
Ascoli, shock in città! Lanciata bomba carta sotto l'abitazione del dg Verdone
Ad Ascoli torna a salire la tensione intorno all’ambiente bianconero, in un clima già appesantito dalla delusione per la retrocessione in Serie C dello scorso anno. A far deflagrare — in senso quasi letterale — le polemiche è un grave episodio avvenuto nel pomeriggio di sabato 3 maggio ma trapelato solo ora: una bomba carta è stata lanciata sotto l’abitazione del direttore generale del club, Domenico Verdone, nel cuore del centro storico cittadino.
L’attacco, riporta il Corriere Adriatico, che ha danneggiato alcune auto parcheggiate e infranto una finestra, ha suscitato forte preoccupazione tra i residenti, anche se per fortuna non si registrano feriti gravi. Un passante è rimasto leggermente stordito dallo scoppio. Il dirigente non si trovava in città al momento dell’esplosione.
L’inchiesta
Le forze dell’ordine hanno subito avviato le indagini, analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Le immagini hanno immortalato due giovani a bordo di uno scooter, ora identificati come tifosi dell’Ascoli. Per loro si profila un possibile provvedimento di Daspo e una denuncia per danneggiamenti. Nonostante la coincidenza temporale con un corteo antifascista in città, gli inquirenti hanno escluso collegamenti tra i due eventi: l’attacco è avvenuto in una zona distante dal percorso della manifestazione e appare motivato da dinamiche legate esclusivamente all’ambiente calcistico.
Un clima che preoccupa
L’episodio riaccende i riflettori sul malcontento di una frangia della tifoseria nei confronti della dirigenza bianconera, un malessere che sembra esplodere in gesti di intollerabile violenza. La società ha ribadito la sua totale condanna verso ogni forma di intimidazione e ha rilanciato l’invito a vivere il calcio come luogo di passione, confronto e rispetto. Nel frattempo, la Digos prosegue le verifiche per capire se i due responsabili abbiano agito da soli o se siano stati spinti da terzi. L’auspicio è che la città possa presto lasciarsi alle spalle episodi del genere e ritrovare un clima sereno, dentro e fuori dallo stadio.
L’attacco, riporta il Corriere Adriatico, che ha danneggiato alcune auto parcheggiate e infranto una finestra, ha suscitato forte preoccupazione tra i residenti, anche se per fortuna non si registrano feriti gravi. Un passante è rimasto leggermente stordito dallo scoppio. Il dirigente non si trovava in città al momento dell’esplosione.
L’inchiesta
Le forze dell’ordine hanno subito avviato le indagini, analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Le immagini hanno immortalato due giovani a bordo di uno scooter, ora identificati come tifosi dell’Ascoli. Per loro si profila un possibile provvedimento di Daspo e una denuncia per danneggiamenti. Nonostante la coincidenza temporale con un corteo antifascista in città, gli inquirenti hanno escluso collegamenti tra i due eventi: l’attacco è avvenuto in una zona distante dal percorso della manifestazione e appare motivato da dinamiche legate esclusivamente all’ambiente calcistico.
Un clima che preoccupa
L’episodio riaccende i riflettori sul malcontento di una frangia della tifoseria nei confronti della dirigenza bianconera, un malessere che sembra esplodere in gesti di intollerabile violenza. La società ha ribadito la sua totale condanna verso ogni forma di intimidazione e ha rilanciato l’invito a vivere il calcio come luogo di passione, confronto e rispetto. Nel frattempo, la Digos prosegue le verifiche per capire se i due responsabili abbiano agito da soli o se siano stati spinti da terzi. L’auspicio è che la città possa presto lasciarsi alle spalle episodi del genere e ritrovare un clima sereno, dentro e fuori dallo stadio.
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