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​​​​​Dalle stelle alle stalle: la parabola discendente di Benevento, Spal, Perugia e Brescia. In tre dai playoff per il sogno Serie A all'incubo Serie C
martedì 6 giugno 2023, 00:00Il Punto
di Valeria Debbia
per Tuttoc.com

​​​​​Dalle stelle alle stalle: la parabola discendente di Benevento, Spal, Perugia e Brescia. In tre dai playoff per il sogno Serie A all'incubo Serie C

Ma cosa è successo nei dodici mesi intercorsi tra gli spareggi promozione per la massima serie e la retrocessione in terza serie?

Lo spunto per questo editoriale è nato il 19 maggio, giorno in cui la serie B ha disputato la sua ultima giornata di campionato. Nella mente mi è balenato infatti il pensiero che, solo un anno prima, il Perugia - che quel giorno aveva vinto 3-2 contro il Benevento chiudendo però al terzultimo posto e sprofondando quindi in Serie C insieme agli stessi Stregoni - aveva costretto, dodici mesi prima, sempre all'ultima giornata, il Monza a non festeggiare la A diretta bensì a disputare i playoff di serie B da quarto in classifica battendolo per 1-0 e, qualificandosi a propria volta a gli spareggi promozione per la A da ottavo.

Quella degli umbri è stata una vera e propria parabola discendente ma non è stata l'unica tra le quattro retrocesse in terza serie. Perché anche gli stessi giallorossi campani, unitamente al Brescia retrocesso ai playout, hanno vissuto la stessa traiettoria involutiva nell'arco di soli 365 giorni, passando dal cullare il sogno di accedere alla massima serie alla concretizzazione dell'incubo retrocessione in Serie C, dove sono finite insieme alla SPAL, unica tra le retrocesse dalla cadetteria a non aver conosciuto un declino così rapido, avendo l'anno scorso ottenuto la salvezza in extremis senza passare dai playout.

Il percorso negativo delle di queste tre retrocesse è tanto più da rimarcare se si pensa a dove si trova ora il Monza, già citato per quanto riguarda il cammino del Grifo: i brianzoli, infatti, l'anno scorso hanno battuto il Brescia in semifinale (Rondinelle qualificate ai quarti grazie al successo proprio sul Perugia) per poi venire promossi ai danni del Pisa ed ora militare in Serie A per la prima volta nella loro storia. Al contrario il Benevento si era sbarazzato dell'Ascoli ai quarti per poi cedere al Pisa solo per il peggior posizionamento in classifica (settimi contro terzi).

Cosa è successo quindi in questi dodici mesi? Per quanto riguarda il Brescia, dopo un avvio incoraggiante con Clotet in panchina, la Leonessa è rimasta prigioniera di una crisi inspiegabile oltre che irrisolvibile, precipitando inesorabilmente in coda sino allo spareggio salvezza che ha visto rimanere in B il Cosenza grazie al gol in pieno recupero del difensore Meroni, che ha scatenato il finimondo in un 'Rigamonti' pieno in ogni ordine di posto e che ha visto spegnersi definitivamente la fiammella della speranza. Tante le difficoltà incontrate in questi mesi dal Brescia: i 59 milioni sequestrati a Cellino dal tribunale a titolo preventivo hanno bloccato il mercato. Poi il valzer degli allenatori per una squadra non abituata a lottare sul fondo della classifica. Qualche infortunio di troppo, inoltre non sono mancati gli errori arbitrali e un po' di sfortuna. E con la retrocessione in Serie C il valore della società biancazzurra si abbassa notevolmente.

L'ultima stagione del Perugia è invece andata a rotoli anche a causa del budget limitato, il quartultimo monte ingaggi della categoria (6,5 milioni circa, 6.6 quello del Brescia, 10 milioni la SPAL, 18 il Benevento). In una prima fase l'era Santopadre è stata vissuta sul filo della continuità di idee consone a una squadra giovane, emergente e con appunto risorse limitate. Questo credo si è, però, perso, lasciando invece spazio all'improvvisazione che ha spalancato le porte agli elementi che hanno trascinato il Grifo in fondo, con una società incapace di costruire un organico all'altezza della categoria. 

Le retrocessione della SPAL non può essere ricondotta a un singolo evento: in panchina si è partiti con Venturato cui è stata data fiducia nonostante non fosse il profilo ideale di Tacopina, tanto che dopo le prime giornate lo stesso presidente aveva già preso accordi con lo staff di De Rossi. A gennaio il mercato degli spallini è stato, però, sottotono e non concordato con lo stesso De Rossi, cui si è aggiunta qualche scaramuccia in conferenza e qualche scelta forzata in campo. Oddo è giunto al capezzale quando la C appariva oramai inevitabile, nonostante le tante occasioni avute. L'unico fatto positivo - anche se dal sapore agrodolce - è che nelle ultime giornate, per necessità sono stati fatti esordire dei giovani che si sono dimostrati già pronti e questo ha aumentato il rimpianto (cosa sarebbe potuto succedere se si fosse puntato su di loro prima?).

Anche in casa Benevento c'è stata forse troppa fretta nell'allontanare Caserta in favore di Cannavaro, peggiorando di fatto la situazione. L'ex campione del mondo non è riuscito a dare un’anima alla squadra e ha pagato la sua inesperienza nella categoria: è sembrata più una scelta che strizzava l'occhio al marketing che alle vere necessità dell'undici giallorosso. Il problema vissuto a queste latitudini è stato poi la disputa di due stagione di Serie A che avevano solleticato fortemente gli appetiti dei tifosi, i quali poi si sono disamorati al ritorno in cadetteria.

A loro auguriamo di ripetere quanto già fatto dallo stesso Perugia nella stagione 2020/21: dalla B alla C e ritorno nel giro di una sola stagione...