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TUTTO mercato WEBBiagianti lascia il calcio: "Non volevo finire così. Ma non giocherò lontano da Catania"
Una commossa conferenza stampa da parte di Marco Biagianti che appende le scarpette al chiodo. Queste le parole evidenziate da itasportpress.it: "Sono stato sempre un bambino sognatore, anche a mio discapito. Questa città e questi colori sono stati la mia vita, il mio ossigeno. Catania è diversa e si è legata a me. Qui sono nati i miei figli. Qui sarà sempre casa. Durante questa favola, diventata realtà, ho sempre creduto alle promesse. Mi è sempre stato detto che facevo parte di questo progetto. Non c’è scritto da nessuna parte che Marco Biagianti dovesse firmare per il Catania, perché il presidente, la società e tutti sono liberi di fare altre scelte. Io ho sempre chiesto chiarezza. Fin da subito mi è stato detto che facevo parte del progetto. Mi era stato assicurato che sarebbe stata solo questione di tempo. Mi sono allenato da solo. Dopo aver letto dell’acquisto di due centrocampisti, ho telefonato a Maurizio (Pellegrino ndr) e alla fine mi è stato detto che va salvata la storia del Catania e non quella personale”.
“In quel momento ho capito che era il momento giusto di parlare. Oggi metto io un punto. Sono passati 13 anni. Siamo cresciuti insieme. Grazie a Catania ho realizzato tanti sogni. Non avrei voluto finire così. Sono convinto che avrei potuto dare il mio contributi per la squadra e per i tifosi. Anzi i miei amici. Abbiamo gioito e litigato. Ma poi sempre combattuto insieme”.
“Un anno fa ero fuori rosa. Società a rischio fallimento. Io con la pubalgia, poi il coronavirus. Se oggi mi ritiro è perché non posso più giocare col Catania. Se non posso più vestire questa maglia non ne vestirò altre. Ringrazio tutti, la mia famiglia che mi ha sostenuto e tutti quanti”.
“Mi hanno chiamato un po’ di squadre. Non avrò ripensamenti. Io amo questa maglia. Volevo concludere la mia carriera qui. Voglio questa maglia e questi colori. Se non c’è questa possibilità non vedo perché devo andare ancora avanti. Io mi sento ancora un calciatore. Essere qui è pesante e dire queste cose non è facile. Sono state settimane pesanti. Non è giusto che io stia ancora male ad aspettare a casa. Se me l’avessero detto prima sarebbe stato più facile. Non so cosa farò. Non so cosa farò domani”.
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