello per cui secondo me lui non sia adatto. Secondo me si può allenare veramente anche a livelli altissimi e mi fa piacere perché, ripeto, è una persona di cultura, una persona intelligente con cui puoi veramente parlare di tutto, è una persona che non si è assolutamente montato la testa, e aver scelto di andare ad allenare il calcio femminile ha dimostrato che ci vede lungo".







