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Cittadella, Marchetti: "Retrocessione dolorosa. Ripartiremo con lucidità e rispetto delle regole"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Serra
Oggi alle 11:19Serie C
di Luca Bargellini

Cittadella, Marchetti: "Retrocessione dolorosa. Ripartiremo con lucidità e rispetto delle regole"

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Ospite dei microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C' il direttore generale del Cittadella, Stefano Marchetti, ha analizzato il momento e le prospettive future del club veneto dopo la retrocessione in Serie C:

Direttore, partiamo dalla stagione appena conclusa. Qual è la sua valutazione a freddo sulla retrocessione del Cittadella?
"È una retrocessione che fa molto male, perché forse era l’anno in cui salvarsi era più facile rispetto agli altri. Bastavano due punti. Abbiamo avuto molte occasioni, soprattutto in casa, ma siamo entrati in un vortice di negatività e paura. La squadra si è disunita e sono venute meno quelle caratteristiche che ci hanno sempre contraddistinto: aggressività, organizzazione, atteggiamento. Con due o tre punti in più potevamo salvarci, ed è difficile da digerire".

C’è stato un momento in cui ha percepito che le cose potessero prendere una brutta piega?
"Devo essere sincero: già dall’inizio avevo la sensazione che non fossimo il solito Cittadella. Anche quando i risultati sembravano positivi, non vedevo spesso la nostra identità in campo. La partita di Cremona, dove eravamo avanti 2-0 a pochi minuti dalla fine, poteva cambiare tutto. Ma alla fine gli episodi ci sono sempre girati contro".

Quanto ha pesato l’assenza prolungata di diversi giocatori chiave, soprattutto in difesa?
"Tantissimo. Abbiamo avuto tanti infortuni, specialmente in giocatori determinanti. Il caso più emblematico è stato quello di Di Carmine, che avevamo preso a gennaio: non lo abbiamo mai avuto al 100%. Anche Capradossi si è fermato subito al rientro. Giocare sempre con la coperta corta, in una lotta salvezza, è stato complicato".


Adesso che la Serie C è realtà, da dove si riparte?
"Con tante difficoltà. La C ha regole molto diverse rispetto alla B: rosa limitata a 32 giocatori, parametri completamente diversi. Riorganizzarsi non è semplice. È un mercato difficile, l’ho fatto tante volte e affronterò anche questo. Ma sarebbe necessario che le regole tra le categorie fossero più simili".

Secondo lei cosa andrebbe cambiato nel sistema per renderlo più sostenibile?
"La soluzione è semplice: spendere in base alle proprie possibilità. Bisogna essere virtuosi, anche a costo di prendere giocatori meno graditi alla piazza. Serve maggiore controllo. Non è possibile che alcune squadre facciano fatica a iscriversi e il giorno dopo facciano il mercato come se fossero il Real Madrid. Le penalizzazioni devono arrivare subito, non a campionato finito. L’ultima stagione non è stata regolare, e lo dico con grande rammarico".

Per quanto riguarda la panchina, avete già un nome in mente?
"Sto parlando con alcuni profili. Vorrei prendermi qualche giorno per fare la scelta giusta. Spero entro una settimana, massimo dieci giorni, di ufficializzare il nuovo allenatore. Intanto continuo a lavorare sul mercato, anche se il ritiro inizierà senza una rosa ancora completa. Il mercato è lungo e complicato, forse troppo".